Il 10 gennaio 2005 scattava in Italia il divieto di fumo disposto dall'articolo 51 della legge 3/2003 che ha regolamentato, vietandolo, il fumo nei luoghi pubblici chiusi. Nel 2008 la quota dei fumatori in italia è scesa a circa il 22% della popolazione (26,4% uomini e 17,9% donne), circa un italiano su quattro, percentuale che, secondo le rilevazioni 2019, non si è ulteriormente ridotta. A fumare oggi sono 11,6 milioni di unità della popolazione sopra i 15 anni, con un minimo storico toccato nel 2012 (10,8 milioni).
Sono cambiate anche le abitudini di consumo relative alle sigarette tradizionali ma con riferimento al consumo di tabacco confezionato a vantaggio del tabacco sfuso (detto "trinciato").
Il consumo delle sigarette elettroniche e quelle a tabacco riscaldato (consumate rispettivamente dall'1,7 e dall'1,1 per cento della popolazione) non hanno un impatto riduttivo sul consumo di sigarette tradizionali in quanto riferibile a fumatori duali o a non fumatori.
La riduzione delle malattie ischemiche cardiovascolari è stimato pari al 4% dalla data di introduzione del divieto.
Qui i dati dell'Istituto superiore di sanità e i dati del Ministero della salute.