segnalazione 17 luglio 2018
Studi - Affari esteri Vertice NATO di Bruxelles (11-12 luglio 2018)

Le decisioni assunte durante il vertice NATO di Bruxelles (11-12 luglio 2018) sono riportate nella Brussels Summit Declaration adottata dai capi di Stato e di Governo dei 29 Paesi dell'Alleanza atlantica.

La dichiarazione richiama la natura difensiva dell'Alleanza Atlantica e ribadisce che essa continuerà a perseguire un approccio a 360 gradi alla sicurezza, adempiendo ai tre compiti fondamentali definiti nel suo Concetto strategico, ossia difesa collettiva, gestione delle crisi e sicurezza cooperativa.

La Dichiarazione fa riferimento alle caratteristiche dell'attuale contesto di sicurezza, connotato da pericolosità, imprevedibilità e fluidità delle minacce, e per tali ragioni ambito di sfide e minacce durature provenienti da attori statali e non statali, da forze militari, da attacchi terroristici, cibernetici e ibridi.

Nel delineare i principali scenari di crisi, il documento riserva particolare rilievo all'azione aggressiva della Russia, che ricorrendo a minacce e all'uso della forza per raggiungere obiettivi politici, sfida l'Alleanza e mina la sicurezza euro-atlantica e l'ordine internazionale; viene ribadita la condanna della Russia per l'annessione della Crimea e confermata la 'linea dura' nei rapporti con Mosca, anche se non si esclude il rilancio di una partnership - alla quale l'Alleanza ribadisce di continuare a credere - quando ne sussisteranno le condizioni. Il documento sottolinea, poi, che l'instabilità e le crisi in Medio Oriente e Nord Africa alimentano il terrorismo e contribuiscono alla migrazione irregolare e alla tratta di esseri umani; la crisi in Siria, viene ribadito, ha un effetto diretto sulla stabilità della regione e sulla sicurezza dell'Alleanza nel suo complesso.

A fronte di tali scenari, tutti i Paesi membri dell'Alleanza hanno iniziato ad incrementare le risorse destinate alla difesa, muovendosi verso il raggiungimento della soglia 2% del PIL dedicato alla spesa militare, stabilito dal Defence Investment Pledge del Summit 2014 in Galles; tale obiettivo, tuttavia, è stato raggiunto solo da alcuni di essi (nel 2017 Estonia, Grecia, Regno Unito, oltre agli USA. Sul sito dell'Alleanza atlantica è rinvenibile la serie storica 2011-2018 della spesa per la difesa nei 29 i Paesi membri).

L'Alleanza, si impegna a rafforzare il proprio contributo nella lotta contro il terrorismo  e a garantire una elevata reattività politica e militare, anche attraverso esercitazioni più regolari. Quanto alle minacce cyber, la NATO si impegna ad attuare pienamente il Cyber Defence Pledge adottato nel 2016 al Summit di Varsavia e cruciale per rafforzare le difese nazionali, rafforzare la resilenza informatica e disincentivare gli attachi aumentandone i costi.

Viene richiamata la decisione assunta a Varsavia di stabilire una presenza avanzata nella parte orientale dell'Alleanza, con dispiegamento di militari in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia (complessivamente oltre 4.500 unità) in grado di operare a fianco delle forze di difesa nazionali.

Quanto al versante meridionale dell'Alleanza, la Brussels Summit Declaration dà conto dell'approvazione del Package on the South, che comprende una serie di iniziative di cooperazione politica e pratica verso un approccio più strategico, mirato e coerente verso il Medio Oriente e il Nord Africa. I tre obiettivi principali sono:

  1. rafforzare la deterrenza e la difesa della NATO dalle minacce provenienti dal sud;
  2. contribuire agli sforzi internazionali di gestione delle crisi nella regione;
  3. aiutare i partner regionali a costruire resilienza contro le minacce alla sicurezza, anche nella lotta contro il terrorismo.

In tale ambito è stata dichiarata la piena capacità del Regional Hub di Napoli istituito presso il Joint Force Command della città partenopea dopo la riunione, il 15 febbraio 2017, dei Ministri della difesa dei Paesi dell'Alleanza atlantica. Si tratta di un punto focale per la valutazione e reazione alle sfide regionali dove gli operatori sono impegnati nella valutazione delle potenziali minacce al fine di anticipare e rispondere alle crisi, coordinando l'attività delle forze NATO sul fronte sud.

Tra i molti ambiti geografici e tematici considerati dal documento si segnala il riferimento alla necessaria denuclearizzazione completa, verificabile e irreversibile della penisola coreana, e la preoccupazione dell'Alleanza per le conseguenze destabilizzanti su tutto il Medio Oriente dei test missilistici iraniani; quanto alla minaccia dei missili balistici siriani - suscettibili di colpire territori NATO e di Paesi partner, nonché usati contro la stessa popolazione siriana - essa è sottoposta a monitoraggio continuo da parte dell'Alleanza.

Viene riaffermato l'impegno a garantire sicurezza e stabilità a lungo termine in Afghanistan attraverso la missione Resolute Support, che ottiene positivi risultati in termini di addestramento e consulenza alle forze di sicurezza locali. Quanto all'Iraq, che ha avuto la meglio sull'l'ISIS / Da'esh, nel documento si legge che la NATO, su richiesta del governo iracheno, sta lanciando una missione di addestramento non militare e di rafforzamento, a sostegno della stabilizzazione del paese e a contrasto di ogni forma di terrorismo. 

L'accordo storico tra Atene e Skopje sulla soluzione del problem della denominazione ufficiale dello Stato macedone, del 18 giugno scorso (in virtù del quale la ex Repubblica jugoslava di Macedonia FYROM assumerà la denominazione ufficiale Macedonia del Nord) - si legge nella dichiarazione - consente di invitare il governo di Skopje ad avviare colloqui di adesione per entrare a far parte del Patto atlantico, di cui potrà diventare il trentesimo Stato membro.