Al riequilibrio territoriale sono altresì destinati molti degli interventi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che costituisce un'occasione per il rilancio del Mezzogiorno e per la ripresa del processo di convergenza con le aree più sviluppate del Paese.
La coesione sociale e territoriale rappresenta uno dei pilastri fondamentali su cui poggia la programmazione e il contenuto dell'intero PNRR. Il Piano persegue, dunque, il riequilibrio territoriale e il rilancio del Sud come priorità trasversale a tutte le missioni del Piano.
L'asse strategico dell'inclusione sociale, in particolare, punta a ridurre il divario di cittadinanza, a superare le diseguaglianze profonde, spesso accentuate dalla pandemia, a superare la debolezza strutturale del sistema produttivo del Sud, accompagnando il processo di convergenza tra Sud e Centro-Nord quale obiettivo di crescita economica, come più volte richiesto nelle Raccomandazioni della Commissione europea.
L'ultima Relazione istruttoria sul rispetto del vincolo di destinazione alle regioni del Mezzogiorno, aggiornata al 31 dicembre 2023, conferma che il vincolo del 40 per cento delle risorse territorializzabili del PNRR destinate al Mezzogiorno è rispettato, con una quota complessiva pari al 40,8 per cento.
Secondo quanto espressamente indicato nel PNRR, il Piano mette a disposizione del Sud un complesso di risorse pari a non meno del 40 per cento delle risorse territorializzabili del PNRR (pari a circa 82 miliardi, incluso il Piano nazionale complementare), per le otto regioni del Mezzogiorno, a fronte del 34 per cento previsto dalla attuale normativa vigente in favore del Sud per la ripartizione degli investimenti ordinari destinati su tutto il territorio nazionale. Si ricorda che il Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR è stato approvato dal decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59 , con una dotazione di 30,6 miliardi di euro per gli anni dal 2021 al 2026. Il D.L. n. 59/2021 provvede, altresì, alla ripartizione delle risorse del Fondo tra le Amministrazioni centrali competenti, individuando i programmi e gli interventi cui destinare le risorse ed il relativo profilo finanziario annuale.
L'assegnazione del 40 per cento delle risorse del PNRR al Mezzogiorno è stata ribadita, a livello normativo, dal decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77 (Governance del PNRR e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure), il quale, nella Parte I, che disciplina la governance del PNRR, attribuisce alle Amministrazioni centrali titolari di interventi previsti dal PNRR il compito di assicurare che, in sede di definizione delle procedure di attuazione degli interventi del PNRR, almeno il 40 per cento delle risorse allocabili territorialmente, anche attraverso bandi, indipendentemente dalla fonte finanziaria di provenienza, sia destinato alle regioni del Mezzogiorno, salve le specifiche allocazioni territoriali già previste nel PNRR (art. 2, comma 6-bis).
Il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri, attraverso i dati rilevati dal sistema di monitoraggio attivato dal Servizio centrale per il PNRR, verifica il rispetto del predetto obiettivo e, laddove necessario, sottopone gli eventuali casi di scostamento alla Cabina di regia, che adotta le occorrenti misure correttive e propone eventuali misure compensative.
Il Dipartimento per le politiche di coesione ha pubblicato il 9 marzo 2022 la Prima relazione istruttoria sul rispetto del vincolo di destinazione alle regioni del Mezzogiorno di almeno il 40 per cento delle risorse allocabili territorialmente nella quale si ribadisce che il valore complessivo del PNRR e del PNC ammonta a oltre 222 miliardi di euro, di cui circa 211 miliardi sono imputabili a iniziative allocabili territorialmente (al netto quindi delle azioni di sistema). Ad esito della valutazione, le risorse destinate al Mezzogiorno ammontano quindi a 86 miliardi, pari al 40,8 per cento delle risorse allocabili territorialmente. Tale valutazione deve essere considerata con cautela, perché riferita, per circa un terzo delle risorse (28,2 miliardi), a interventi la cui quota Mezzogiorno discende da stime fornite dalle amministrazioni in quanto le relative procedure non sono ancora attivate o sono attivate senza previsione di destinazione territoriale.
La Seconda Relazione istruttoria sul rispetto del vincolo di destinazione alle regioni del Mezzogiorno di almeno il 40 per cento delle risorse allocabili territorialmente (con dati aggiornati al 30 giugno 2022) è stata presentata a settembre 2022. Considerando l'insieme delle risorse del PNRR e del PNC con destinazione territoriale, le risorse destinate al Mezzogiorno salgono a oltre 86 miliardi, elevando lievemente la quota complessiva al 41 per cento.
La Terza Relazione istruttoria sul rispetto del vincolo di destinazione alle regioni del Mezzogiorno di almeno il 40 per cento delle risorse allocabili territorialmente è stata pubblicata dal Dipartimento per le politiche di coesione il 31 marzo 2023 (con dati aggiornati al 31 dicembre 2022). La quantificazione delle risorse destinate al Mezzogiorno con riferimento al solo PNRR risulta pari a 75,1 miliardi di euro, corrispondente al 41 per cento delle risorse PNRR con destinazione territoriale. Per l'insieme delle risorse PNRR e PNC la quantificazione delle risorse destinate al Mezzogiorno si attesta su 86,9 miliardi, corrispondenti al 41,1 per cento. Sulla base degli elementi informativi disponibili la gran parte delle amministrazioni rispetta il vincolo normativo di destinare il 40% delle risorse al Mezzogiorno. Vi sono però alcuni casi – tra cui il più rilevante, anche per l'entità assoluta delle risorse gestite, è quello del Ministero delle Imprese e del Made in Italy – nei quali la quota risulta inferiore al 40%.
La Quarta Relazione istruttoria sul rispetto del vincolo di destinazione alle regioni del Mezzogiorno di almeno il 40 per cento delle risorse allocabili territorialmente (con dati aggiornati al 31 dicembre 2023) è circoscritta alle sole risorse del PNRR, non considerando quelle del PNC, e tiene conto della rimodulazione del Piano approvata dal Consiglio UE l'8 dicembre 2023. Le verifiche condotte nel 2024 hanno portato a un ammontare complessivo delle risorse territorializzabili del PNRR pari a 145,3 miliardi di euro, di cui 59,3 miliardi destinati al Mezzogiorno (che rappresenta, appunto, il 40,8 per cento del totale). Per quanto riguarda l'avanzamento procedurale del Piano, si registra che l'81,3 per cento delle risorse destinate al Sud è supportato da progetti identificati, mentre il restante 18,7 per cento rappresenta la quota di risorse ancora da assegnare. Alcuni Ministeri si collocano attualmente al di sotto della quota del 40 per cento, tra cui il Ministero dell'Interno (36,8 per cento), il Ministero delle imprese e del made in Italy (34,7 per cento) e il Ministero del turismo (30,8 per cento).