La riforma del sistema giudiziario, insieme alla riforma della pubblica amministrazione, costituisce una delle c.d. riforme orizzontali, o di contesto, contenute nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR): si tratta di riforme strutturali che interessano, in modo trasversale, tutti i settori di intervento del Piano.
Obiettivo finale è quello di rendere il sistema giustizia più rapido ed efficiente, in particolare riducendo la durata dei procedimenti.
Al fine di conseguire tale scopo, il PNRR prevede:
Gli interventi del PNRR relativi al settore della giustizia si concentrano prevalentemente nella Missione 1 (digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo), Componente 1 (digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA) nell'ambito della quale si colloca l'Asse 2 che è dedicato interamente alla Giustizia e comprende 5 riforme e 1 investimento (nella Missione 1/Componente 1 è tuttavia presente un altro investimento che riguarda il sistema giudiziario, v. infra).
Le riforme previste nell'ambito della Missione 1 sono le seguenti:
In attuazione della legge delega per la riforma del processo civile (legge n. 206 del 2021), il Governo ha emanato il decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149, pubblicato nella G.U. del 17 ottobre 2022. Sulla G.U. del 17 ottobre è stato pubblicato anche il decreto legislativo n. 151 del 2022, riguardante l'ufficio per il processo ed attuativo di alcune disposizioni della sopracitata legge n. 206/2021. Rispetto alle originarie scadenze, la legge di bilancio 2023 ha previsto una generale anticipazione al 28 febbraio 2023 dell'entrata in vigore della riforma, originariamente prevista per il 30 giugno 2023. Con l'entrata in vigore delle misure attuative necessarie per l'effettiva applicazione della riforma del processo civile si è concluso l'iter per l'entrata in vigore della riforma, la cui scadenza era fissata al 30 giugno 2023, pertanto il conseguimento della milestone di riferimento è stato raggiunto.
In attuazione della legge delega per la riforma del processo penale (legge n. 134 del 2021), il Governo ha emanato il decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, pubblicato nella G.U. del 17 ottobre 2022. Inizialmente l'entrata in vigore del decreto era prevista il quindicesimo giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta (1° novembre 2022), tuttavia, come stabilito dall'art. 99-bis, introdotto dall'articolo 6 del decreto-legge 31 ottobre 2022, n. 162, il decreto è entrato in vigore il 30 dicembre 2022. Sulla G.U. del 17 ottobre è stato pubblicato anche il decreto legislativo n. 151 del 2022, riguardante l'ufficio per il processo ed attuativo di alcune disposizioni della sopracitata legge n. 134/2021. Con l'entrata in vigore delle misure attuative necessarie per l'effettiva applicazione della riforma del processo civile si è concluso l'iter per l'entrata in vigore della riforma, la cui scadenza era fissata al 30 giugno 2023, pertanto il conseguimento della milestone di riferimento è stato raggiunto.
Il 15 luglio 2022 è definitivamente entrato in vigore il Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, di cui al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14. L'impianto originario del Codice è stato largamente modificato dal decreto legislativo n. 83 del 2022, che ha dato attuazione alla direttiva (UE) 2019/1023, riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, l'esdebitazione e le interdizioni, e le misure volte ad aumentare l'efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione, ed ha trasfuso nel Codice le misure urgenti in materia di crisi d'impresa e di risanamento aziendale introdotte dal decreto-legge n. 118 del 2021 e alcune disposizioni contenute nel decreto-legge n. 152 del 2021, che ha introdotto disposizioni sulla piattaforma telematica nazionale e sulla specializzazione dei magistrati delegati alle procedure concorsuali. La scadenza per l'attuazione della riforma era fissata al 31 dicembre 2022, pertanto il conseguimento di tutte le milestone riferite alla riforma 1.6 è stato raggiunto. Successivamente, con il decreto-legge n. 13 del 2023, sono state adottate ulteriori misure finalizzate al rafforzamento della riforma, in particolare prevedendo forme di incentivo per l'accesso delle imprese alla composizione negoziata.
Il 16 settembre 2022 è entrata in vigore della legge n. 130 del 2022, recante disposizioni in materia di giustizia e di processo tributari (i cui contenuti sono descritti dal dossier del Servizio Studi). La riforma è volta, in particolare, a deflazionare il contenzioso in Cassazione e ad istituire, in luogo delle commissioni tributarie, le corti di giustizia tributarie di primo e secondo grado. La scadenza per l'attuazione della riforma era fissata al 31 dicembre 2022. Il conseguimento della milestone è stato pertanto accertato in sede di assessment della terza richiesta di pagamento.
Nell'ambito di questa riforma, la cui scadenza era fissata al 31 dicembre 2023, sono stati effettuati interventi per il completamento del processo civile telematico e l'obbligatorietà del fascicolo telematico, per la digitalizzazione del processo penale (esclusa l'udienza preliminare) e per l'introduzione di una banca dati delle decisioni civili gratuita e liberamente accessibile. L'attuazione di questa riforma è strettamente legata al parallelo investimento nella digitalizzazione (I.1.6.2).
Il complesso delle misure previste dal Piano dovrebbe portare a una significativa riduzione dell'arretrato e della durata dei processi civili, penali e amministrativi. Gli obiettivi originariamente fissati nel PNRR sono stati recentemente modificati nell'ambito della revisione del Piano, approvata con la decisione di esecuzione del Consiglio dell'Unione europea del 5 dicembre 2023.
In particolare, sono stati modificati gli indicatori relativi all'abbattimento dell'arretrato civile: inizialmente le percentuali di riduzione dell'arretrato civile erano calcolate sui procedimenti pendenti al termine del 2019 (che costituiscono ancora la c.d. baseline per gli obiettivi intermedi in scadenza al 31 dicembre 2024), mentre a seguito della rimodulazione degli obiettivi finali, in scadenza il 30 giugno 2026, sono stati adottati come valori di riferimento il numero delle cause pendenti aperte tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2022 e ancora aperte al 31 dicembre 2022 per i tribunali e il numero di cause pendenti aperte tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2022 e ancora aperte al 31 dicembre 2022 per le corti di appello.
I nuovi obiettivi da conseguire sono stati pertanto rimodulati come segue:
Per la giustizia amministrativa resta fermo l'obiettivo dell'abbattimento dell'arretrato del 70% in tutti i gradi di giudizio entro la metà del 2026 rispetto ai dati del 2019 (109.029 cause pendenti presso i tribunali regionali e 24.010 presso il Consiglio di Stato).
Per quanto riguarda invece la riduzione del c.d. disposition time, tanto per il penale quanto per il civile si continua a calcolare sui valori del 2019; in particolare è richiesta:
A fini di rendicontazione alla Commissione, il Ministero della Giustizia effettua un monitoraggio semestrale dell'andamento degli indicatori PNRR. Nelle tabelle seguenti si riportano i dati dell'ultimo monitoraggio effettuato, pubblicato a ottobre 2024 e riferito ai dati rilevati fino al primo semestre dell'anno 2024.
Per quanto riguarda gli investimenti previsti all'interno della Missione 1, Componente 1, vi sono 2 investimenti che interessano il settore della giustizia ovvero:
In particolare, per la digitalizzazione del Ministero della giustizia (investimento 1.6.2) sono stanziati 133,2 milioni di euro a copertura di due diversi interventi: uno volto alla digitalizzazione degli archivi giudiziari relativi a procedimenti civili e penali compresi nel periodo 1° gennaio 2006 – 30 giugno 2026, l'altro volto alla realizzazione di un data lake (software) che funga da unico punto di accesso all'intero insieme di dati grezzi prodotti dal sistema giudiziario, articolato in sei diversi sistemi (per l'anonimizzazione delle sentenze civili e penali; per la gestione integrate; per la gestione e l'analisi dei processi civili; per la gestione e l'analisi dei processi penali; per la produzione di statistiche avanzate sui processi civili e penali e per l'identificazione automatizzata del rapporto vittima-autore del reato).
Per la digitalizzazione del Consiglio di Stato (investimento 1.6.5) sono stanziati 7,5 milioni di euro per la digitalizzazione del cartaceo residuo, al fine di completare la transizione al processo interamente telematico. L'obiettivo finale di mettere a disposizione nel data warehouse 2.500.000 atti giudiziari relativi al sistema di giurisdizione amministrativa (sentenze, pareri e decreti) è stato raggiunto con oltre un anno di anticipo rispetto alla scadenza programmata per il 30 giugno 2024.
Si tratta di misure finanziate sulla base di un sostegno finanziario non rimborsabile, il cui soggetto attuatore è il Dipartimento per la trasformazione digitale presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
L'investimento 1.8 è l'unico investimento che rientra nell'Asse 2 Giustizia ed è volto a finanziare un piano straordinario di assunzioni di varie professionalità da affiancare al personale del Ministero della giustizia e della Giustizia amministrativa nel conseguimento degli obiettivi fissati dal PNRR. L'obiettivo principale dell'intervento è offrire un concreto ausilio all'attività giurisdizionale, in primo luogo, attraverso il potenziamento dell'ufficio per il processo che coadiuva il magistrato nelle attività collaterali (ricerca, studio, monitoraggio, gestione del ruolo, preparazione di bozze di provvedimenti), così da poter determinare un rapido miglioramento della performance degli uffici giudiziari e sostenere il sistema nell'obiettivo dell'abbattimento dell'arretrato e della riduzione della durata dei procedimenti civili e penali.
Attraverso il decreto-legge n. 80 del 2021 sono state dettate modalità speciali di reclutamento del personale necessario per supportare il personale delle amministrazioni pubbliche nell'attuazione del PNRR. Per quanto riguarda in particolare il Ministero della giustizia, gli articoli 11 e 13 hanno autorizzato il Ministero a reclutare un contingente massimo di 16.500 unità di addetti all'ufficio per il processo (nell'ambito di tale contingente è previsto che saranno destinate alla Corte di cassazione fino a 400 unità) e un contingente massimo di 5.140 unità di personale tecnico-amministrativo. L'articolo 11 ha altresì autorizzato il Segretariato generale della Giustizia amministrativa ad avviare le procedure di reclutamento di un contingente massimo di 326 unità di addetti all'ufficio per il processo. Il personale sarà impiegato con contratti di lavoro a tempo determinato.
I primi bandi per il reclutamento sono stati pubblicati tra luglio 2021 e aprile 2022 e concernevano un primo contingente di 8.171 addetti all'Ufficio per il processo, 168 unità di personale non dirigenziale per l'ufficio per il processo nell'ambito della giustizia amministrativa e un contingente di 5.410 unità di personale amministrativo non dirigenziale appartenente ai profili professionali di tecnico IT, tecnico di contabilità, tecnico di edilizia, tecnico statistico, tecnico di amministrazione, analista di organizzazione, operatore di data entry.
Stante tuttavia la difficoltà incontrata sia nella copertura dei posti sia nel trattenimento delle unità immesse in servizio, ben evidenziate nella quarta Relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. XIII, n. 2), in cui si parla di scarsa appetibilità di offerte di lavoro a tempo determinato di durata inferiore a tre anni, che ha condotto a un progressivo abbandono anticipato dell'incarico, l'obiettivo da raggiungere al 30 giugno 2024 è stato rimodulato, portando da 19.719 a 10.000 le unità di personale complessive da immettere in servizio tra addetti UPP e personale tecnico-amministrativo.
Si segnala inoltre che, per assicurare la coperture ed il mantenimento in servizio del personale reclutato, il decreto-legge n. 19 del 2024 prevede la stabilizzazione nei ruoli del Ministero della giustizia e del Segretariato per la giustizia amministrativa del personale assunto a tempo determinato (art. 22, co. 1, lett. c), incentivi economici per il personale degli uffici giudiziari che raggiungono l'obiettivo di riduzione dei procedimenti civili pendenti (art. 23), nonché misure per favorire la partecipazione ai concorsi per il reclutamento di personale da destinare all'ufficio per il processo (art. 22, lett. a) e b).
Le risorse finanziarie a disposizione del Ministero della giustizia e del Consiglio di Stato sono pari, rispettivamente, a 2.268 milioni di euro (investimento 3.1) e a 41,8 milioni di euro (investimento 3.2) di contributi a fondo perduto.
Un altro investimento che interessa il settore della giustizia è contenuto nella Missione 2 (rivoluzione verde e transizione ecologica), Componente 3 (efficienza energetica e riqualificazione degli edifici). Si tratta dell'investimento 1.2, che stanzia 411,7 milioni di euro per l'efficientamento degli edifici giudiziari. Si ricorda, peraltro, che in tema di edilizia giudiziaria ulteriori risorse, pari a 132,9 milioni di euro, sono rese disponibili dalla programmazione nazionale aggiuntiva (Fondo complementare al PNRR, art. 1, comma 2, lett. g) del decreto-legge n. 59 del 2021). Si tratta di risorse finalizzate, in particolare, alla costruzione e al miglioramento di padiglioni e spazi per strutture penitenziarie per adulti e minori.
L'obiettivo fissato dal PNRR è quello di efficientare 289.000 mq di immobili, con riduzione di consumi energetici di 0,735 ktep/anno. Inizialmente erano previsti interventi su 48 edifici (38 interventi di grandi manutenzioni e 10 interventi relativi a cittadelle della giustizia) collocati nelle città di Bari, Bergamo, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Latina, Messina, Milano, Monza, Napoli, Palermo, Perugia, Reggio Calabria, Roma, Trani, Torino, Velletri, Venezia. La milestone M2C3-7 prevedeva, entro il 31 dicembre 2023, l'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione di nuovi edifici, la riqualificazione e il rafforzamento dei beni immobili dell'amministrazione delle giustizia. La milestone in questione è stata raggiunta nei termini stabiliti. Si fa inoltre presente che il Ministero della giustizia, soggetto attuatore della misura, ha reso noto di aver già aggiudicato, alla data del 31 dicembre 2023, 62 interventi per complessivi 486.568 mq.
Si segnala, infine, che nella Missione 5 (Inclusione e coesione), Componente 3 (interventi speciali per la coesione territoriale), era previsto un investimento di 300 milioni di euro per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, per il quale era stato individuato, entro il secondo trimestre 2026, il target della valorizzazione di almeno 200 beni confiscati. A fronte delle criticità emerse in sede di realizzazione dell'obiettivo, il Governo italiano ha chiesto ed ottenuto, in sede di revisione del PNRR, l'integrale definanziamento della misura; intenzione del Governo è comunque quella di procedere alla realizzazione dell'obiettivo con risorse alternative.
Il quadro finanziario del PNRR, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari degli interventi e l'individuazione di traguardi ed obiettivi semestrali, è stato definito con il D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021.
La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l'attuazione degli interventi nel settore della Giustizia. Si fa presente, inoltre, che il Ministero della Giustizia, in qualità di soggetto attuatore degli interventi, non ha subito variazioni nelle risorse assegnate a seguito della recente revisione del PNRR.
Missione/ Componente
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Investimenti/ Riforme
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Risorse PNRR
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Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore
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Traguardo/ Obiettivo
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M1C1
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Investimento 3.1. Investimento in capitale umano per rafforzare l'Ufficio del processo e superare le disparità tra tribunali (M1C1-32-34-39)
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2.268
(sovvenzioni) |
Ministero della Giustizia
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T4 2021 (T)
T4 2022 (O)
T2 2024 (O)
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M1C1
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Investimento 3.2. Rafforzamento dell'ufficio del processo per la Giustizia amministrativa (M1C1-33-40-41-42-49-50)
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41,8
(sovvenzioni) |
Consiglio di Stato
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T2 2022 (O)
T2 2024 (O)
T2 2024 (O)
T2 2024 (O)
T2 2026 (O)
T2 2026 (O)
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M1C1
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Investimento 6.2. Digitalizzazione del Ministero della Giustizia (M1C1-130-131-153-154)
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133,2
(prestiti) |
PCM -
Dipartimento per la trasformazione digitale
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T4 2023 (O)
T4 2023 (O)
T2 2026 (O)
T2 2026 (O)
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M1C1
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Investimento 6.5. Digitalizzazione del Consiglio di Stato (M1C1-14-16)
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7,5
(sovvenzioni) |
PCM -
Dipartimento per la trasformazione digitale
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T4 2023 (O)
T4 2024 (O)
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M1C1
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Riforma 1.4: Riforma del processo civile (M1C1-29-36-37-43-44-45-47-48)
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Ministero della Giustizia
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T4 2021 (T)
T4 2022 (T)
T2 2023 (T)
T4 2024 (O)
T4 2024 (O)
T2 2026 (O)
T2 2026 (O)
T2 2026 (O)
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M1C1
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Riforma 1.5: Riforma del processo penale (M1C1-30-36-37-46)
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Ministero della Giustizia
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T4 2021 (T)
T4 2022 (T)
T2 2023 (T)
T2 2026 (O)
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M1C1
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Riforma 1.6: Riforma delle procedure di insolvenza (M1C1-31-36)
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Ministero della Giustizia
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T4 2021 (T)
T4 2022 (T)
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M1C1
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Riforma 1.7: Riforma della giustizia tributaria (M1C1-35)
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Ministero della Giustizia
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T4 2022 (T)
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M1C1
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Riforma 1.8: Digitalizzazione della giustizia (M1C1-38)
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(v. investimenti
6.2 e 6.5)
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Ministero della Giustizia
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T4 2023 (T)
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M2C3
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Investimento 1.2. Efficientamento degli edifici giudiziari (M2C3-7)
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411,7
(prestiti)
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Ministero della Giustizia
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T4 2023 (T)
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M5C3
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Investimento 1.2 Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (M5C3-5-6-7)
INTEGRALMENTE DEFINANZIATO
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300
(sovvenzioni) |
PCM – Ministro per il Sud e la coesione
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T2 2024 (T)
T2 2025 (O)
T2 2026 (O)
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Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia agli appositi allegati Investimenti e Riforme.