La proposta di legge A.C. 703 ripropone il contenuto della proposta di legge A.C. 1259, già presentata nella scorsa legislatura e sulla quale la Commissione aveva svolto una cospicua attività conoscitiva.
Il provvedimento è volto a introdurre una nuova disciplina quadro in materia di interporti, che sostituisce, abrogandola, quella attualmente contenuta nella legge n. 240 del 1990.
Gli interporti costituiscono, insieme ai porti e ai terminal intermodali, uno dei c.d. "nodi intermodali", ossia delle infrastrutture dedicate allo scambio modale e all'interconnessione fra le reti.
Un interporto può essere definito come un complesso di infrastrutture e servizi finalizzati allo scambio di merci tra diverse modalità di trasporto. Come evidenziato nel Piano strategico della portualità e della logistica, si tratta di strutture complesse, che si collocano al centro della supply-chain e che sono in grado di accogliere non solo imprese di trasporto e logistica, ma anche aziende specializzate in lavorazioni differenti (imballaggi, assemblaggi, etichettature ecc.).
In base ai dati forniti dal Ministero delle infrastrutture e trasporti (aggiornati al 4 marzo 2022), risultano attivi in Italia i seguenti 24 interporti: Bari, Bentivoglio, Catania, Cervignano del Friuli, Jesi, Livorno, Maddaloni, Mortara, Nola, Novara, Orbassano, Orte, Padova, Parma, Pescara, Portogruaro, Prato, Rivalta Scrivia, Rovigo, Trento, Trieste, Vado, Venezia e Verona.