Il 18 giugno scorso, il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, e la presidente della Repubblica di Moldova, Maia Sandu, hanno firmato a Roma un accordo bilaterale in materia di sicurezza sociale.
L'accordo, che s'inserisce nel quadro degli interventi di politica estera con i paesi dell'est europeo, ha l'obiettivo di facilitare il flusso di informazioni e dati tra le Istituzioni di sicurezza sociale e assicurare l'esportabilità delle pensioni e delle rendite da infortunio e malattia professionale.
Si tratta di un'intesa di particolare rilevanza in ragione in ragione della numerosa comunità moldava residente in Italia: sono oltre 120.000, infatti, i cittadini moldavi che detengono un regolare permesso di soggiorno, cui si aggiungono altri 23.000 che hanno acquisito la cittadinanza italiana.
Come evidenziato dalla relazione tecnica e dall'analisi tecnico-normativa che accompagna il provvedimento, l'Accordo – il cui campo di applicazione è limitato all'esportabilità delle pensioni - non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato, consentendo alle autorità moldave di poter esportare in Italia le loro prestazioni pensionistiche. Per l'Italia non vi è alcun impatto sulla legislazione nazionale, in quanto le prestazioni pensionistiche e le rendite da infortunio sul lavoro e malattia professionale, ai sensi dell'ordinamento italiano, sono esportabili.