Nel 2020, lo scoppio della
crisi pandemica ha provocato
pesanti conseguenze socio-economiche, soprattutto in termini di aumento della disoccupazione, specie giovanile, delle disuguaglianze e della povertà e dell'esclusione sociale. Nel tentativo di attenuarle, le Istituzioni europee hanno adottato diverse iniziative, tra le quali ha assunto particolare rilievo lo
strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un'emergenza (
SURE) che, istituito con il
regolamento (UE) 2020/672, mette a disposizione degli Stati membri
prestiti per un importo massimo di 100 miliardi di euro per far fronte agli aumenti improvvisi della spesa pubblica per il mantenimento dell'occupazione. Per
l'Italia è stato approvato un sostegno finanziario di
27,4 miliardi di euro, il
più alto tra quelli previsti, il quale è già stato interamente erogato.
La crisi pandemica ha reso più evidente come l
'attuazione del Pilastro rappresenti la
principale strategia sociale dell'Unione al fine di supportare i lavoratori, rafforzare la protezione sociale, combattere la povertà e le disuguaglianze e garantire che la transizione alla neutralità climatica, la digitalizzazione e il cambiamento demografico siano socialmente equi e giusti. Attuare il Pilastro è estremamente importante anche se si considera l'attuale contesto di
aumento dei prezzi dell'energia e dell'inflazione a seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
L'attuazione viene monitorata nel quadro del Semestre europeo, il ciclo dell'UE per il coordinamento delle politiche sociali ed economiche, e attraverso il
Social Scoreboard della Commissione europea.
Sebbene si tratti di una responsabilità comune tra le Istituzioni europee e gli
Stati membri, l'attuazione del Pilastro è demandata in via prioritaria a questi ultimi, che sono i
principali responsabili in tema di occupazione, competenze e politiche sociali. Gli Stati membri, infatti, e per molti ambiti le parti sociali, hanno
competenze primarie o addirittura esclusive in settori quali il diritto del lavoro, la retribuzione minima, l'istruzione, l'assistenza sanitaria e l'organizzazione dei sistemi di protezione sociale e forniscono la maggior parte dei finanziamenti nei settori interessati dal Pilastro.
A livello UE si possono utilizzare
in primis le
risorse del
Fondo sociale europeo Plus per il periodo 2021-2027, ma anche del
Dispositivo per la ripresa e la resilienza, che richiede espressamente ai Piani nazionali per la ripresa e resilienza (PNRR) degli Stati membri di "
attenuare l'impatto sociale ed economico della crisi,
contribuendo all'attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali e rafforzando la coesione sociale, economica e territoriale e la convergenza all'interno dell'Unione".
Il Piano d'azione della Commissione europea
La Commissione europea ha presentato, nel
marzo 2021, un
Piano d'azione per
l'attuazione del Pilastro, con cui ha delineato le
azioni, legislative e non, che intende adottare, durante il suo mandato (entro la fine del 2024) e ha contestualmente proposto i seguenti
tre obiettivi principali in materia di occupazione, competenze e protezione sociale che
l'UE deve conseguire
entro il 2030:
Gli obiettivi sono stati "accolti con favore" dai leader dell'UE in occasione del
Vertice sociale di Porto del
7-8 maggio 2021 (
Dichiarazione di Porto) e del Consiglio europeo del 25 giugno 2021 (
conclusioni).
Circa il primo obiettivo (
almeno il 78% della
popolazione di età compresa
tra i 20 e i 64 anni dovrebbe avere un
lavoro), si segnala che secondo gli
ultimi dati Eurostat il tasso di occupazione nell'UE era del 74,5% nel primo trimestre 2022.
Circa il secondo obiettivo (
almeno il 60% degli
adulti dovrebbe partecipare
ogni anno ad
attività di formazione), va evidenziato che, secondo la Commissione, fino al 2016 solo il 37% degli adulti partecipava ogni anno ad attività di apprendimento.
Circa il terzo obiettivo (
ridurre di almeno 15 milioni il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale (5 milioni dei quali dovrebbero essere bambini), si segnala che, secondo gli
ultimi dati Eurostat, a fine 2021 le persone a rischio di povertà o di esclusione sociale nell'UE costituivano il 21,5% della popolazione totale.
La Commissione europea ha chiesto agli Stati membri di fissare gli
obiettivi a livello nazionale. Al Consiglio "Occupazione, politica sociale, salute e consumatori" del 16 giugno 2022 tutti gli Stati membri hanno presentato le proposte relative ai propri obiettivi nazionali.
Le principali misure presentate e/o adottate
Sono state presentate e/o adottate numerose
iniziative, legislative e non, sia nella precedente che nell'attuale legislatura europea per attuare il Pilastro.
Le Istituzioni europee hanno inoltre adottato iniziative volte a
rafforzare i sistemi di protezione sociale degli Stati membri, attraverso una loro modernizzazione, prestando particolare attenzione ai minori e ai gruppi svantaggiati. In quest'ottica, la r
accomandazione sull'accesso alla protezione sociale è volta a migliorare la protezione sociale dei disoccupati, dei lavoratori atipici e dei lavoratori autonomi.
Molte iniziative sono poi finalizzate a
migliorare le condizioni di lavoro, come la
direttiva relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell'UE, la
direttiva sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro o il
quadro strategico dell'UE in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2021-2027, e a
contrastare
la disoccupazione, come la citata iniziativa SURE, la nuova
Garanzia per i giovani, volta a garantire che tutti i giovani di età inferiore a 30 anni ricevano un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale, o la raccomandazione relativa a un sostegno attivo ed efficace all'occupazione (EASE) in seguito alla crisi COVID-19 (
C(2021)1372), che fornisce orientamenti per promuovere la creazione di posti di lavoro e le transizioni professionali verso settori in espansione, in particolare quelli digitale e verde.
Sono, invece, tuttora
in corso i
negoziati tra le Istituzioni europee su importanti misure legislative in campo sociale e occupazionale, tra le quali figurano:
Inoltre, nel contesto della citata strategia europea per l'assistenza, è in corso di esame la
proposta di raccomandazione del Consiglio relativa alla
revisione degli obiettivi di Barcellona
in materia di educazione e cura della prima infanzia, che in particolare invita gli Stati membri ad impegnarsi affinché, entro il 2030, almeno il 50% dei bambini di età inferiore ai tre anni e almeno il 96% dei bambini dai 3 anni fino all'età della scuola primaria dell'obbligo partecipi all'educazione e cura della prima infanzia.
ultimo aggiornamento: 30 settembre 2022