tema 27 ottobre 2020
Bilancio dello Stato Misure per l'emergenza Covid-19: "scostamenti" di bilancio autorizzati e destinazione delle risorse

Le misure finora adottate per far fronte all'emergenza sanitaria da Covid-19 e alle sue ripercussioni di natura socio-economica sono state introdotte con quattro provvedimenti d'urgenza: i decreti legge n.18 (c.d. "cura Italia"), n. 23 (c.d. "liquidità"), n. 34 (c.d. "rilancio") e n. 104 (c.d. "agosto") del 2020, che hanno determinato un rilevante impatto sui saldi di finanza pubblica.

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Le risorse necessarie per il finanziamento dei provvedimenti sono state reperite principalmente mediante il ricorso a maggior indebitamento (cosiddetto "scostamento di bilancio"), autorizzato dalle Camere con deliberazioni adottate in tre distinte occasioni: l'11 marzo, il 29 e il 30 aprile ed il 29 luglio 2020, a seguito della presentazione da parte del Governo di tre Relazioni al Parlamento ai sensi dell'art. 6 della legge n. 243 del 2012.

Nel dossier pubblicato dai servizi di documentazione della Camera e del Senato si dà conto degli scostamenti autorizzati e degli utilizzi complessivamente disposti, indicando anche le differenze che residuano a valere sui tre diversi saldi.

Non sono incluse nello studio le risorse rese disponibili con l'ultimo aggiornamento del piano di rientro verso l'OMT (quarto scostamento di bilancio per il 2020) autorizzato dalle Camere il 14 ottobre scorso, a seguito della presentazione da parte del Governo della Nota di aggiornamento del DEF 2020 e dell'annessa Relazione al Parlamento. Queste ultime deliberazioni, che definiscono i nuovi obiettivi di finanza pubblica in vista della manovra per il 2021, rendono disponibili ulteriori risorse, che potranno essere impiegate nei prossimi mesi per realizzare misure aggiuntive per il sostegno e il rilancio dell'economia in considerazione dell'attuale scenario determinato dall'emergenza economica e sanitaria.

Limitando l'analisi al triennio 2020-2022, con specifico riferimento al saldo di indebitamento netto (deficit), che rileva ai fini delle procedure europee, l'impatto complessivo delle misure introdotte con i menzionati decreti legge – desumibile dalle relazioni tecniche e dagli annessi prospetti riepilogati allegati ai medesimi provvedimenti - raggiunge l'importo di circa 100,2 miliardi nel 2020, 31,4 miliardi nel 2021 e 35,5 miliardi nel 2022.

Gli impieghi (ossia "interventi" consistenti in maggiori spese e in riduzioni di entrate) raggiungono l'importo di circa 107,6 miliardi nel 2020, 42,2 miliardi nel 2021 e 40 miliardi nel 2022, a fronte di risorse interne ai provvedimenti (ossia "coperture" derivanti da risparmi di spesa e da incrementi di entrata) per, rispettivamente, 7,4, 10,8 e 4,6 miliardi. La differenza, in ciascun esercizio, tra gli impieghi e le risorse dà la misura del ricorso al maggior indebitamento che si è reso necessario per finanziare le misure d'urgenza, come risulta dal seguente grafico:

Tutte le analisi presentate si basano sulle stime di impatto finanziario formulate ex ante in occasione dell'esame parlamentare e dell'approvazione dei provvedimenti; non si tiene conto quindi delle variazioni di carattere compensativo eventualmente disposte con la procedura straordinaria prevista, per il solo esercizio 2020 e in deroga alla legge di contabilità e di finanza pubblica, dall'art. 265 del decreto legge n. 34.
Una variazione in tal senso è prevista dallo schema di decreto ministeriale, che al momento della predisposizione del presente dossier risulta all'esame delle competenti Commissioni parlamentari (AG 198); sulla base degli esiti del monitoraggio riguardo all'utilizzo dei diversi strumenti agevolativi e di sostegno, lo schema di decreto dispone l'utilizzo di una quota (500 milioni) della dotazione già destinata al bonus vacanze, per incrementare lo stanziamento per l'erogazione del contributo a fondo perduto in favore di soggetti che esercitano attività di impresa, di lavoro autonomo e di reddito agrario ai sensi dell'art. 25 del decreto legge 34 del 2020.

 

Nel 2020, tra gli impieghi prevalgono le maggiori spese, che raggiungono l'importo di 90,8 miliardi circa, con prevalenza delle spese correnti (73,5 miliardi a fronte di circa 17,3 miliardi di spesa capitale).

Negli esercizi successivi prevalgono invece le riduzioni di entrate (per circa 23,6 miliardi nel 2021 e 29,6 miliardi nel 2022), in larga parte ascrivibili agli interventi di sterilizzazione delle clausole di salvaguardia dal 2021.

Una diversa rappresentazione degli interventi adottati si basa sul calcolo dei cosiddetti "effetti netti" attribuibili a ciascuna misura (al netto cioè di eventuali effetti di risparmio o maggiore entrata ascrivibili al medesimo intervento): seguendo questo approccio metodologico è possibile individuare l'impatto effettivo sul deficit delle singole misure, che vengono poi classificate in aree omogenee di intervento.

Nella tabella che segue viene indicato l'effetto complessivo sul saldo di indebitamento netto degli interventi ascritti a ciascuna area.

Come si può notare In virtù di questo diverso approccio, il volume complessivo degli interventi (o impieghi) e delle coperture (o risorse) differisce necessariamente da quello prima indicato (basato sul computo degli "effetti lordi"). Restano comunque invariati gli effetti complessivi sul saldo.

Sulla base dell'indicato approccio metodologico, per il 2020, l'area di intervento i cui effetti incidono maggiormente sul saldo di indebitamento netto è quella in cui sono collocate le misure di sostegno al reddito (che utilizzano circa il 36 per cento delle risorse), seguita dall'area delle agevolazioni e dei bonus fiscali (18,4 per cento) e dagli interventi in favore degli enti territoriali (11 per cento).

Per il 2021 ed il 2022 assumono invece un peso prevalente gli effetti di minore entrata dovuti agli interventi di sterilizzazione delle clausole di salvaguardia (che ammontano al 56 per cento del totale degli interventi nel 2021 e al 74 per cento nel 2022).

Per ciascuna area, nel dossier sono quindi enucleati, mediante apposite rappresentazioni grafiche, i principali settori di intervento e la rispettiva incidenza in termini di valori assoluti e, talvolta, percentuali.

ultimo aggiornamento: 27 ottobre 2020
 
temi di Politica economica e finanza pubblica