Il
bilancio pluriennale è articolato nelle
seguenti 7 rubriche di spesa:
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mercato unico,
innovazione e
agenda digitale, con circa
150,7 miliardi di euro, a cui si
aggiungono
5,41 miliardi di euro per Orizzonte Europa e 6,07 miliardi di euro per InvestEU da
Next Generation EU. Sono ricompresi, tra gli altri, il programma quadro per la ricerca e l'innovazione Orizzonte Europa, il Fondo InvestEU, il Meccanismo per collegare l'Europa e il programma Europa Digitale;
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coesione,
resilienza e
valori, con circa
428,5 miliardi di euro, a cui si aggiungono
776,50 miliardi di euro provenienti da
Next Generation EU, che sono suddivisi tra il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (723,82 miliardi di euro), REACT-EU (50,62 miliardi di euro) e RescEU (2 miliardi di euro). Ricomprende, tra gli altri, anche il Fondo europeo per lo sviluppo regionale, il Fondo di coesione, il programma per la salute EU4Health, il Fondo sociale europeo+ e il programma Erasmus+;
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risorse naturali e
ambiente, con circa
400,1 miliardi di euro, a cui si aggiungono finanziamenti aggiuntivi da
Next Generation EU, rispettivamente pari a 8,1 miliardi di euro per lo sviluppo rurale e 10,9 miliardi di euro per il Fondo per una transizione giusta. Ricomprende, tra gli altri, anche i fondi per la politica agricola comune e il fondo LIFE per l'ambiente e l'azione per il clima;
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migrazione e
gestione delle frontiere, con
circa 26 miliardi di euro, che ricomprende, tra gli altri, il Fondo asilo e migrazione e il Fondo per la gestione integrata delle frontiere;
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sicurezza e
difesa, con circa
14,9 miliardi di euro, che ricomprende, tra gli altri, il Fondo per la sicurezza interna e il Fondo europeo per la difesa;
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vicinato e
resto del mondo, con circa
110,6 miliardi di euro, che ricomprende, tra gli altri, lo Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale, lo Strumento per gli aiuti umanitari e lo Strumento di assistenza preadesione;
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pubblica amministrazione europea, con circa
82,5 miliardi di euro.
Gli importi a titolo di
Next Generation EU sono pertanto erogati soltanto tramite
sette programmi (tabella della Commissione europea).
Le risorse per la politica agricola comune
La
politica agricola comune (
PAC) continua a basarsi sulla
tradizionale struttura a due pilastri: le misure del I pilastro finanziano i pagamenti diretti agli agricoltori e le misure di mercato attraverso il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e sono finanziate interamente dal bilancio dell'UE; le misure del II pilastro finanziano i programmi per lo sviluppo rurale attraverso il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e sono cofinanziate dagli Stati membri. Ha una dotazione finanziaria pari a
circa 290 miliardi di euro per il FEAGA e 95,5 miliardi, di cui 8,07 da
Next Generation EU, per il
FEASR.
L'
Italia ha a disposizione circa 27,94 miliardi dal FEAGA e 9,74 miliardi dal FEASR. Inoltre, ha a disposizione 910,6 milioni di euro dalla componente
Next Generation EU del FEASR per gli anni 2021 e 2022.
Le risorse per la politica di coesione
La
politica di coesione dell'
UE 2021-2027 è attuata mediante i
tre fondi tradizionali (Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), Fondo di coesione (FC) e Fondo sociale europeo Plus (FSE+)), cui si aggiunge il
Fondo per una transizione giusta, ed è
integrata, per gli anni 2021-2022, dal programma
REACT-EU. Le risorse ammontano a circa
391 miliardi di euro (10,868 da
Next Generation EU) così suddivisi: circa 226,047 miliardi per il FESR, circa 48 miliardi (11,286 dei quali provenienti dal Meccanismo per collegare l'Europa - Trasporti) per il Fondo di coesione, circa 99,2 miliardi per il FSE+ e circa 19,3 miliardi (10,868 dei quali provenienti da
Next Generation EU) per il Fondo per una transizione giusta. Inoltre, la nuova
iniziativa REACT-EU assegna
risorse supplementari (50,62 miliardi di euro, tutti tramite
Next Generation EU) per gli
anni 2021-2022 destinate a rafforzare l'economia e l'occupazione nelle regioni maggiormente colpite dalla pandemia COVID-19.
I tradizionali fondi della politica di coesione assegnano all'
Italia oltre
42 miliardi di euro, 30 miliardi circa dei quali per le regioni meno sviluppate. Risorse per la coesione provengono anche dal Fondo per una transizione giusta: si tratta di
1,034 miliardi di euro che saranno destinati alle aree di Taranto in Puglia e del Sulcis Iglesiente in Sardegna.
Da
REACT-EU, infine, circa
14,4 miliardi
di euro.
Il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA) assegna, altresì, all'Italia 518 milioni di euro per sviluppare un settore della pesca e dell'acquacoltura sostenibile e a basse emissioni di carbonio e innovativo.
Lo scorso 19 luglio è stato siglato l'
Accordo di partenariato
tra l'Italia e la Commissione europea per la politica di coesione 2021-2027. Si tratta di un documento strategico per la programmazione degli investimenti a titolo dei fondi della politica di coesione (FESR, FSE+ e JTF) e del FEAMPA.
Priorità orizzontali
Il bilancio dell'UE 2021-2027 fissa alcune
priorità orizzontali, veri e propri obiettivi generali a cui devono contribuire i programmi di finanziamento. Innanzitutto, vi è l'
obiettivo climatico, ossia quello di destinare
almeno il 30% della spesa complessiva all'azione per il
clima (a fronte del 20% del bilancio 2014-2020).
Vi è poi l'obiettivo della
transizione digitale: si è stabilito di
aumentare
gli investimenti in tale ambito mediante previsioni di spesa per la trasformazione digitale in tutti i programmi.
Infine, in conseguenza anche delle richieste avanzate dal Parlamento europeo, si è stabilito che dal 2024 il 7,5% della spesa annuale dovrà andare agli obiettivi della tutela e conservazione della
biodiversità, quota che salirà al 10% a partire dal 2026, e che il bilancio dovrà promuovere la
parità di genere, anche attraverso una valutazione dell'impatto di genere dei vari programmi.
Strumenti di flessibilità e strumenti speciali
Il bilancio prevede anche alcuni
strumenti speciali al di fuori dei massimali, per una dotazione complessiva di
21,1 miliardi di euro (a prezzi 2018), che garantiscono la flessibilità del bilancio dell'UE e sono utilizzati in caso di specifici eventi imprevisti, ad esempio catastrofi naturali o emergenze.
Oltre allo
Strumento unico di margine, che consente il trasferimento dei margini disponibili al di sotto dei massimali per gli stanziamenti di impegno e di pagamento rispettivamente tra gli esercizi e, nel caso degli stanziamenti di impegno, tra le rubriche del QFP, senza superare gli importi totali dei massimali del QFP per gli stanziamenti di impegno e di pagamento durante l'intero periodo del QFP, vi sono: lo
Strumento di flessibilità, per consentire il finanziamento di spese impreviste specifiche per un dato esercizio (
6,4 miliardi di euro); il
Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, per offrire assistenza ai lavoratori che perdono il lavoro a causa di ristrutturazioni legate alla globalizzazione (
1,3 miliardi di euro); la
Riserva di solidarietà e per gli aiuti d'urgenza, per rispondere a situazioni di emergenza derivanti da catastrofi gravi negli Stati membri e nei Paesi in fase di adesione e per rispondere rapidamente a specifiche necessità urgenti all'interno dell'UE o nei Paesi terzi (
8,4 miliardi di euro); la
Riserva di adeguamento alla Brexit, per sostenere gli Stati membri e i settori economici maggiormente colpiti dalla Brexit (
5 miliardi di euro).
ultimo aggiornamento: 30 settembre 2022