tema 11 marzo 2020
Studi - Bilancio Autorizzazione allo scostamento di bilancio di marzo 2020

La Relazione presentata al Parlamento il 5 marzo 2020, come integrata dalla Relazione trasmessa l'11 marzo, illustra l'aggiornamento del piano di rientro verso l'obiettivo di medio termine (OMT) per la finanza pubblica, in relazione agli interventi che il Governo ha assunto e intende assumere per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19.

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La Relazione presentata al Parlamento il 5 marzo 2020, come integrata dalla Relazione trasmessa l'11 marzo, illustra l'aggiornamento del piano di rientro verso l'obiettivo di medio termine (OMT) per la finanza pubblica, in relazione agli interventi che il Governo ha assunto e intende assumere per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19.

La Relazione è adottata ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, il quale prevede che scostamenti temporanei del saldo strutturale dall'obiettivo programmatico di medio termine (OMT) siano consentiti in caso di eventi eccezionali, sentita la Commissione europea e previa autorizzazione approvata dalle Camere, a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, indicando nel contempo il piano di rientro rispetto all'obiettivo di medio termine.

La richiesta è finalizzata all'adozione di misure di carattere straordinario e urgente che consentano di fronteggiare le rilevanti esigenze di natura sanitaria e socio-economica derivanti dall'emergenza epidemiologica Covid-2019.

Si ricorda che la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza di settembre 2019 (Nadef 2019) e le relative risoluzioni parlamentari hanno indicato, in termini di Pil, valori programmatici del saldo di indebitamento netto pari al 2,2 per cento nel 2020, all'1,8 per cento nel 2021 e al 1,4 per cento nel 2022.

Successivamente alla presentazione della Nadef 2019 il Governo ha dato conto di miglioramenti del livello tendenziale dell'indebitamento netto, dovuti ad un più favorevole andamento dei versamenti tributari rispetto alle previsioni. Da ultimo l'Istat (nel Comunicato su "PIL e indebitamento AP" pubblicato il 2 marzo 2020) riporta le nuove stime provvisorie riferite all'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni (per gli anni 2016-2019), che nel 2019 è indicato in misura pari al -1,6 per cento (in riduzione di 0,6 per cento rispetto al 2018), a fronte del 2,2 per cento previsto dalla Nadef 2019.

 

Come previsto dalla legge, la trasmissione al Parlamento della Relazione è stata preceduta dalla comunicazione alla Commissione UE, avvenuta con lettera del 5 marzo 2020. Nel riferire preliminarmente sulla evoluzione dell'emergenza sanitaria e sulle misure già assunte, il Governo fa presente che ha deciso un pacchetto di misure di sostegno per l'economia, cui si aggiungeranno ulteriori stanziamenti per il servizio sanitario nazionale, la protezione civile e le forze di sicurezza.

Il pacchetto previsto dalla Relazione del 5 marzo valeva circa 6,3 miliardi di euro sul deficit della pubblica amministrazione. Per effetto di tale spesa aggiuntiva il deficit previsionale per il 2020, già fissato al 2,2 per cento nel con la Nadef 2019, sarebbe aumentato al 2,5 per cento.

Successivamente alla Relazione trasmessa al Parlamento il 5 marzo, il Governo, alla luce dell'evoluzione dell'emergenza epidemiologica dei giorni successivi e delle ulteriori stringenti misure d'urgenza nel frattempo adottate, ha trasmesso l'11 marzo al Parlamento una Relazione integrativa, evidenziando la necessità di rafforzare ulteriormente il sostegno al sistema sanitario, ai cittadini e alle imprese, nonché di precostituire le condizioni per avere la disponibilità di risorse aggiuntive volte ad assicurare il finanziamento di eventuali ulteriori iniziative che si rendesse necessario adottare.

La nuova Relazione aggiorna la richiesta di autorizzazione all'indebitamento, con un incremento di 13,75 miliardi (circa 0,8 per cento del Pil) da utilizzare nel corso del 2020, rispetto ai circa 6,35 miliardi indicati nel testo inziale. L'obiettivo programmatico di indebitamento netto potrà quindi complessivamente aumentare fino a 20 miliardi, pari all'1,1 per cento di Pil.

 

Per quanto concerne il saldo netto da finanziare, la Relazione del 5 marzo prevedeva incrementi degli stanziamenti per 7,5 miliardi, che portavano il livello del saldo ad aumentare fino a 87 miliardi di euro nel 2020 in termini di competenza e a 136,5 miliardi di euro in termini di cassa.

La Relazione integrativa dell'11 marzo porta l'incremento degli stanziamenti da 7,5 a 25 miliardi per il 2020. Pertanto, al previsto incremento fino a 20 miliardi dell'indebitamento netto, dovrebbe corrispondere un aumento fino a 25 miliardi del saldo del bilancio dello Stato.

 

Infine, per quanto attiene agli obiettivi programmatici in termini di saldo di bilancio strutturale, nella lettera alla Commissione UE del 5 marzo il Governo precisa che chiederà al Parlamento e alla Commissione europea di considerare tali risorse quali maggiori oneri una tantum, e in quanto tali non ricorrenti negli anni successivi al 2020, quando la crisi epidemica, e le sue conseguenze economiche, saranno state superate. Tali oneri non dovrebbero, pertanto, essere considerati ai fini del calcolo del saldo di bilancio strutturale - calcolato sottraendo al saldo di bilancio nominale gli effetti del ciclo economico e quelli delle misure una tantum - il cui percorso di aggiustamento rimane pertanto invariato rispetto a quello delineato nella NADEF 2019 e nel Documento programmatico di bilancio 2020, in cui si fissava un obiettivo pari a -1,4% del PIL nell'anno 2020, -1,2% nel 2021 e -1% nel 2022.

Nella lettera di risposta, la Commissione europea conferma che le misure di spesa pubblica adottate una tantum in relazione all'emergenza epidemiologica in corso sono da considerarsi escluse, per definizione, dal calcolo del saldo di bilancio strutturale e dalla valutazione del rispetto delle regole di bilancio vigenti. La Commissione evidenzia, inoltre, che il quadro delle regole di bilancio contiene gli elementi di flessibilità necessari ad affrontare gli eventi eccezionali al di fuori del controllo del governo, pur nell'ambito del mantenimento delle condizioni di sostenibilità della finanza pubblica. La Commissione procederà a una valutazione preliminare delle richieste di flessibilità basate sulla clausola di flessibilità per eventi eccezionali al momento della presentazione dei Programmi di stabilità 2020. In quell'occasione si terrà conto della necessità di adottare misure urgenti per la salvaguardia del benessere dei cittadini e per mitigare gli effetti negativi sulla crescita economica dell'emergenza epidemiologica.

ultimo aggiornamento: 11 marzo 2020
 
temi di Politica economica e finanza pubblica