Il decreto-legge 27 settembre 2021, n. 130 precede misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale e dispone l'abrogazione di una serie di norme che prevedono atti regolamentari per l'attuazione, oramai superate.
Per un approfondimento consulta qui il dossier.
La parte più sostanziale del decreto-legge è senz'altro quella relativa al settore elettrico e del gas, dopo che ha raggiunto picchi particolarmente elevati nel mese di ottobre, con riferimento sia all'elettricità sia al gas.
Il decreto-legge si propone di ridurre l'impatto l'incremento del costo dell'energia registrato nel corso della seconda parte del 2021 sulle bollette dei consumatori, con specifico riferimento al quarto trimestre del 2021.
A fronte di un aumento superiore al 45 per cento della bolletta dell'elettricità e di oltre il 30 per cento di quella del gas, il decreto consente di limitare l'impatto della crescita dei prezzi delle materie prime a +29,8 per cento per la bolletta dell'elettricità e a +14,4 per cento per quella del gas.
Le misure contenute nel decreto-legge hanno un impatto pari a complessivi 3,5 miliardi di euro, con effetti positivi per 29 milioni di famiglie e 6 milioni di utenze elettriche «non domestiche», essenzialmente microimprese e piccole imprese.
La seconda parte del decreto ha natura ordinamentale ed è prevalentemente dedicata alla abrogazio ne di norme rimaste inattuate, che prevedono l'intervento di atti regolamentari o comunque di atti attuativi non più necessari.