Il presente dossier riporta gli
elementi essenziali del nuovo bilancio pluriennale 2021-2027 proposto dalla Commissione europea - così come
integrato da
Next Generation EU -
confrontandolo con la
proposta iniziale presentata dalla Commissione nel
maggio 2018 e con il
bilancio vigente 2014-2020.
Per un confronto più agevole, tutti gli importi sono riportati a prezzi 2018, sulla base di elaborazioni del Parlamento europeo che, per il QFP a UE-27 in corso includono anche, per consentire una comparazione con il nuovo ciclo, il Fondo europeo di sviluppo (FES), attualmente fuori bilancio.
La Commissione europea ha inteso precisare che, pur in presenza di un quadro complessivo che modifica significativamente, in primo luogo sul piano quantitativo, le sue proposte iniziali, risultano tuttavia
confermati alcuni
elementi di base come, ad esempio, l'obiettivo di destinare almeno il 25% della spesa all'azione per il clima e
l'architettura del nuovo sistema delle risorse proprie.
La Commissione europea manterrebbe, altresì, la proposta relativa allo Stato di diritto (sempre del maggio 2018) che introdurrebbe un nuovo meccanismo di tutela del bilancio dell'UE dai rischi finanziari connessi a carenze generalizzate dello Stato di diritto negli Stati membri.
Quanto alle novità più rilevanti, particolarmente significativa è la creazione di
nuovi
programmi per
veicolare le risorse provenienti da Next Generation EU, allo scopo di fronteggiare efficacemente le drammatiche conseguenze, sul piano economico e sociale, del COVID-19. Peraltro, l'assoluta priorità e centralità attribuita a Next Generation EU è confermata dal fatto che esso troverebbe attuazione anche mediante programmi già previsti o tuttora esistenti, alcuni dei quali sarebbero potenziati, tra cui Orizzonte Europa, lo Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.
Con la nuova proposta la Commissione ha delineato un disegno fortemente innovativo e molto articolato che, per un verso, interviene apportando alcune modifiche al bilancio vigente, al fine di stanziare risorse aggiuntive, seppur obiettivamente limitate, già per l'anno in corso; per altro verso, interviene a modifica di proposte relative al prossimo QFP già presentate dalla Commissione ma il cui iter non si è ancora perfezionato; per altro verso ancora, interviene prospettando l'attivazione di strumenti, programmi e procedure del tutto nuovi.
A ciò deve aggiungersi che: il regolamento che fissa il Quadro finanziario pluriennale deve essere adottato
in base alla procedura legislativa speciale stabilita dall'articolo 312 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) in base alla quale il
Consiglio delibera all'unanimità previa approvazione del Parlamento europeo che, a maggioranza assoluta, può approvare o respingere la posizione del Consiglio, ma non può emendarla. La decisione sulle risorse proprie richiede una procedura legislativa speciale fissata dall'articolo 311 del TFUE, in base alla quale il Consiglio delibera all'unanimità previa consultazione del Parlamento europeo, e la decisione entra in vigore solo dopo l'approvazione degli Stati membri in conformità alle rispettive norme costituzionali.
In sostanza, la piena attuazione del complesso delle misure e delle iniziative presentate dalla Commissione si realizzerà soltanto in esito ad un percorso molto articolato in cui si incrociano iter diversi sotto il profilo procedurale e temporale e che comportano un intenso coinvolgimento degli Stati membri, non soltanto in sede di negoziati nell'ambito del Consiglio, ma anche per la necessità che taluni degli elementi che compongono il quadro richiedono la ratifica dei Parlamenti dei medesimi Stati.
Ne consegue, anche alla luce dei diversi orientamenti che sulle proposte della Commissione potrebbero emergere già in occasione del prossimo Consiglio, che allo stato non risulta agevole ipotizzare il termine a partire dal quale il quadro risulterebbe chiaro e inequivoco in tutti i suoi aspetti e le misure (oltre che le risorse in esso prefigurate) potranno trovare concreta attuazione ed essere utilizzate.
Le dimensioni del nuovo bilancio
Il
nuovo bilancio pluriennale
dell'UE proposto dalla Commissione europea (
comunicazione COM(2020)442 e
proposta modificata di regolamento che stabilisce il QFP 2021-2027 COM(2020)443) prevede, per i sette anni del ciclo di programmazione, stanziamenti pari a
1.100 miliardi di euro in termini di
impegni, ma grazie allo strumento dell'UE per il sostegno dell'economia dopo la pandemia di Covid-19, il cosiddetto
Next Generation EU (COM(2020)441), del valore di
750 miliardi di euro (
500 miliardi
sovvenzioni e
250 miliardi
prestiti), che raccoglierebbe fondi sui mercati e li canalizzerebbe verso i programmi destinati a favorire la ripresa economica e sociale nel periodo
2021-2024, il bilancio sarebbe integrato per un
totale complessivo di
1.850 miliardi di euro.
I costi di finanziamento per la componente di sovvenzione di Next Generation EU, che ammonterebbero a 17,4 miliardi di euro, sarebbero sostenuti dal bilancio dell'UE 2021-2027.
La precedente proposta di
maggio 2018 della Commissione europea prevedeva stanziamenti pari a circa
1.135 miliardi di euro in termini di
impegni, equivalenti a un livello di spesa (comprendente il Fondo europeo di sviluppo) dell'
1,11% del reddito nazionale lordo dell'UE-27 (
RNL).
Sulla
proposta del
maggio 2018 gli Stati membri non erano riusciti a trovare un accordo - nemmeno, da ultimo, nel Consiglio europeo straordinario di febbraio 2020 - a causa di una serie di
divergenze, sia sulla dotazione complessiva che sul riparto delle diverse politiche. In particolare, era emersa una forte contrapposizione tra Paesi, cosiddetti "
frugali" che volevano limitare la spesa complessiva all'1% dell'RNL dell'UE-27 (Austria, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia), finanziando le nuove priorità e i settori che possono supportare maggiormente la competitività europea tramite maggiori tagli alle politiche tradizionali, e gli altri Paesi (tra cui
l'Italia) che, sebbene con diverse gradualità, chiedevano risorse sufficienti per soddisfare entrambe le esigenze. Inoltre, il
Parlamento europeo aveva invece chiesto risorse per
1.324,1 miliardi di euro (1,3% dell'RNL dell'UE-27).
Il Governo italiano aveva sempre sostenuto che il bilancio complessivo proposto dalla Commissione europea rappresentava il minimo accettabile per consentire il finanziamento sufficiente delle nuove priorità senza compromettere l'efficacia delle politiche tradizionali, ma che vi sarebbe modo di reperire le risorse necessarie per un bilancio maggiormente ambizioso.
Gli stanziamenti dell'attuale
bilancio 2014-2020 per un'UE-27 (FES incluso) sono pari, invece, a
1.082 miliardi di euro.
A questi andrebbero
aggiunti, in base alla proposta della Commissione europea,
11,5 miliardi di euro di finanziamenti per l'anno 2020 (
proposta di emendamento del QFP corrente 2014-2020 - COM(2020)446 e
progetto di emendamento al bilancio 2020 - COM(2020)423): sarebbero disponibili per aiutare le regioni più bisognose (tramite REACT-EU), per potenziare il capitale delle imprese europee sane (Strumento di sostegno alla solvibilità) e per sostenere chi ha bisogno fuori delle frontiere dell'UE (tramite il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile - EFSD).
In sostanza, con questa misura si intende anticipare parzialmente l'efficacia di alcune delle misure di sostegno alla ripresa prospettate per il nuovo QFP; l'importo previsto appare, tuttavia, decisamente limitato rispetto alle dimensioni degli interventi ipotizzati per il prossimo settennato.
Di seguito una
tabella di raffronto sulle dotazioni complessive (in miliardi di euro a prezzi 2018):
La
tabella seguente descrive in termini quantitativi il complesso degli interventi previsti nell'ambito
del QFP 2021-2027 proposto dalla Commissione europea, programma per programma.
Il riparto tra le diverse politiche
Come proposto nel maggio 2018, il
QFP 2021-2027 dovrebbe essere strutturato nelle seguenti
7 rubriche di spesa principali:
- rubrica 1: Mercato unico, innovazione e agenda digitale;
- rubrica 2: Coesione e valori;
- rubrica 3: Risorse naturali e ambiente;
- rubrica 4: Migrazione e gestione delle frontiere;
- rubrica 5: Resilienza, sicurezza e difesa (nella proposta di maggio 2018 la rubrica era denominata "Sicurezza e difesa");
- rubrica 6: Vicinato e resto del mondo;
- rubrica 7: Pubblica amministrazione europea.
Per una dettagliata analisi delle diverse rubriche del bilancio e dei più importanti programmi di spesa in esse contenuti, compreso il nuovo Dispositivo per la ripresa e la resilienza (COM(2020)408) che, con una dotazione finanziaria di 560 miliardi di euro (310 miliardi di sovvenzioni che potrebbero essere integrate da 250 miliardi di prestiti), interamente mobilitati da Next Generation EU, avrebbe l'obiettivo di sostenere gli investimenti e le riforme degli Stati membri nell'ambito del Semestre europeo, si veda il dossier "Videoconferenza dei membri del Consiglio europeo, 19 giugno 2020".
ultimo aggiornamento: 22 giugno 2020