Il Doc. XXVI n. 4 fa riferimento alla deliberazione del Consiglio dei ministri del 17 giugno 2021, concernete la Relazione del Governo sull'andamento delle missioni internazionali e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo nell'anno 2020, anche ai fini della loro proroga nell'anno 2021 (articolo 3, comma 1, primo periodo, della "legge quadro sulle missioni internazionali").
Analogamente al Doc. XXV n. 4, il Documento in esame reca le schede analitiche delle singole missioni con indicazione dell'area geografica di intervento, degli obiettivi della missione, della base giuridica di riferimento, della composizione degli assetti da inviare (compreso il numero massimo delle unità di personale coinvolte), della durata programmata e del fabbisogno finanziario per l'anno in corso.
È, inoltre, allegata la richiamata relazione tecnica di quantificazione degli oneri riferiti alla durata programmata che tiene conto delle quote di spesa relative all'adempimento di obbligazioni esigibili nell'anno 2021 ovvero nell'anno 2022.
Per quanto riguarda le missioni di cui si propone la proroga nell'anno 2021 dai dati forniti dal Governo emerge che:
Nel 2020 la consistenza massima annuale complessiva dei contingenti delle Forze armate impiegati nei teatri operativi è stata pari a 7.488 unità; la consistenza media è pari a 6.000 unità.
- 2021: € 977.420.530;
- 2022: € 268.000.000.
Nel 2020, il fabbisogno finanziario stimato nella deliberazione del 21 maggio 2021 è stato pari a euro 1.113.940.450, di cui € 903.140.450 nel 2020 e € 210.800.000 ne 2021.
Per il mantenimento del dispositivo info-operativo dell'AISE nel 2021 il fabbisogno finanziario per la durata programmata è pari a euro 26.000.000.
Il maggior numero di missioni è presente nel continente africano, ma con riferimento alla consistenza numerica delle unità impiegate nei diversi teatri operativi, il maggior numero di militari autorizzato è in Asia.
Per quanto concerne l'Europa, le missioni che impegnano il maggior numero di militari italiani sono la missione NATO Joint Enterprise nei Balcani (638 unità, 230 mezzi terrestri e un mezzo aereo) e la missione dell'Unione europea denominata EUNAVFORMED Irini (596 unità, due mezzi navali e 3 mezzi aerei).
Per quanto concerne l'Asia, la partecipazione italiana più significativa si rinviene nella missione Resolute Support in Afghanistan, di cui sono in corso le procedure di ritiro (1.000 unità, 127 mezzi terrestri e 16 mezzi aerei),. Segue la missione UNIFIL in Libano (1.000 unità, 127 mezzi terrestri e 66 mezzi aerei) e la partecipazione alla coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (900 unità, 84 mezzi terrestri e 11 mezzi aerei).
Con riferimento al continente Africano, la presenza italiana più consistente è nella missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (400 unità, 69 mezzi terrestri, 2 mezzi aerei e mezzi navali tratti nell'ambito della missione " Mare sicuro"). Segue il dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea, dove sono presenti 394 unità di personale militare, due mezzi navali e due mezzi aerei e la missione UE antipirateria denominata ATALANTA dove gli assetti sono rappresentati da 388 unità di personale militare, 2 mezzi aerei e 4 mezzi navali.
Per quanto riguarda, in generale l'area del Mediterraneo centrale, si segnala, inoltre, che nell'ambito del potenziamento del dispositivo aeronavale nazionale di sorveglianza e di sicurezza di questa area (cosiddetta "Operazione Mare Sicuro"), l'Italia partecipa con 754 unità di personale militare e con l'impiego di 6 mezzi navali e 8 mezzi aerei.
Infine, nell'ambito della partecipazione del personale militare italiano al potenziamento di dispositivi NATO, le consistenza più rilevanti riguardano il dispositivo per la presenza in Lettonia ( 238 unità di personale militare e 135 mezzi terrestri) e la missione per la sorveglianza navale dell'area sud dell'Alleanza (235 unità di personale militare, un mezzo aereo e due mezzi navali più una on call).
La modifica della deliberazione del Consiglio dei ministri del 17 giugno 2021
Lo scorso 2 settembre il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio, ha deliberato la modifica della deliberazione del Consiglio dei ministri del 17 giugno 2021 relativa alla prosecuzione nel 2021 delle missioni internazionali e delle attività già autorizzate per il 2020, ai sensi dell'articolo 3, comma l, della richiamata legge n. 145 del 2016, n. 145, ed alla partecipazione dell' Italia alle missioni internazionali per l'anno 2021, ai sensi dell'articolo 2, comma l, della medesima legge. La nuova deliberazione provvede a sostituire la scheda n. 52 (2021), originariamente riguardante l'erogazione di un contributo per adempiere all'obbligo assunto dall'Italia in ambito NATO di sostenere il finanziamento delle forze di sicurezza e difesa afghane. con una nuova scheda di pari numero, allegata alla nuova deliberazione.
Nello specifico, la nuova scheda, recante "Fondo per interventi di risposta alla situazione in Afghanistan per il sostegno umanitari alle popolazioni coinvolte anche nei paesi limitrofi" evidenzia la criticità rappresentata da flussi di rifugiati che dall'Afghanistan si riverseranno in primo luogo sui Paesi confinanti, orientandosi subito dopo sui Paesi situati lungo le rotte che conducono ali 'Europa per manifestarsi come un ulteriore fattore di pressione di potenziali richiedenti asilo sulle frontiere esterne europee
La relazioni illustrativa richiama inoltre il fatto che la temporanea sospensione delle attività di cooperazione intergovernativa allo sviluppo a seguito degli ultimi eventi, nonché l 'allontanamento della maggior parte di espatriati, diplomatici, funzionari internazionali, operatori di ONG che ne è conseguito pongono un'ulteriore necessità di provvedere alle esigenze più immediate della popolazione. Rileva inoltre la volontà espressa dalle Organizzazioni Internazionali, dalle agenzie umanitarie e dalla comunità dei donatori di proseguire le consolidate attività a carattere umanitario, a beneficio della popolazione civile, e segnatamente delle categorie più deboli e vulnerabili e che hanno contribuito a sostenere l'economia migliorando sensibilmente le condizioni di vita della popolazione.
La nuova scheda n. 52 prevede pertanto il finanziamento d'intervento intesi a:
1) migliorare le condizioni di accoglienza e delle iniziative di resilienza a favore della popolazione afghana, in particolare degli sfollati e rifugiati negli Stati dell'area a seguito dell'evoluzione della situazione nel corso del mese di agosto 2021;
2) attuare Iniziative volte a facilitare l'accoglienza di sfollati e rifugiati afghani;
3) assicurare la partecipazione italiana all'attuazione di iniziative UE e internazionali di risposta alla situazione in Afghanistan.
Il fabbisogno finanziario previsto, riferito al periodo 1°settembre - 31 dicembre 2021 è di 120 milioni di euro.
La relazione tecnica allegata alla deliberazione del Consiglo dei ministri del 2 settembre scorso precisa che il riorientamento delle risorse previste dalla scheda n. 52 di cui alle deliberazioni del Consiglio dei Ministri del 17 giugno 2021, pari a 120 milioni di euro per l'anno 2021, è reso necessario dall'evoluzione della situazione afghana nel corso del mese di agosto. La relazione rileva altresì che, nelle more delle decisioni internazionali su un'eventuale futura operatività di detti fondi ed in considerazione della pressante esigenza di approntare un fondo per finanziare misure di risposta alla situazione venutasi a creare. il fondo sarà prioritariamente destinato a interventi di sostegno umanitario alle popolazioni coinvolte dalla crisi, ivi inclusa l'accoglienza dei rifugiati anche in Paesi dell'area, nonché alla partecipazione italiana alle iniziative europee ed internazionali di risposta alla crisi afghana.
Il Documento XXV n. 4 reca la deliberazione del Consiglio dei ministri del 17 giugno 2021 relativa alla partecipazione di personale militare e civile a sei nuove missioni internazionali.
Si tratta, nello specifico, di tre missioni delle forze armate e tre missioni delle Forze di polizia.
Con riferimento alla durata programmata, la richiesta di autorizzazione parlamentare fa riferimento all'intero anno 2021, con l'eccezione dell'operazione "Emergenza Cedri" iniziata e conclusa nel 2020 (scheda 9/bis 2021).
Per quanto riguarda le tre nuove missioni delle forze armate si tratta delle seguenti operazioni :
La missione di assistenza delle Nazioni Unite in Somalia (UNSOM) è stata istituita dalla risoluzione 2102 (2013) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, a seguito di una valutazione globale delle Nazioni Unite a sostegno dell'istituzione del governo federale della Somalia. Il relativo mandato è stato, in ultimo, modificato e prorogato, fino al 31 agosto 2021, dalla risoluzione UNSCR 2540 (2020).
A sua volta EMASOH è un'iniziativa multinazionale europea intesa a salvaguardare la libertà di navigazione e la sicurezza delle navi che transitano nell'area dello Stretto di Hormuz mediante l'impiego di dispositivi aeronavali dei Paesi europei aderenti all'iniziativa, per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza.
Infine, l'"Emergenza CEDRI" fa seguito all'esplosione che il 4 agosto 2020 ha devastato il porto e parte della città di Beirut, provocando oltre 180 morti e più di 6.500 feriti. Su richiesta di assistenza delle autorità libanesi, -pervenuta per il tramite del Meccanismo di protezione civile UE-, l'operazione è iniziata il 15 agosto 2020 e si è conclusa il 21 novembre 2020 con il rientro completo del personale.
Per lo svolgimento delle missioni e degli impegni operativi internazionali da avviare nel 2021:
- 2021: € 7.189.127;
- 2022: € 2.000.000.
Per l'operazione "Emergenza Cedri" in Libano, svolta nel periodo 15 agosto-21 novembre 2020:
Per quanto riguarda, invece, le ulteriori tre nuove missioni con personale delle forze di polizia e del Ministero della Giustizia, si tratta delle seguenti tre nuove missioni dell'Unione europea:
In relazione alle prime due missioni la base giuridica di riferimento è la decisione 2013/233/PESC del Consiglio dell'Unione europea, in ultimo modificata e prorogata, fino al 30 giugno 2021, dalla decisione (PESC) 2020/903 del Consiglio dell'Unione europea del 29 giugno 2020.
A questa missione hanno aderito 13 Paesi (compresa l'Italia)
Per quanto riguarda la missione EUAM Ukraine la fonte di riferimento è la Decisione (PESC) 2014/486 del Consiglio dell'Unione europea del 22 luglio 2014, modificata da ultimo, con la decisione (PESC) 2019/761 del Consiglio, del 13 maggio 2019.
A questa missione hanno aderito 24 Paesi (compresa l'Italia).
Le unità da impiegare nelle richiamate operazioni sono rappresentate da due magistrati collocati fuori dal Ministero della Giustizia e un Ufficiale superiore (tenente colonnello) della Guardia di Finanza.
Il fabbisogno finanziario per la durata programmata è pari complessivamente a euro 241.464 di cui:
- Ministero dell'economia e delle finanze: euro 115.285;
- Ministero della giustizia: euro 126.179.