segnalazione 13 giugno 2022
Studi - Affari sociali #Legge194: Relazione al Parlamento su tutela sociale maternità e interruzione volontaria di gravidanza - dati definitivi 2020

E' consultabile sul sito istituzionale del Ministero della salute la Relazione Ministro Salute attuazione Legge 194/78 tutela sociale maternità e interruzione volontaria di gravidanza - dati definitivi 2020, unitamente alle Tabelle IVG dati 2020.

Questi i dati di rilievo contenuti nella Relazione:

In Italia il ricorso all'IVG è in continua e progressiva diminuzione dal 1983, il nostro Paese ha un tasso di abortività fra i più bassi tra quelli dei Paesi occidentali;

✓ nonostante la diminuzione delle IVG nelle donne straniere, si conferma il loro maggior rischio di abortività volontaria rispetto alle donne italiane. Pertanto si conferma la necessità di promuovere una contraccezione informata ed efficace alle donne straniere che accedono al Servizio Sanitario Nazionale, in particolare al percorso nascita;

✓ si può ipotizzare che l'aumento dell'uso della contraccezione d'emergenza – Levonorgestrel (Norlevo, pillola del giorno dopo) e Ulipristal acetato (ellaOne, pillola dei 5 giorni dopo) – abbia inciso positivamente sulla riduzione del numero di IVG. Per tali farmaci è indispensabile una corretta informazione per evitarne un uso inappropriato;

✓ i tempi di attesa per l'intervento risultano in generale in diminuzione, pur persistendo una non trascurabile variabilità fra le Regioni. Si registra un aumento delle IVG entro le prime 8 settimane di gestazione, verosimilmente a seguito dell'aumentato uso della tecnica farmacologica (Mifepristone + prostaglandine) in epoca gestazionale precoce;

✓ la mobilità fra le Regioni e Province Autonome è in linea con quella di altri servizi offerti dal Servizio Sanitario Nazionale;

✓ la tipologia di intervento e la durata della degenza evidenziano una variabilità regionale che suggerisce la necessità di un approfondimento da parte degli organi regionali, anche attraverso confronti interregionali, per identificare le criticità e uniformare i protocolli terapeutici alla luce delle buone pratiche, con l'obiettivo di assicurare un'offerta assistenziale e organizzativa di qualità;

✓ l'evoluzione della percentuale di aborti ripetuti conferma che la tendenza al ricorso all'IVG nel nostro Paese è in costante diminuzione, ormai anche tra le cittadine straniere; il fenomeno è spiegabile presumibilmente con il maggiore e più efficace ricorso a metodi per la procreazione consapevole, alternativi all'aborto, secondo gli auspici della Legge;

✓ permane elevato il numero di obiettori di coscienza per tutte le categorie professionali sanitarie, in particolare per i ginecologi (64,6%). L'organizzazione dei servizi IVG deve essere tale che vi sia un numero di figure professionali sufficiente da garantire alle donne la possibilità di accedere all'interruzione volontaria di gravidanza, come indicato nell'articolo 9 della legge n. 194/78. Questo dovrebbe essere garantito dalle Regioni, per tutelare il libero esercizio dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne e l'accesso ai servizi IVG e minimizzare l'impatto dell'obiezione di coscienza nell'esercizio di questo diritto;

✓ il consultorio familiare rappresenta un servizio di riferimento per molte donne e coppie anche per quanto riguarda il percorso IVG, come negli auspici della legge n. 194/78. Grazie alle competenze multidisciplinari dell'équipe professionale e sua capacità di identificare i determinanti di natura sociale oltre che sanitaria dei bisogni di salute della popolazione, i consultori offrono alla donna un sostegno nell'intero percorso IVG, promuovendo scelte consapevoli e facilitando la prevenzione di future gravidanze indesiderate.