L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha pubblicato i risultati della ricerca Tax Policy Reforms 2020, una pubblicazione annuale che fornisce informazioni comparative sulle riforme fiscali avvenute nei vari Paesi OCSE, nonché in Argentina, Cina, Indonesia e Sud Africa, e traccia gli sviluppi e l'evoluzione della politica fiscale nel tempo.
Lo studio indica come priorità centrale delle politiche fiscali per i Governi la riforma della tassazione ambientale. Le tasse sui combustibili inquinanti, ad avviso dell'Ocse, non sono adeguate ai livelli necessari per incoraggiare il passaggio all'energia pulita e i Governi dovrebbero pertanto usare la leva fiscale per costruire un'economia più verde, più inclusiva e più resiliente. Inoltre, nel testo si evidenzia che le numerose richieste di una più equa ripartizione degli oneri dovrebbero fornire un nuovo impulso per raggiungere un accordo sulla tassazione digitale nonché sulla cooperazione fiscale.
In merito al livello di tassazione, il gettito fiscale (2018) varia in modo significativo tra le varie nazioni: da poco oltre il 10% (Indonesia) a più del 45% del PIL (la Francia è stata il Paese con il più alto rapporto fiscale/PIL con entrate fiscali pari al 46,1% seguita da Danimarca e Belgio con il 44,9% e l'Italia con poco più del 42%).
Tra le principali e più incisive riforme fiscali adottate, o in via di adozione, da parte dell'Italia, vengono ricordate: l'obbligo di fatturazione elettronica; la lotteria degli scontrini; la precompilata IVA; la tassa sulla plastica; la riforma della tassazione degli immobili e delle piattaforme marine; oltre alle misure emergenziali anti COVID.