segnalazione 28 luglio 2020
Studi - Affari sociali Report dell'Osservatorio GIMBE sulla compartecipazione alla spesa sanitaria nel 2019

Il Report dell'Osservatorio GIMBE (n. 1/2020) sui Ticket sanitari del 2019 analizza in dettaglio la composizione e le differenze regionali della compartecipazione alla spesa sanitaria nel 2019. Come risulta confrontando i dati del Rapporto 2020 sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti e quelli del Monitoraggio Aifa della spesa farmaceutica 2019, tale spesa di compartecipazione privata delle famiglie ha quasi raggiunto circa 2.936 milioni di euro (48,6 euro pro-capite), di cui il 38% è stato speso per l'acquisto di farmaci non equivalenti di marca.

Le regioni hanno incassato, anche facendo in tal modo fronte alla stagione del definanziamento della sanità pubblica nel periodo 2014-2019, € 1.581,8 milioni (26,2 euro pro-capite) per farmaci e € 1.354 milioni (22,4 euro pro-capite) per prestazioni specialistiche, incluse quelle di pronto soccorso. Rispetto al 2014, quando gli importi dei ticket per farmaci e prestazioni specialistiche erano circa della medesima entità, nel 2019 quelli per le prestazioni si sono ridotti del 6,5% mentre sono aumentati quelli per i farmaci (+10,1%). Nel 2019, rispetto all'anno precedente, i ticket sono diminuiti di 32,2 milioni (-1,1%), di cui 5 milioni (-0,4%) per le prestazioni specialistiche e 27,2 milioni (-1,7%) per i farmaci.

Dall'analisi emergono inoltre notevoli differenze regionali relative sia all'importo totale della compartecipazione alla spesa, sia alla ripartizione tra farmaci e prestazioni specialistiche: ad esempio, la quota pro-capite totale per i ticket oscilla dai 33,5 euro in Sardegna ai 90,8 euro in Valle d'Aosta, per i farmaci l'importo varia da 15,3 euro in Piemonte ai 36,4 euro in Campania, mentre per le prestazioni specialistiche i ticket variano dagli 8,5 euro in Sicilia ai 65,3 euro in Valle d'Aosta.

Nel 2019 dei 1.581,8 milioni per il ticket sui farmaci, solo il 29% è relativo alla quota fissa per ricetta (459,3 milioni pari a 7,6 euro pro capite), mentre la quota differenziale sui farmaci di marca ammonta a 1.122,5 milioni (18,6 euro pro-capite).

Complessivamente, nel periodo 2013-2019 la quota fissa sulle ricette si è ridotta del 17,7% (-98,7 milioni), mentre è aumentata del 27,8% la quota prezzo di riferimento per la scelta dei farmaci di marca (+ 244,5 milioni). Un comportamento che penalizza l'Italia nel confronto internazionale: su 26 paesi l'Ocse ci colloca al penultimo posto per valore e al terzultimo per volume di farmaci equivalenti, con una "ostinata e ingiustificata" resistenza ai farmaci equivalenti in tutte le Regioni del Centro-Sud che registrano una spesa per i farmaci di marca più elevata della media nazionale.