segnalazione 3 giugno 2019
Studi - Trasporti AGCOM: conclusa l'analisi del mercato di accesso alla rete fissa per la notifica alla Commissione UE

L'AGCOM comunica di aver concluso l'analisi dei mercati dei servizi di accesso alla rete fissa, prevista dalla delibera 613/18/CONS e che era stata posta in consultazione, integrando taluni elementi alla luce delle informazioni acquisite nel processo di consultazione. L'analisi sarà ora notificata alla Commissione europea per il parere, come previsto dal Codice delle comunicazioni elettroniche (art. 50-ter) e diverrà definitiva entro il mese di luglio.

L'analisi tiene conto del progetto di separazione legale volontaria notificato da TIM ed allegato allo schema di decisione.

Si ricorda che con la delibera n. 613/2018 l'AGCOM ha identificato  sia per il mercato dei servizi di accesso locale (mercato 3a) sia per il mercato dei servizi di accesso centrale all'ingrosso per i prodotti di largo consumo (mercato 3b) – il Comune di Milano come un mercato rilevante distinto dal resto dei Comuni del territorio italiano, in ragione della significativa presenza di infrastrutture di comunicazione elettronica alternative a quelle di TIM e del livello di concorrenza registrato sui servizi di accesso alla rete fissa wholesale. In tali mercati si proponeva di revocare la regolamentazione imposta in capo a TIM con la delibera n. 623/15/CONS. Per gli stessi mercati nei restanti comuni d'Italia invece L'AGCOM proponeva di confermare TIM quale operatore con significativo potere di mercato (SMP) e pertanto soggetto agli obblighi previsti dal Codice di:  i) accesso; ii) trasparenza; iii) non discriminazione; iv) separazione contabile; v) controllo dei prezzi e vi) contabilità dei costi. 

Dal comunicato AGCOM risulta che rispetto allo schema posto in consultazione con la delibera 613/18/CONS, viene confermata la deregolamentazione del comune di Milano. Nel resto del territorio nazionale si confermano gli obblighi regolamentari ma si procede ad una differenziazione geografica dei rimedi – con rimozione del vincolo di controllo di prezzo, che, per il momento, riguarderà solo il bitstream e non i servizi del mercato 3a quali SLU ( (Sub loop unbundling), ULL (unbundling), accesso ai cavidotti e alla fibra spenta, VULA, nonché il WLR – in poco meno di 30 città italiane nelle quali la quota di mercato al dettaglio e all'ingrosso di TIM risulta inferiore ad una determinata soglia e in cui almeno due reti di accesso alternative a TIM coprono ciascuna il 60% del territorio. L'Autorità, a seguito di monitoraggio, potrà introdurre, dal 2021, un grado di flessibilità nel pricing wholesale VULA (fibra FTTC e FTTH), dopo aver verificato – nel 2020 – quale sia stata l'evoluzione effettiva della concorrenza e l'effettivo grado di adozione (take up) degli accessi ad alta capacità.

Le maggiori novità sui prezzi dei servizi di accesso riguardano il VULA per il quale, rispetto alla consultazione pubblica, l'Autorità ha approvato una riduzione per gli anni 2018, 2019 e 2020, restando, viceversa, immutato a 12,50 euro/mese il canone di atterraggio al 2021. Un'ulteriore sensibile riduzione di prezzo, rispetto alla consultazione, ha riguardato i canoni della banda per il trasporto dei dati dalle centrali locali ai nodi degli operatori alternativi.

L'Autorità conferma l'intenzione di agevolare la migrazione delle linee di accesso dal rame alla fibra. A tal fine ha apportato, rispetto al testo andato in consultazione pubblica, alcune modifiche alla disciplina del processo di migrazione (decommissioning). In tale ambito, l'Autorità ha previsto incentivi per ridurre i costi di migrazione e penali per prevenire condotte anti-competitive.