area tematica
Edilizia, infrastrutture e trasporti

Nella presente legislatura si è aperta una fase di rivisitazione complessiva del Codice dei contratti pubblici (D. Lgs. n. 50/2016) ispirata alla necessità di snellire le procedure di affidamento dei lavori e di favorire per tale via l'adeguamento e lo sviluppo infrastrutturale del Paese. A tali obiettivi sono state indirizzate, inizialmente, le misure adottate con il decreto-legge c.d. "sblocca cantieri" (D.L. n. 32/2019), il quale ha introdotto numerose modifiche al Codice dei contratti pubblici, ha sospeso in via sperimentale la vigenza di alcune sue disposizioni e ha reintrodotto lo strumento del regolamento unico di esecuzione e attuazione, in sostituzione delle linee guida dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), nonché con il primo decreto-legge c.d. semplificazioni (D.L. n. 76/2020) che ha dettato ulteriori misure di semplificazione con riguardo, in particolare, alle procedure di aggiudicazione dei contratti sotto soglia, mediante una estensione dei casi di ricorso all'affidamento diretto e a procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando di gara.

Con il decreto-legge 77/2021 (secondo decreto semplificazioni) sono state poi introdotte ulteriori norme di semplificazione anche sulla base delle indicazioni previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il PNRR prevede una riforma complessiva del quadro legislativo in materia di contratti pubblici. A tal fine, in attuazione del target previsto dal PNRR (entrata in vigore entro giugno 2022 della legge delega per la revisione del Codice dei contratti pubblici) il Senato, nella seduta del 14 giugno 2022, ha approvato in via definitiva il disegno di legge recante "Delega al Governo in materia di contratti pubblici", divenuto la legge n. 78/2022.

Le politiche in materia di infrastrutture nella fase iniziale della XVIII legislatura si sono contraddistinte (anche a seguito della drammatica vicenda del crollo del ponte Morandi a Genova) per un impulso alla programmazione e realizzazione di interventi diffusi di manutenzione e messa in sicurezza delle opere infrastrutturali esistenti e per il potenziamento, operato con il D.L. n. 32/2019, dello strumento dei commissari straordinari ai quali affidare il compito di portare a compimento la realizzazione di opere pubbliche rimaste incompiute. Nel settore della realizzazione delle infrastrutture strategiche, e nelle more del passaggio alla nuova disciplina della programmazione, si registra, inoltre, una significativa tendenza ad una più stringente selezione delle priorità infrastrutturali, soprattutto in relazione alla necessità di individuare le priorità infrastrutturali da inserire nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, alla cui realizzazione concorrono in maniera determinante le risorse messe a disposizione dell'Italia dal programma europeo Next Generation EU.

Gli interventi legislativi in materia di edilizia e governo del territorio si stanno caratterizzando per un crescente interesse per il tema della rigenerazione urbana, con l'adozione di norme che (in attesa di una disciplina complessiva della materia da abbinare ad una disciplina per la riduzione del consumo di suolo) sono mirate a favorire la riqualificazione di aree urbane degradate e il recupero e l'efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente anche mediante interventi di demolizione e ricostruzione senza consumo di nuovo suolo.

Le politiche in materia di trasporti nella fase iniziale della XVIII legislatura sono state caratterizzate da una serie di interventi nel settore del trasporto stradale, principalmente finalizzati al rafforzamento della sicurezza stradale e al contrasto alle frodi, con conseguenti modifiche al Codice della Strada. Diverse misure sono state adottate per favorire la mobilità sostenibile, sia per incentivare la sostituzione degli automezzi più inquinanti (incentivi c.d. ecobonus"), che  per favorire l'utilizzo di modalità di trasporto ad impatto zero come la mobilità ciclistica e la micromobilità elettrica. E' stato approvato il Piano Nazionale Strategico della mobilità sostenibile e sono stati concessi ulteriori finanziamenti agli enti locali per il rinnovo del parco mezzi. Il PNRR prevede risorse per 23,78 miliardi di euro per la componente  "Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile" (M2C2), sia per un trasporto locale più sostenibile, che per l'investimento nei bus elettrici e la sperimentazione dell'idrogeno nel  trasporto stradale e nel trasporto ferroviario. 

Nel settore del trasporto pubblico locale, iPNRR (misura M2C2 – 4.4.1destina 2.415 milioni di euro per il rinnovo dei mezzi con veicoli a combustibile pulito, per il periodo 2021–2026. Nel settore è prevista anche la riforma dei criteri del finanziamento che lo Stato concede annualmente alle Regioni (c.d. Fondo TPL). Nel settore del trasporto pubblico non di linea sono state introdotte modifiche alla disciplina dei servizi di noleggio con conducente (NCC). Misure specifiche di sostegno sono state introdotte per l'emergenza Covid-19, sia per i gestori del servizio, che per gli enti locali e gli utenti. 

Nel settore aereo è proseguita la gestione della crisi di Alitalia spa e, successivamente, la predisposizione degli interventi necessari all'avvio della nuova compagnia aerea pubblica ITA S.p.a, con l'esame parlamentare del relativo Piano Industriale. Interventi di sostegno del settore aereo sono stati previsti per l'epidemia di Covid-19, anche nella forma di misure compensative dei danni subiti dalle compagnie aeree che svolgono i servizi di continuità territoriale. 

Nel settore portuale sono state recepite le direttive europee in materia di sicurezza della navigazione. In materia di navigazione fluviale e sui laghi, è stata recepita la normativa europea sui requisiti tecnici delle navi. Altri interventi hanno riguardato l'Autorità di sistema portuale del Mare Ligure occidentale, anche in considerazione delle problematiche derivanti dal crollo del cosiddetto ponte Morandi, la modifica delle norme sulla nautica da diporto e su alcune tipologie di patenti nautiche, il sostegno al settore marittimo in relazione all'emergenza Covid-19,  nonché le misure di semplificazione per le Zone Economiche Speciali e per le Zone Logistiche Semplificate. Numerosi interventi sono stati inoltre diretti a semplificare le procedure per la pianificazione degli interventi e degli investimenti nelle aree portuali. Il Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) (decreto legge n. 59 del 2021) assegna al MIMS fondi per il rinnovo delle navi, lo sviluppo dell'accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici, l'aumento selettivo della capacità portuale, l'elettrificazione delle banchine (cold ironing).

Nel settore ferroviario è stato concluso il recepimento delle disposizioni del quarto pacchetto ferroviario con la disciplina quadro per la sicurezza ferroviaria e le norme sull'interoperabilità ferroviaria. Alle imprese ferroviarie sono stati attribuiti contributi  a compensazione parziale dei danni subiti per l'emergenza Covid-19. E' stato poi concluso l'esame del Contratto di programma, parte investimenti, 2017-2021 tra Rete Ferroviaria Italiana e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, diventato operativo dal 21 maggio 2019. Con il successivo Aggiornamento 2018/2019 del Contratto sono state incrementate le risorse attribuite per gli investimenti ferroviari e con l'Aggiornamento 2020-2021 è stata recepita l'evoluzione della programmazione e dei finanziamenti  del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza. Nell'ambito del PNRR, lComponente 1 della Missione 3 è dedicata agli "Investimenti sulla rete ferroviaria (M3C1) e prevede risorse (prestiti) per circa 24,77 miliardi di euro. L'attuazione degli interventi è rimessa al Gestore della rete, Rete Ferroviaria Italiana (RFI) S.p.a.. 

Nella presente legislatura si è avviato un processo di ripensamento e revisione del Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. n. 50/2016), ispirato alla necessità di una semplificazione della disciplina idonea a favorire il rilancio del settore delle opere pubbliche e lo sviluppo infrastrutturale del Paese. In tale direzione si muovono le modifiche al Codice introdotte con il decreto-legge c.d. "sblocca cantieri" (D.L. 32/2019, convertito con modificazioni dalla L. n. 55/2019), con il quale è stata altresì disposta, nelle more della riforma complessiva del settore e comunque nel rispetto dei principi e delle norme sancite dall'Unione europea, la sospensione sperimentale dell'efficacia di alcune disposizioni dello stesso Codice fino al 31 dicembre 2020, è stata prevista la possibilità di nomina di commissari straordinari per gli interventi infrastrutturali ritenuti prioritari ed è stato sancito il ritorno ad un regolamento "unico" di esecuzione ed attuazione in luogo delle linee guida dell'ANAC.

Ulteriori misure in materia di contratti pubblici sono state adottate per l'emergenza COVID-19 (in particolare con i decreti-legge nn. 18 e 34 del 2020) e, poi, in modo più complessivo, con il decreto-legge n. 76 del 2020 (c.d. decreto semplificazioni), convertito, con modificazioni, dalla L. n. 120 del 2020, con il quale si è proceduto ad ulteriori semplificazioni, tra le quali si segnalano quelle recate dall'art. 1, che intervengono in materia di procedure relative all'aggiudicazione dei contratti pubblici sotto soglia, ai fini dell'incentivazione degli investimenti pubblici durante il periodo dell'emergenza da COVID-19, quelle relative alle procedure per l'incentivazione degli investimenti pubblici in relazione all'aggiudicazione dei contratti pubblici sopra soglia (art. 2) e quelle, a carattere transitorio, applicabili agli appalti il cui valore sia pari o superiore alla soglia europea, per disciplinare i casi di sospensione dell'esecuzione dell'opera pubblica (art. 5).

Con il decreto-legge 77/2021 (secondo decreto semplificazioni) sono state poi introdotte ulteriori norme di semplificazione anche sulla base delle indicazioni previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tra queste figurano le norme volte a introdurre semplificazioni in materia di affidamento dei contratti pubblici PNRR e PNC, in relazione alle procedure afferenti agli investimenti pubblici finanziati, in tutto o in parte, con le risorse previste dal PNRR e dal PNC e dai programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell'UE, con la previsione, tra l'altro, di un maggior utilizzo della procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di garae modifiche alla disciplina del subappalto che, in novella all'art. 105 del Codice dei contratti pubblici, a decorrere dal 1° novembre 2021, hanno eliminato il limite del 30% e affidato alle stazioni appaltanti il compito di indicare nei documenti di gara, previa adeguata motivazione, le prestazioni o lavorazioni oggetto del contratto di appalto da eseguire a cura dell'aggiudicatario. Ulteriori misure previste dal D.L. 77/2021 riguardano la riduzione delle stazioni appaltanti per le procedure afferenti alle opere PNRR e PNC, e la proroga fino all'anno 2023 della sospensione del divieto di "appalto integrato" e della sospensione dell'obbligo di indicazione della terna di subappaltatori.

Il PNRR prevede una riforma complessiva del quadro legislativo in materia di contratti pubblici. A tal fine, in attuazione del target previsto dal PNRR (entrata in vigore entro giugno 2022 della legge delega per la revisione del Codice dei contratti pubblici) il Senato, nella seduta del 14 giugno 2022, ha approvato in via definitiva il disegno di legge recante "Delega al Governo in materia di contratti pubblici", divenuto la legge n. 78/2022.

Sempre in materia di contratti pubblici diverse norme sono state, inoltre, approvate negli ultimi mesi al fine di fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi di alcuni materiali da costruzione.

In materia di infrastrutture strategiche e prioritarie, risulta ancora in corso la transizione dalla vecchia alla nuova disciplina della programmazione, che al momento rimane affidata alle scelte operate con gli allegati infrastrutture ai DEF annualmente presentati al Parlamento. La fase transitoria in corso è peraltro caratterizzata da una rinnovata centralità degli aspetti di pianificazione e programmazione delle infrastrutture prioritarie in conseguenza del ruolo da queste rivestite nell'ambito della proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (presentato dal Governo al Parlamento il 12 gennaio 2021). Nel settore della realizzazione delle infrastrutture strategiche, e nelle more del passaggio alla nuova disciplina della programmazione, si registra, inoltre, una significativa tendenza ad una più stringente selezione delle priorità infrastrutturali, soprattutto in relazione alla necessità di individuare le priorità infrastrutturali da inserire nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, alla cui realizzazione concorrono in maniera determinante le risorse messe a disposizione dell'Italia dal programma europeo Next Generation EU.

Come segnalato nell'edizione 2020 del Rapporto annuale sulle infrastrutture strategiche e prioritarie (presentato alla VIII Commissione ambiente nella seduta del 12 febbraio 2020), la programmazione delle infrastrutture strategiche si inquadra peraltro in un più ampio contesto caratterizzato da un generale trend di ripresa della spesa per investimenti pubblici, reso possibile anche grazie alle risorse stanziate con le leggi di bilancio dal 2017 al 2020. Tale trend si affianca ad una più stringente selezione delle priorità infrastrutturali e ad una maggiore attenzione per gli interventi diffusi sul territorio e per la manutenzione e la messa in sicurezza del patrimonio infrastrutturale esistente. A tale ultimo proposito, la legge di bilancio 2020 ha previsto una serie di misure finalizzate ad incrementare le risorse assegnate a comuni, province, città metropolitane e regioni per la realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza di edifici pubblici e territorio, manutenzione della rete viaria e efficientamento energetico.

Sempre con riferimento al settore delle infrastrutture, nella riunione del 24 luglio 2019 il CIPE ha approvato l'aggiornamento del Contratto di programma 2016-2020 fra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) e ANAS relativo al 2018-2019, che include, tra l'altro, un piano per la manutenzione straordinaria dei ponti, viadotti e gallerie e un piano per Cortina (Mondiali di sci del 2021 e Olimpiadi invernali del 2026).  Il Contratto di programma prevede ora complessivamente 36 miliardi di investimenti (inclusi i 2,9 miliardi della legge 145/2018 e i 3,2 miliardi di produzione residua di interventi in fase di attivazione e in corso di esecuzione), di cui 31,2 miliardi finanziati e 4,7 miliardi da finanziare. L'aggiornamento prevede risorse aggiuntive da allocare per circa 12,5 miliardi di euro.

Il CIPE ha inoltre espresso parere favorevole sull'aggiornamento del Contratto di Programma – parte investimenti – di RFI 2017-2021 sia per l'anno 2018 che per l'anno 2019. L'aggiornamento prevede la contrattualizzazione di circa 15,4 miliardi di euro (al netto di 503 milioni di definanziamenti), di cui di 7,3 miliardi di euro di investimenti da fondi di legge di bilancio 2019 e 5,9 miliardi da legge di bilancio 2018, oltre a 2,2 miliardi di FSC 2014-2020.

Per quanto concerne il settore delle concessioni autostradali, oggetto di valutazioni e iniziative ai fini della loro revisione, è intervenuto l'art. 35 del D.L. n. 162/2019 (proroga termini) il quale ha introdotto una disciplina, derogatoria rispetto a quella prevista dal Codice dei contratti pubblici, finalizzata a regolare i casi di revoca, decadenza o risoluzione di concessioni di strade o di autostrade, ivi incluse quelle sottoposte a pedaggio. In particolare, la norma ha previsto l'affidamento ad ANAS S.p.A. della gestione di tali strade o autostrade nelle more dell'affidamento a nuovo concessionario ed ha disciplinato il caso di estinzione della concessione per inadempimento del concessionario, prevedendo l'erogazione al concessionario di un indennizzo non comprensivo del risarcimento del mancato guadagno.

La materia dell'edilizia è stata interessata da una serie di interventi finalizzati principalmente alla proroga delle misure di incentivazione fiscale per il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio (cd. ecobonus), dall'introduzione del nuovo "bonus facciate" (art. 1, commi 219-223, della legge di bilancio 2020) e dall'introduzione del c.d. superbonus 110% (art. 119 del D.L. n. 34/2020). Meritano, inoltre, una menzione, con riferimento alle politiche in materia di promozione della rigenerazione urbana: l'art. 5 del D.L. n. 32/2019, che consente deroghe ai limiti di distanza tra edifici stabiliti dalla normativa urbanistica al fine di contenere il consumo di suolo, rigenerare il patrimonio edilizio esistente e riqualificare le aree urbane degradate; l'art. 7 del D.L. n. 34/2019 (c.d decreto crescita) in base alla quale, fino al 31 dicembre 2021, è previsto un incentivo per la valorizzazione edilizia consistente in un regime di tassazione agevolata per gli interventi di sostituzione di vecchi edifici con immobili ricostruiti con caratteristiche energetiche elevate e rispetto delle norme antisismiche; e l'art. 10 del D.L. n. 76/2020 (c.d. decreto semplificazioni) che introduce numerose semplificazioni nel settore edilizio con riferimento, tra l'altro, alle operazioni di demolizione e ricostruzione anche fuori sagoma, all'ampliamento delle nozioni di ristrutturazione edilizia e manutenzione straordinaria e all'agevolazione degli interventi di rigenerazione urbana attraverso la riduzione del contributo di costruzione.

 Sempre con riguardo al tema della rigenerazione urbana e alle politiche per il territorio, la legge di bilancio 2020 ha stanziato risorse, per complessivi 9,1 miliardi di euro, per gli anni dal 2021 al 2034 per l'assegnazione di contributi ai comuni per investimenti in progetti di rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale (art. 8, commi 11-12, della legge di bilancio 2020). La stessa legge di bilancio 2020 (art. 53) ha, inoltre, previsto l'adozione del "Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare", poi recepito tra le linee di investimento del PNRR, finalizzato alla riduzione del disagio abitativo in un'ottica di sostenibilità e densificazione e senza consumo di nuovo suolo, con l'istituzione di un apposito fondo con una dotazione complessiva di 853,81 milioni euro per gli anni 2020-2033.

Nel settore dei trasporti, diversi interventi hanno riguardato la materia del trasporto stradale, in particolare nell'ottica del miglioramento della sicurezza e dell'incentivazione della mobilità sostenibile. E' stata approvata la legge 1 ottobre 2018, n. 117, sull'introduzione dell'obbligo di installazione di dispositivi per prevenire l'abbandono di bambini nei veicoli chiusi e numerose modifiche sono state apportate al Codice della strada. Tra le misure per diffondere la mobilità sostenibile vi sono i contributi  c.d.  ecobonus per l'acquisto di veicoli ecologici (elettrici, ibridi e a basse emissioni) e la rottamazione dei veicoli più inquinanti, concessi a partire dalla legge di bilancio 2019 e fino al 2021. Per gli anni dal 2022 al 2024 sono stati stanziati ulteriori fondi ed è stato emanato un nuovo decreto, il Dpcm 6 aprile 2022 che ha definito differenti criteri per la concessione degli incentivi. 

La Commissione Trasporti ha espresso il parere sul «Piano nazionale sicurezza stradale 2030: indirizzi generali e linee guida di attuazione» (Atto n. 323). 


Con riguardo alla mobilità ciclistica la legge di bilancio per il 2019 ha previsto l'istituzione di un Fondo, nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, finalizzato alla progettazione delle "autostrade ciclabili" con una dotazione di 2 milioni di euro per l'anno 2019. Successivamente la finalizzazione del Fondo è stata riferita alla progettazione di "ciclovie interurbane" e la legge di bilancio 2020 istituito un Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane con una dotazione finanziaria di 50 milioni € per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024, per finanziare il 50% degli interventi di realizzazione di nuove piste ciclabili urbane da parte di comuni e di unioni di comuni che abbiano approvato strumenti di pianificazione che prevedono lo sviluppo strategico della rete ciclabile urbana. Diverse modifiche al Codice della strada, introdotte specialmente dal decreto-legge n.76 del 2020, sono state dirette a favorire la mobilità ciclistica e la sicurezza dei ciclisti.

Per quanto riguarda la mobilità alternativa a basso impatto ambientale, nella legge di bilancio 2019 era stata autorizzata la sperimentazione di diversi dispositivi di micro mobilità elettrica, come Segway, hoverboard e monopattini. Con la legge di bilancio 2020 e con il decreto-legge n. 162 del 2019 è stata regolamentata più in dettaglio la circolazione dei monopattini elettrici nonché dei mezzi oggetto della sperimentazione, poi prorogata di ulteriori 12 mesi. Il decreto legge n. 121 del 2021 (art. 1-ter) ha infine riordinato interamente la disciplina della circolazione dei monopattini elettrici. Per la micro mobilità elettrica sono state previste misure di incentivazione, il c.d. buono mobilità, per l'acquisto di bicicletteanche a pedalata assistita come monopattinihoverboardsegway, ovvero per l'utilizzo di forme di c.d. sharing mobility (scooter sharing, bike sharing, escluse le autovetture).

La disciplina del trasporto merci è stata oggetto di diversi interventi diretti a rilanciare il settore mediante forme di agevolazione e di contribuzione. Interventi di sostegno all'autotrasporto sono stati introdotti dal decreto-legge n.109 del 2018, in considerazione degli effetti derivanti dal crollo del "Ponte Morandi". La legge di bilancio 2020 e la legge di bilancio 2021 hanno rifinanziato i cosiddetti "marebonus" e "ferrobonus" che erano stati istituiti dalla legge di stabilità 2016 ed avevano esaurito nel 2018 gli stanziamenti. Il decreto legislativo n.50 del 2020 ha disciplinato la qualificazione iniziale e la formazione periodica dei conducenti dei veicoli stradali adibiti al trasporto di merci o passeggeri.

Nel corso della XVIII legislatura sono stati realizzati inoltre diversi interventi volti a sostenere il trasporto intermodale delle merci, nonché per promuovere il trasporto delle stesse per via ferroviaria. L'intermodalità e la logistica integrata rappresentano la seconda componente della della Missione 3 "Infrastrutture per una mobilità sostenibile" del PNRR (M3C2), con risorse pari a 630 milioni di euro per l'ammodernamento e la digitalizzazione del sistema della logistica, anche portuale. 


Nel settore ferroviario, la IX Commissione ha esaminato i contratti quinquennali e gli aggiornamenti annuali che regolano i rapporti tra il gestore dell'infrastruttura ferroviaria italiana (RFI) ed il MIMS e che definiscono il quadro degli investimenti da effettuare: il 25 ottobre 2018 è stato espresso il parere sullo schema di Contratto di programma, parte investimenti, 2017-2021 tra Rete Ferroviaria Italiana e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (AG 46). Il successivo aggiornamento 2018-2019 del Contratto di programma (A.G. 160) ha previsto ulteriori investimenti per oltre 15 miliardi di euro e l'aggiornamento 2020-2021 ha recepito gli stanziamenti del PNRR, che sono contenuti nella Componente 1 della Missione 3, dedicata agli "Investimenti sulla rete ferroviaria " (M3C1), con risorse per circa 24,77 miliardi di euro nel quinquennio fino al 2026. Altre risorse derivano dal decreto legge n. 59 del 2021, relativo al Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha stanziato altri 3,2 miliardi di euro, in particolare assegnando fondi al MIMS per il rafforzamento delle linee regionali  gestite da Regioni e Municipalità In attuazione di quanto previsto dal PNRR, il D.L. n. 152 del 2021 (art. 5) ha modificato le procedure di approvazione del Contratto di programma tra MIMS e RFI, per ridurre i tempi di realizzazione degli investimenti ferroviari, prevedendo che il MIMS trasmetta alle competenti Commissioni parlamentari e alla Conferenza Unificata entro il 31 marzo dell'anno di scadenza del contratto di programma un nuovo documento: il Documento Strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci, con validità di norma quinquennale, da sottoporre al parere parlamentareIl Documento strategico è stato trasmesso al Parlamento il 30 dicembre 2021 e la IX Commissione ha espresso il proprio parere favorevole il 2 marzo 2022 (AG 352). 

Per quanto riguarda i Contratti di servizio con Ferrovie dello Stato Spa, la legge di bilancio 2021 ha reintrodotto il parere parlamentare. 

E' stato poi concluso il recepimento delle disposizioni del quarto pacchetto ferroviario. La direttiva (UE) 2016/2370, relativa all'apertura del mercato dei servizi di trasporto ferroviario nazionale di passeggeri e la governance dell'infrastruttura ferroviaria, è stata recepita con il decreto legislativo n. 139 del 2018. Sono stati poi recepite le due direttive del c.d. "pilastro tecnico" del quarto pacchetto ferroviario: la direttiva (UE) 2016/797 relativa all'interoperabilità del sistema ferroviario dell'Unione europea (A.G. 73), recepita con il decreto legislativo n. 57 del 2019 e la direttiva (UE) 2016/798 sulla sicurezza delle ferrovie (A.G.74) recepita con il decreto legislativo n. 50 del 2019. 


Nel settore aereo l'inizio della legislatura è stato caratterizzato dagli sviluppi della crisi finanziaria della compagnia Alitalia S.p.A.  La procedura di amministrazione straordinaria si è conclusa il 31 ottobre 2018 e i Commissari straordinari hanno presentato al Parlamento la Relazione conclusiva sulla situazione economica e finanziaria di Alitalia Spa nell'ambito della procedura di cessione.

Dopo numerosi interventi normativi è stata prevista, previa autorizzazione della Commissione europea, la costituzione di una nuova società "per l'esercizio dell'attività d'impresa nel settore del trasporto aereo di persone e merci", interamente controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze: è stata quindi costituita, il 9 ottobre 2020, la nuova società ITA S.p.a  ed il 21 dicembre 2020 è stato presentato il primo Piano industriale, su cui la IX Commissione della Camera  ha espresso parere favorevole con osservazioni il 17 marzo 2021A seguito della interlocuzione con la Commissione europea, il CdA di ITA S.p.a. ha successivamente approvato, il 28 luglio 2021, il Piano industriale rivisto, 2021-2025Il decreto legge n. 121 del 2021 ha previsto (art. 7, comma 2) che il Ministro dell'economia e finanze riferisca annualmente alle Commissioni parlamentari sull'attuazione del piano industriale di ITA S.p.a. Con DPCM 11 febbraio 2022 sono state definite le modalità di alienazione della partecipazione del Ministero dell'economia e delle finanze in ITA S.p.a.

Nel settore del trasporto pubblico locale vari interventi hanno riguardato la disciplina dei TAXI e del noleggio con conducente (NCC)il decreto-legge 14 dicembre 2018, n.135 (c.d. "decreto semplificazioni"), ha modificato la disciplina degli NCC introducendo alcuni requisiti e caratteristiche da rispettare nello svolgimento del servizio. Con la sentenza della Corte Costituzionale n. 56 del 2020 sono state dichiarate illegittime alcune di queste norme, in particolare per l'obbligo di ritorno nella rimessa dopo la conclusione del servizio di noleggio. Il disegno di legge annuale sulla concorrenza 2021, in corso di esame parlamentare, interviene ulteriormente sulla disciplina dei Taxi e degli NCC.

Per quanto riguarda il finanziamento che lo Stato concede annualmente alle Regioni per il trasporto pubblico locale (il c.d Fondo TPL), è prevista una riforma del Fondo TPL (decreto-legge n. 50 del 2017), sia  relativa al criterio di finanziamento del Fondo, in attesa del riordino del sistema della fiscalità regionale, sia dei criteri per il suo riparto. L'entrata in vigore di questa riforma è stata più volte differita, da ultimo fino al 2021: il decreto-legge n. 183 del 2020 ha infatti ulteriormente differito di un anno l'applicazione dei nuovi criteri di attribuzione del fondo all'anno 2021.

Nel corso della crisi pandemica del COVID-19 sono state introdotte numerose disposizioni a sostegno del settore del trasporto pubblico locale: è stato istituito un Fondo per compensare gli operatori di servizio di trasporto pubblico regionale e locale passeggeri che svolgono servizio pubblico, degli effetti negativi in termini di riduzione dei ricavi a seguito dell'epidemia del Covid-19; è stato istituito dalla legge di bilancio 2021 un fondo finalizzato all'erogazione di servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale, destinato anche a studenti; con il D.L. n. 4 del 2022 si è prevista la possibilità di prorogare la durata, fino al 50 per cento, dei contratti di servizio pubblico di cui sono titolari le imprese di trasporto pubblico locale e regionale, nonché è stato istituito un fondo di 15 milioni di euro per il 2022 per compensare le imprese del settore dei servizi di trasporto con autobus non soggetti a obblighi di servizio pubblico.


Nel settore del trasporto marittimo e della portualità è stato emanato il decreto legislativo n. 114 del 2018, di attuazione della direttiva (UE) 2016/1629 per la definizione dei requisiti tecnici per le navi adibite alla navigazione interna. Sono stati inoltre oggetto di esame parlamentare diversi atti di recepimento di direttive europee in materia di sicurezza della navigazione: il decreto legislativo n. 37 del 2020, di attuazione della direttiva (UE) 2017/2110, relativa a un sistema di ispezioni per l'esercizio in condizioni di sicurezza di navi Ro-Ro da passeggeri e di unità veloci da passeggeri adibite a servizi di linea, il decreto legislativo n. 43 del 2020, di attuazione della direttiva (UE) 2017/2108, relativa alle disposizioni e norme di sicurezza per le navi da passeggeri e il decreto legislativo n. 38 del 2020, di attuazione della direttiva (UE) 2017/2109 relativa alla registrazione delle persone a bordo delle navi da passeggeri che effettuano viaggi da e verso i porti degli Stati membri dell'Unione.

E' stato inoltre emanato, dopo l'esame parlamentare del relativo schema, il decreto legislativo 12 novembre 2020, n. 160, contenente disposizioni integrative e correttive del codice della nautica da diporto. Con il decreto-legge n.119 del 2018 è stata prevista l'istituzione dell'Autorità di sistema portuale dello Stretto. Con i decreti legge n. 45 e n. 103 del 2021 sono state previste norme per il traffico crocieristico che per la salvaguardia della laguna di Venezia.

Con Delibera 12 maggio 2021 la Camera dei Deputati ha istituito ai sensi dell'articolo 82 della Costituzione, una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro della nave «Moby Prince», avvenuto il 10 aprile 1991.
Con la legge di bilancio 2020 è stata approvata una riforma per le zone logistiche semplificate (ZLS), che sono state sostanzialmente equiparate alle zone economiche speciali (ZES), estendendovi i benefici fiscali originariamente riservati solo a queste ultime. Con riguardo alle ZES, la legge di bilancio ha modificato la governance delle stesse, affidando la presidenza del comitato d'indirizzo ad un commissario della Presidenza del Consiglio dei ministri anziché al presidente dell'Autorità di sistema portuale cui la ZES è connessa. Ulteriori misure sulle ZES e le ZLS sono state introdotte con la legge di bilancio 2021.

Interventi di sostegno alle attività portuali e al settore della navigazione sono contenute in vari decreti-legge per compensare i danni nel settore derivanti dall'emergenza COVID-19.

 
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