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La Conferenza sul futuro dell'Europa

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Il dibattito sul futuro dell'Europa è stato al centro dei lavori della  Conferenza sul futuro dell'Europa, che ha formulato delle proposte, cui spetta ora alle Istituzioni dell'UE valutare quale seguito dare.
Nel corso del suo semestre di Presidenza del Consiglio dell'UE (1° gennaio – 30 giugno 2022), il Governo francese ha, inoltre, presentato la proposta di  istituire una più ampia "Comunità politica europea", sulla quale il Consiglio europeo del 23 e 24 giugno 2022 ha  avviato una discussione che proseguirà in occasione delle sue prossimi riunioni.

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La  Conferenza sul futuro dell'Europa (COFE) è stata inaugurata il  9 maggio 2021, in occasione della Giornata dell'Europa, a Strasburgo nella sede del Parlamento europeo, e  si è conclusa il 9 maggio 2022.
La  relazione finale   approvata dalla Conferenza contiene  49 proposte, articolate in 326 misure, che sono state elaborate sulla base di un  processo innovativo, mai utilizzato in precedenza, che si è basato sulla consultazione dei cittadini europei.
Le proposte finali sono infatti state elaborate dai gruppi di lavoro dei membri della  Plenaria della conferenza (composta da rappresentati delle Istituzioni europee, dei Governi e dei Parlamenti nazionali, delle autorità regionali e locali, delle parti sociali, della società civile e dei cittadini), sulla base delle raccomandazioni dei  panel dei cittadini europei, dei contributi dei panel e degli eventi nazionali nonché dei contributi presentati dai singoli cittadini su una  piattaforma digitale multilingue.
Si ricorda che l'art. 48 del Trattato sull'Unione europea (TUE) prevede una  procedura di revisione ordinaria, in base alla quale  solo i Governi, il Parlamento europeo o la Commissione possono presentare proposte per la revisione dei Trattati, che sono esaminate da una  Convenzione (composta da rappresentanti della Commissione, del Parlamento europeo, dei Governi e dei Parlamenti nazionali) e successivamente sottoposte all'approvazione di una  Conferenza intergovernativa composta dai rappresentanti dei Governi e quindi alla  ratifica da parte di ciascun Stato membro. L'art. 48 del TUE prevede anche  procedure di revisione semplificate, per modifiche di portata limitata, con decisioni adottate all'unanimità da parte del Consiglio europeo.
Come previsto dalla  dichiarazione comune interistituzionale   del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione europea del 10 marzo 2021, i lavori della Conferenza hanno riguardato i seguenti temi: la  costruzione di un continente sano; la  lotta contro il cambiamento climatico e le sfide ambientali; una  economia al servizio per le persone; l' equità socialel'uguaglianza e la solidarietà intergenerazionale; la  trasformazione digitale dell'Europa; i  diritti e i valori europei, tra cui lo Stato di diritto; le  sfide migratorie; la  sicurezza; il ruolo dell'UE nel mondo; le  fondamenta democratiche e come rafforzare i  processi democratici dell'UE.
La Conferenza ha, inoltre, discusso  temi trasversali relativi alla capacità dell'UE di realizzare le priorità politiche, tra le quali  legiferare meglio, l'applicazione dei  principi di sussidiarietà e proporzionalità, l'attuazione e l' applicazione della legislazione europea e la  trasparenza.
Il  Parlamento italiano è stato rappresentato dai senatori  Alessandro Alfieri (PD) e  Paola Taverna (M5S) e dai deputati  Matteo Luigi Bianchi (Lega) e  Augusta Montaruli (Fratelli d'Italia).
Per una panoramica completa dei lavori della Conferenza sul futuro dell'Europa si rinvia alla serie completa dei Bollettini "I lavori della Conferenza sul futuro dell'Europa  " a cura dell'Ufficio Rapporti con l'Unione europea della Camera dei deputati e del Servizio Studi del Senato.
Di seguito si indicano alcune delle  proposte approvate dalla Conferenza sul futuro dell'Europa:
  • accelerare la transizione verderiducendo la dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas e  la dipendenza dalle forniture di energia di paesi terzi;
  • rafforzare il  sistema sanitario a livello dell'UE;
  • garantire l' autonomia strategica dell'UE per quanto concerne i medicinali e rafforzare l' Unione europea della salute sfruttando il potenziale del quadro attuale, includendo la salute e l'assistenza sanitaria fra le  competenze condivise fra l'UE e gli Stati membri dell'UE;
  • rivedere la  governance economica dell'UE e il  semestre europeo al fine di garantire che le transizioni verde e digitale, la giustizia sociale e il progresso sociale vadano di pari passo con la competitività economica;
  • includere nei nuovi accordi commerciali dell'UE norme sociali, del lavoro e sanitarie ambiziose;
  • completare  l'Unione bancaria e l'Unione dei mercati dei capitali;
  • individuare e sviluppare  settori strategici, tra cui lo  spazio, la  robotica e  l'intelligenza artificiale;
  • rafforzare i  salari minimi legali, le  contrattazioni collettive e valutare l'attuazione della  direttiva sull'orario di lavoro;
  • garantire la  parità di genere;
  • promuovere  l'occupazione giovanile;
  • rafforzare l'autonomia dell'Ue in settori strategici chiave, come i  prodotti agricoli, i beni economici strategici, i semiconduttori, i medicinali, le tecnologie digitali e ambientali innovative e l'energia;
  • rafforzare la  dimensione etica e ambientale delle relazioni commerciali e di investimento dell'UE;
  • istituire forze armate congiunte a fini di autodifesa e per assistenza in caso di catastrofi naturali,  precludendo azioni militari aggressive, senza entrare in concorrenza con la NATO;
  • garantire che i  valori e i principi sanciti nei trattati dell'UE e nella Carta dei diritti fondamentali dell'UE siano  condizioni non negoziabili, irreversibili e indispensabili  per l'adesione all'UE;
  • rafforzare la cittadinanza europea attraverso uno  statuto della cittadinanza europea;
  • organizzare  conferenze annuali sullo Stato di diritto;
  • introdurre  norme minime a livello dell'UE per contrastare le  minacce all'indipendenza dei media e applicare le regole di concorrenza dell'UE nel settore dei media;
  • promuovere iniziative per  all'accesso all'infrastruttura e l'alfabetizzazione digitale;
  • istituire una  piattaforma digitale permanente in cui i cittadini possono condividere idee, porre domande ai rappresentanti delle istituzioni dell'UE;
  • uniformare le procedure per le elezioni del Parlamento europeo e introdurre la possibilità di  liste transnazionali;
  • prevedere  l'elezione da parte dei cittadini del Presidente della Commissione o un sistema di  candidati capilista ( Spitzenkandidaten);
  • attribuire il  diritto di iniziativa legislativa al Parlamento europeo;
  • generalizzare il voto a maggioranza qualificata in sede di Consiglio dell'UE ad  eccezione delle decisioni relative all' adesione all'UE di nuovi Stati membri e le  modifiche ai principi fondamentali dell'UE;
  • riformare il meccanismo di controllo di sussidiarietà da parte dei Parlamenti nazionali e  consentire ai Parlamenti nazionali la possibilità di suggerire un'iniziativa legislativa a livello europeo (cosiddetta  green card);
  • istituire un organismo europeo per l' accesso dei migranti al mercato del lavoro dell'UE;
  • garantire la protezione di tutte le frontiere esterne, migliorando  la trasparenza e la responsabilità di  Frontex;
  • rivedere il cosiddetto  "sistema di Dublino" al fine di garantire la solidarietà e un'equa condivisione delle responsabilità, compresa la ridistribuzione dei migranti fra gli Stati membri, prevedendo eventualmente anche ulteriori forme di sostegno;
  • potenziare le  norme minime per l'accoglienza di richiedenti asilo e migliorare le capacità di gestione dell' Agenzia dell'UE per l'asilo;
  • consentire il  voto per le elezioni del Parlamento europeo a partire dall'età di  16 anni;
  • garantire che  i tirocini e i posti di lavoro per i giovani rispettino le norme di qualità e  vietare i tirocini non retribuiti.
Il  Consiglio europeo del 23 e 24 giugno 2022 non si è espresso sulla richiesta del Parlamento europeo di convocare una Convenzione europea e si è  limitato a prendere atto delle proposte della Conferenza, invitando le istituzioni a garantirne un seguito efficace e ricordando l'importanza che i cittadini siano informati del seguito dato a tali proposte.
Attività del Parlamento europeo
Il  Parlamento europeo ha approvato, il  9 giugno 2022, una  risoluzione   sulla  richiesta di convocare una Convenzione per la revisione dei Trattati nella quale sottopone al Consiglio le seguenti  proposte di modifica dei trattati stessi:
  • rafforzare la capacità dell'Unione di agire  riformando le procedure di voto, anche consentendo decisioni in seno al Consiglio a  maggioranza qualificata anziché all'unanimità;
  • adeguare le competenze conferite all'Unione nei trattati, in particolare nei settori della  salute, del completamento dell' unione dell'energia basata sull'efficienza energetica e sulle energie rinnovabili, della  difesa e delle  politiche sociali ed economiche; garantire la  piena attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, e  integrare il progresso sociale nell'articolo 9 del Trattato sul funzionamento dell'UE (TFUE) collegato a un  protocollo sul progresso sociale nei trattati; sostenere il  rafforzamento della competitività e della resilienza dell'economia dell'UE, prestando un'attenzione particolare alle piccole e medie imprese e ai controlli della competitività, e promuovere investimenti proiettati al futuro e incentrati sulle transizioni giusta, verde e digitale;
    L' articolo 9 del TFUE prevede che l'UE, nella definizione e nell'attuazione delle sue politiche e azioni, tenga conto delle esigenze connesse con la promozione di un elevato livello di occupazione, la garanzia di un'adeguata protezione sociale, la lotta contro l'esclusione sociale e un elevato livello di istruzione, formazione e tutela della salute umana.
    conferire al  Parlamento pieni diritti di codecisione sul bilancio dell'UE e il  diritto di iniziativa legislativa per avviare, modificare o abrogare atti legislativi;
  • rafforzare la procedura di protezione dei valori su cui si fonda l'UE e chiarire l'accertamento e le conseguenze delle violazioni dei valori fondamentali (articolo 7 TUE e Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea).
La risoluzione invita il Consiglio a sottoporre tali proposte direttamente all'esame del Consiglio europeo, al fine di  convocare una Convenzione composta da  rappresentanti dei Parlamenti nazionali, dei Capi di Stato o di Governo degli Stati membri, del Parlamento e della Commissione ed alla quale dovrebbero essere invitati in qualità di osservatori i rappresentanti delle parti sociali dell'UE, del Comitato economico e sociale europeo, del Comitato europeo delle regioni, della società civile dell'UE e dei paesi candidati.
La Conferenza dei Presidenti del Parlamento europeo ha dato mandato alla Commissione affari costituzionali del Parlamento europeo di preparare una  relazione sul seguito delle proposte della Conferenza sul futuro dell'Europea e su eventuali proposte di revisione dei Trattati.
Attività della Commissione europea
La Commissione ha presentato il  17 giugno 2022 una  comunicazione    sui seguiti da dare ai lavori della Conferenza sul futuro dell'Europa nella quale ha evidenziato che  l'introduzione di nuove riforme e politiche non richiede necessariamente una revisione dei Trattati e che  la maggior parte di tali innovazioni può essere perseguita nella cornice dei Trattati esistenti, usando in particolare la  clausola "passerella" per passare a votazioni a maggioranza qualificata per le decisioni del Consiglio in alcuni ambiti.
La clausola passarella, prevista dall'articolo 48 del Trattato sull'Unione europea, prevede che in tutti i casi in cui il Trattato sul funzionamento dell'UE (TFUE) o il titolo V del trattato sull'UE (disposizioni sull'azione esterna dell'UE e sulla politica estera e di sicurezza comune) prevedono che il Consiglio deliberi  all'unanimità, il  Consiglio europeo può adottare all'unanimità, previa approvazione del Parlamento europeo a maggioranza dei suoi componenti, una decisione che  consenta al Consiglio di deliberare a maggioranza qualificata ( ad eccezione delle decisioni che hanno implicazioni militari o che rientrano nel settore della difesa).
Allo stesso tempo, la Commissione ha riconosciuto che vi sono  alcune proposte della Conferenza che sono realmente innovative e che alcune tra esse, in particolare in settori quali la  salute e la difesa, richiedono una  revisione dei Trattati.
 
In occasione del  discorso sullo Stato dell'Unione  , pronunciato il  14 settembre 2022 al Parlamento europeo, la Presidente Von Der Leyen, nel ricordare l'importanza della  Conferenza sul futuro dell'Europa (COFE), ha indicato che i  panel dei cittadini, elemento centrale della COFE, diventeranno una  prassi regolare della vita democratica dell'UE e che la Commissione europea ha elencato  nella lettera di intenti per il programma di lavoro del 2023 una  lista di proposte che originano dalle  conclusioni dei lavori della COFE.
La Presidente ha rilevato che è tempo di  introdurre nei Trattati una solidarietà tra le diverse generazioni, rinnovando la promessa del progetto europeo e migliorando le modalità con le quali l'UE decide le proprie politiche. Secondo la Presidente, considerato che l'Unione si sta impegnando seriamente per il suo allargamento, allo stesso modo dovrà impegnarsi sulla sua riforma. Al riguardo ha quindi affermato che è  giunto ora il momento di convocare una Convenzione europea per la riforma dei Trattati, come richiesto anche dal Parlamento europeo.
La  lettera di intenti  , tra le iniziative che faranno parte del programma di lavoro della Commissione per il 2023, evidenzia le seguenti come seguito diretto delle proposta della Conferenza sul futuro dell'Europa:
  • revisione del quadro sui rifiuti per la riduzione dei rifiuti, compresi quelli alimentari, e dell'impatto ambientale della gestione dei rifiuti;
  • proposta legislativa relativa alle piante prodotte mediante alcune nuove tecniche genomiche;
  • revisione della legislazione dell'UE sul benessere degli animali;
  • normativa europea sulle materie prime critiche;
  • proposta legislativa relativa al censimento e alla registrazione dell'amianto negli edifici;
  • revisione intermedia del quadro finanziario pluriennale 2021-2027;
  • proposta legislativa relativa a una seconda serie di nuove risorse proprie;
  • proposta legislativa "Imprese in Europa: quadro per l'imposizione dei redditi (BEFIT)";
  • accesso ai dati nei servizi finanziari;
  • proposte legislative relative all'istituzione dell'euro digitale;
  • strategia spaziale dell'UE per la sicurezza e la difesa;
  • approccio globale alla salute mentale;
  • proposta legislativa relativa a una Carta europea della disabilità.
 
Attività del Consiglio dell'UE
La  Presidenza ceca del Consiglio dell'UE (1° luglio 2022 - 31 dicembre 2022), in una prima relazione di sintesi, del  14 settembre 2022, sul dibattito sui seguiti della COFE all'interno del Consiglio dell'UE, ha rilevato che la grande  maggioranza delle delegazioni ritiene che, in questa fase,  la priorità dovrebbe andare alle proposte che possono essere realizzate  nell'attuale quadro dei trattati e pertanto, ritiene che,  prima di avviare il processo di revisioneserva più tempo per una valutazione complessiva e che   tale decisione sia attualmente prematura.
Si ricorda che  13 Stati membri (Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Malta, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovenia e Svezia) hanno presentato Il 9 maggio 2022 un  non paper   nel quale evidenziano che la  revisione dei Trattati è prematura e non è mai stata uno scopo dei lavori della Conferenza sul futuro dell'Europa e che le gravi crisi che l'Unione europea sta affrontando, tra cui la pandemia e l'aggressione russa in Ucraina, hanno dimostrato quanto si possa fare nell'attuale quadro dei Trattati.
La Presidenza ceca afferma però che un  numero significativo di delegazioni è  disponibile a prendere in considerazione una modifica del trattato in una fase successiva, qualora si presentino nuove circostanze o determinate condizioni. A tal proposito, la Presidenza evidenzia che varie delegazioni mettono in relazione  un'eventuale revisione del trattato con la prospettiva dell'allargamento.
Il Presidente del Consiglio,  Mario Draghi, intervenuto al  Parlamento europeo il 3 maggio 2022, si è espresso a favore di un  processo di  revisione dei Trattati, sulla base delle indicazioni e delle ambizioni emerse dalla Conferenza sul futuro dell'Europa.
 
Sulla  possibilità di utilizzare le clausole passerella per passare dal  voto all'unanimità al voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio, la Presidenza ceca indica che vi sono  opinioni contrastanti.
Da un lato, varie  delegazioni sembrano disposte a prendere in considerazione il ricorso alle clausole passerella per passare dal voto all'unanimità al voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio, in particolare nell'ambito della politica estera e di sicurezza comune (PESC), ad esempio per le sanzioni, i diritti umani o le missioni dell'UE nell'ambito della politica di sicurezza difesa comune (PSDC), e anche in materia di  fiscalità, politica energetica e non discriminazione. Dall'altro,  altre delegazioni ritengono che l'estensione del voto a maggioranza qualificata potrebbe andare a scapito di alcuni Stati membri e minare l'unità dell'UE, e che pertanto il  raggiungimento dell'unanimità tra gli Stati membri dovrebbe essere sempre considerato una priorità.
Il  Consiglio europeo del 23 e 24 giugno 2022, nell'ambito di una  discussione strategica sulle relazioni dell'Unione europea con i suoi partner in Europa, ha avviato l'esame della  proposta di istituire una "Comunità politica europea" che dovrebbe avere l'obiettivo di offrire una piattaforma politica di coordinamento per i paesi europei in tutto il continente.
Si ricorda che tale punto all'ordine del giorno del Consiglio europeo è stato  inserito su iniziativa del Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, sulla base della  proposta formulata dal Presidente della Repubblica francese,  Emmanuel Macron, lo scorso  9 maggio, nel suo discorso pronunciato al Parlamento europeo, a Strasburgo, per l'evento finale della Conferenza sul futuro dell'Europa.
In tale occasione, il Presidente della Repubblica francese ha, infatti, richiamato la necessità di ripensare la geografia e l'architettura del continente europeo, rilevando che l'UE non può rappresentare l'unico modo di strutturarlo, anche in considerazione del fatto che il processo di adesione all'UE può durare decenni, ed ha avanzato la  proposta di una  Confederazione europea, che dovrebbe costituire una  comunità politica europea  più ampia rispetto all'UE.
Il Presidente del Consiglio europeo,  Charles Michel, in un discorso pronunciato il  18 maggio 2022 al Comitato economico e sociale dell'UE, aveva prospettato  la creazione di  una Comunità geopolitica europea, con l'obiettivo di approfondire le convergenze e la cooperazione per affrontare le sfide comuni della pace, della stabilità e della sicurezza europea. A tale comunità dovrebbero essere  associati i paesi dei Balcani occidentali e i  paesi del partenariato orientale e tutti gli altri paesi del continente europeo.
Secondo Michel, i Capi di Stato o di Governo dei paesi partecipanti assumerebbero la guida, definirebbero gli orientamenti e si riunirebbero almeno due volte l'anno. La politica estera sarebbe un'importante area di cooperazione all'interno di questa comunità. I Ministri degli Esteri si unirebbero regolarmente al Consiglio Affari esteri dell'UE, a seconda dell'ordine del giorno, e altre formazioni del Consiglio potrebbero seguire un esempio del genere. Tale Comunità potrebbe, inoltre, prevedere la partecipazione a programmi socio-economici che non richiedono necessariamente un allineamento normativo, come il programma Erasmus, il programma Horizon nell'ambito della ricerca e dell'innovazione. La cooperazione potrebbe essere allargata a settori come i trasporti e l'energia.
La  Presidenza francese del Consiglio dell'UE, in vista del Consiglio europeo, ha  presentato il 15 giugno 2022 un  non paper  in cui si indica che la creazione di una  Comunità politica europea potrebbe costituire il  quadro in cui riunire tutti i paesi che desiderano contribuire insieme alla sicurezza, alla stabilità e alla prosperità del continente europeo.
Tale Comunità politica europea sarebbe  aperta agli Stati europei che condividono un insieme comune di valori democratici, siano o meno membri dell'Unione e  indipendentemente dalla natura delle loro attuali relazioni con l'Unione europea.
La  Comunità politica europea costituirebbe un  forum di coordinamento e di decisione e di progetti di cooperazione, per rispondere alle sfide che tutti i paesi del continente europeo si trovano ad affrontare, quali: politica estera e di sicurezza; cambiamento climatico e fornitura di energia e altre materie prime; sicurezza alimentare; sviluppo delle infrastrutture e interconnessione; mobilità; migrazione; lotta alla criminalità organizzata; rapporti con gli altri attori geopolitici.
La Comunità politica europea assumerebbe la forma di una  struttura giuridica leggera, dotata di  capacità decisionale, nel rispetto dell'autonomia decisionale dell'Unione Europea e di ciascuno degli Stati che costituiscono questa Comunità. Si riunirebbe più volte l'anno, a livello dei Capi di Stato e di Governo, nonché a livello ministeriale.
Il Consiglio europeo del 23 e 24 giugno 2022 nelle  conclusioni   adottate indica che l'obiettivo di tale proposta sarebbe quello di  promuovere il dialogo politico e la cooperazione per affrontare questioni di interesse comune in modo da rafforzare la sicurezza, la stabilità e la prosperità del continente europeo. Tale quadro  non dovrebbe sostituire né sarà complementare alle politiche e agli strumenti dell'UE esistenti, in particolare l'allargamento, e rispetterà pienamente l'autonomia decisionale dell'Unione europea.
Il Consiglio europeo ha altresì indicato che  tornerà sulla questione, sulla base di questo primo scambio di opinioni.
Il  Senato della Repubblica e la  III Commissione Affari esteri e la  XIV Commissione Politiche dell'UE della Camera dei deputati hanno adottato, il  27 aprile 2022, rispettivamente un  ordine del giorno   (n. G1, Castellone e altri) e una  risoluzione    (n. 7-00829, De Luca e altri) sul seguito dei lavori della Conferenza in cui  si impegna il Governo a:
  • informare il Parlamento circa gli esiti della Conferenza, aggiornandolo costantemente sulle iniziative che si intenderanno porre in essere per dare seguito alle conclusioni adottate, garantendo una costante interlocuzione con le competenti Commissioni parlamentari, nonché assicurando un  pieno coinvolgimento delle autonomie territoriali;
  • promuovere le proposte emerse dalla Conferenza che possano consentire un rafforzamento dell'azione dell'Unione europea, nel rispetto dei princìpi di sussidiarietà e proporzionalità, utilizzando tutte le potenzialità dei trattati stessi, ivi incluso l'avvio di un  processo di revisione dei trattati nell'ambito di una convenzione composta anche da rappresentanti dei Parlamenti nazionali come previsto dall'articolo 48 del Trattato sull'Unione europea.
Nell'ordine del giorno del Senato inoltre si impegna il Governo a promuovere una  maggiore cooperazione interparlamentare tra il Parlamento europeo ed i Parlamenti nazionali.
Si ricorda che le  Commissioni affari esteri e comunitari e le Commissioni Politiche dell'UE della  Camera dei deputati e del Senato della Repubblica hanno svolto una  indagine conoscitiva  congiunta sulla Conferenza sul futuro dell'Europa, nell'ambito della quale hanno  svolto le seguenti audizioni:
  • Dubravka Suica, Vicepresidente della Commissione europea per la democrazia e la demografia ( 29 aprile 2021  );
  • Guy Verhofstadt, membro del Parlamento europeo in qualità di co-presidente del Comitato esecutivo per il Parlamento europeo presso la Conferenza sul futuro dell'Europa ( 20 maggio 2021  );
  • Vera Jourová, Vicepresidente della Commissione europea per i Valori e la Trasparenza ( 14 ottobre 2021  );
  • Piero Mauro Zanin, Vicepresidente della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome; Roberto Ciambetti, rappresentante del Comitato europeo delle Regioni alla Plenaria della Conferenza sul futuro dell'Europa; Luca Menesini, rappresentante dell'Unione delle province d'Italia (UPI); Marco Bussone, Presidente dell'Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (UNCEM) ( 8 novembre 2021  );
  • Ferdinando Nelli Feroci, Co-Presidente del Comitato scientifico per il futuro dell'Europa; Luisa Trumellini, Segretaria generale del Movimento Federalista europeo; Gianluca Bonato, Presidente nazionale della Gioventù Federalista europea; Matteo Gori, Segretario generale della Gioventù Federalista europea; Stefano Castagnoli, Presidente nazionale del Movimento Federalista europeo ( 29 novembre 2021  );
  • Gaetano Armao, Coordinatore della Commissione Affari europei e internazionali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome; Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Consiglio Italiano del Movimento europeo (CIME); Stefano Micossi, Direttore generale di ASSONIME; Giovanni Sabatini, Direttore generale dell'ABI; Susanna Camusso, Responsabile per le Politiche Europee e Internazionali della CGIL; Andrea Mone, Responsabile Politiche Europee della CISL; Angelo Pagliara, Rappresentante della Segreteria Generale della UIL; Luigi Ulgiati, Segretario Generale dell'UGL; Tiziano Treu, Presidente del CNEL ( 6 dicembre 2021  );
  • Giulio Saputo, Coordinatore dell'assemblea del Consiglio Nazionale dei Giovani ( 17 febbraio 2022  ).
Per i  resoconti delle audizioni fin qui svolte si rinvia al  link   relativo all'attività dell'indagine conoscitiva.