Politiche di coesioneCohesion policies

I Fondi europei per la politica di coesione 2021-2027

European Cohesion Funds for the 2021-2027 programming cycle

L'Unione Europea, attraverso la politica di sviluppo regionale mira a raggiungere la coesione economica, sociale e territoriale riducendo le disparità fra le diverse regioni degli Stati membri. Per il raggiungimento di tali obiettivi, l'Unione europea - sulla base di accordi stipulati con i singoli Stati membri (Accordi di Partenariato) e secondo regole condivise – assegna, in un arco temporale di sette anni (Ciclo di programmazione), specifiche risorse finanziarie a cui si aggiungono quelle nazionali messe a disposizione dai medesimi Stati Membri. L'utilizzo e il funzionamento di tali Fondi sono disciplinati da Regolamenti della Commissione europea.

Per l'Italia, al perseguimento delle finalità strategiche dei Fondi UE per la coesione concorrono anche interventi attivati a livello nazionale e complementari alla programmazione comunitaria, finanziati con le risorse del Fondo di Rotazione di cui alla L. 183/1987, nonché ulteriori risorse nazionali del Fondo Sviluppo e Coesione, che attua l'obiettivo costituzionale di "rimuovere gli squilibri economici e sociali", in attuazione dell'articolo 119, comma 5, della Costituzione.

L'Accordo di partenariato tra l'UE e l'Italia  , approvato il 19 luglio 2022, reca l'impianto strategico e la selezione degli obiettivi di policy su cui si concentrano gli interventi finanziati dai Fondi europei per la coesione per il ciclo di programmazione 2021-2027. Si tratta, nel complesso, di circa 43,1 miliardi di risorse comunitarie assegnate all'Italia, di cui oltre 42,7 miliardi destinati specificamente a promuovere la politica di coesione economica, sociale e territoriale la gran parte dei quali destinata alle regioni meno sviluppate (oltre 30 miliardi). Ai contributi europei si aggiungono le risorse derivanti dal cofinanziamento nazionale, per un totale di risorse finanziarie programmate nell'Accordo di Partenariato per il periodo di programmazione 2021-2027 pari a oltre 75 miliardi di euro complessivi.

The European Union, through its regional development policy, aims to achieve economic, social and territorial cohesion by reducing disparities among the different regions of the Member States. In order to achieve these goals, the European Union – on the basis of agreements concluded with individual Member States (Partnership Agreements) and in accordance with shared rules – allocates specific financial resources over a period of seven years (programming cycle), in addition to the national resources made available by the Member States themselves. The use and operation of these funds are governed by European Commission Regulations.

As to Italy, the strategic objectives of the EU Cohesion Funds are also supported by measures implemented at national level and complementary to EU programming, financed by the resources of the so-called "Rotation Fund", referred to in Law No 183/1987, as well as additional national resources from the Development and Cohesion Fund, which is aimed to implement the constitutional objective of ‘removing economic and social imbalances', in accordance with Article 119 (5) of the Constitution.

The Partnership Agreement between the EU and Italy  , approved on 19th July 2022, sets out the strategic design and the selection of policy goals on which measures financed by the European Cohesion Funds are focused for the 2021-2027 programming cycle. Around EUR 43,1 billions of European resources are allocated to Italy, of which more than EUR 42,7 billions are earmarked for the promotion of economic, social and territorial cohesion policy, with main reference to less developed regions (over EUR 30 billions). In addition to the European contributions there are resources from national co-financing; the overall financial resources programmed in the Partnership Agreement for the 2021-2027 programming period amount to more than EUR 75 billions.

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La coesione economica, sociale e territoriale è uno degli obiettivi fondamentali dell'UE (articolo 3 TUE). Secondo l'articolo 174 del TFUE, l'Unione deve mirare a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo delle regioni meno favorite o insulari. Una attenzione particolare viene rivolta alle zone rurali, alle zone interessate da transizione industriale e alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici.

L'attuazione della politica regionale 2021-2027   passa attraverso i seguenti fondi:

  • Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), destinato a contribuire alla correzione dei principali squilibri regionali esistenti nell'Unione, partecipando allo sviluppo e all'adeguamento strutturale delle regioni in ritardo di sviluppo nonché alla riconversione delle regioni industriali in declino (articolo 176 TFUE);
  • Fondo sociale europeo Plus (FSE+), profondamente innovato rispetto al precedente ciclo 2014-2020, che rappresenta il principale strumento dell'Unione Europea (UE) per investire nelle persone, destinato a sostenere l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, sostenere l'occupazione e creare una società equa e socialmente inclusiva. Fornirà inoltre le risorse per la ripresa delle società ed economie degli Stati membri dopo la crisi del Coronavirus (articolo 162 TFUE). Il FSE+, nella sua nuova versione, riunisce quattro strumenti di finanziamento che erano separati nel periodo di programmazione 2014-2020: l'ex Fondo Sociale Europeo (FSE), l'Iniziativa per l'Occupazione Giovanile (YEI), il Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti (FEAD) e il Programma Europeo per l'Occupazione e l'Innovazione Sociale (EaSI);
  • Fondo di coesione (FC), istituito per l'erogazione di contributi finanziari a progetti in materia di ambiente e di reti transeuropee nel settore delle infrastrutture di trasporto (articolo 177 TFUE) negli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) pro capite inferiore al 90% della media dell'UE-27 (nella programmazione 2021-2027 Bulgaria, Cechia, Estonia, Grecia, Croazia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Slovenia, e quindi non l'Italia);
  • Fondo per la giusta transizione (JTF), un nuovo strumento della politica di coesione 2021-2027, primo pilastro del Meccanismo per una transizione giusta   nel contesto del Green Deal europeo   con l'obiettivo di raggiungere la neutralità climatica dell'UE entro il 2050. Esso sostiene l'obiettivo specifico di consentire alle regioni e alle persone di affrontare gli effetti sociali, occupazionali, economici e ambientali della transizione verso gli obiettivi 2030 dell'Unione per l'energia e il clima e un'economia dell'Unione climaticamente neutra entro il 2050, sulla base dell'accordo di Parigi.

 

Tra i Fondi europei che sostengono la politica di coesione 2021-2027 si aggiunge il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l'Acquacoltura (FEAMPA), che promuove la pesca e l'acquacoltura sostenibili, il ripristino e la conservazione delle risorse biologiche acquatiche, l'economia blu nelle aree costiere, insulari e interne, sostiene lo sviluppo di comunità della pesca e dell'acquacoltura, aiuta la governance internazionale per mari e oceani sicuri, protetti, puliti e gestiti in modo sostenibile.

 

Il FESR, il FSE+, il Fondo di coesione e il JTF contribuiscono alle azioni dell'Unione intese a rafforzare la sua coesione economica, sociale e territoriale perseguendo i seguenti obiettivi:

a) Obiettivo «Investimenti a favore dell'occupazione e della crescita - IOC» negli Stati membri e nelle regioni, con il sostegno del FESR, del FSE+, del Fondo di coesione e del JTF;

b) Obiettivo «Cooperazione territoriale europea» (Interreg), con il sostegno del FESR.

 

L'indirizzo strategico delle risorse della coesione per il ciclo 2021-2027 – che analogamente ai precedenti cicli di programmazione, sono finanziate da risorse europee, cui è associato un cofinanziamento nazionale obbligatorio – è stato definito in coerenza con i contenuti del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR). Le risorse messe a disposizione dall'Unione europea, si ricorda, sono aggiuntive, mai sostitutive, rispetto alle normali fonti di finanziamento delle diverse politiche in capo a ogni Stato membro, sulla base del principio dell'addizionalità.

 

Il quadro normativo comunitario che definisce gli obiettivi e gli strumenti finanziari di intervento per il nuovo ciclo di programmazione 2021-2027 è definito dal Regolamento (UE) n. 2021/1060   del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021, recante disposizioni comuni su otto Fondi europei, tra cui quelli specificamente destinati alla politica di coesione.

La disciplina relativa ai singoli Fondi della politica di coesione è contenuta nei seguenti Regolamenti:

-       Regolamento (UE) 2021/1058  , relativo al Fondo Europeo di sviluppo regionale (FESR) e Fondo di Coesione (FC),

-       Regolamento (UE) 2021/1057   relativo al Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+),

-       Regolamento (UE) 2021/1056   relativo al Fondo per una transizione giusta (JTF), nonché nel

-       Regolamento (UE) 2021/1059   recante disposizioni specifiche per l'obiettivo «Cooperazione territoriale europea» (Interreg) sostenuto dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dagli strumenti di finanziamento esterno.

-       Regolamento (UE) 2021/1139   del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 luglio 2021 che istituisce il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA).

 

A seguito dell'entrata in vigore del quadro legislativo   della politica di coesione 2021-2027, la Commissione UE ha adottato la Decisione di esecuzione 2021/1130 del 5 luglio 2021  , con la quale sono state individuate le aree ammesse a beneficiare del finanziamento dei Fondi strutturali.

Quanto alle risorse, con la Decisione di esecuzione 2021/1129 del 5 luglio 2021   la Commissione ha definito la ripartizione annuale delle dotazioni disponibili per Stato membro a titolo del Fondo per una transizione giusta e, con la Decisione di esecuzione 2021/1131 del 5 luglio 2021  , la ripartizione tra gli Stati membri degli stanziamenti complessivi destinati dalla UE alla politica di coesione 2021-2027  , a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), Fondo sociale europeo Plus (FSE+) e Fondo di coesione (del quale l'Italia tuttavia non beneficia essendo destinato ai paesi più arretrati).

 

Gli stanziamenti complessivi della UE per la politica di coesione 2021-2027 - indicati in coerenza con l'accordo generale sul Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 - sono pari in termini di impegni, a 392 miliardi di euro (a prezzi correnti, che tengono conto di un tasso d'inflazione annuo del 2%), quasi un terzo del bilancio totale dell'UE.

Di questi, 378,2 miliardi di euro, sono destinati alla politica di coesione mediante l'attuazione, come nella precedente programmazione, dei due obiettivi:

a)    Obiettivo "Investimenti per la crescita e l'occupazione";

b)    Obiettivo "Cooperazione Territoriale Europea" (Interreg).

All'obiettivo "Investimenti a favore dell'occupazione e della crescita" sono destinate 369 miliardi di euro (circa il 92% delle risorse totale disponibili).

Le risorse residue (circa 9 miliardi) sono destinate all'Obiettivo «Cooperazione territoriale europea» (Interreg), corrispondenti al 2% delle risorse globali disponibili per gli impegni di bilancio a titolo dei Fondi per il periodo 2021-2027.

 

L'obiettivo «Investimenti» interessa le seguenti categorie di regioni:

  • regioni meno sviluppate, ovvero con un PIL pro capite inferiore al 75% della media UE-27, con assegnazioni iniziali pari a 227 miliardi di euro (72,5%);
  • regioni in transizione, con un PIL pro capite fra il 75% e il 100% della media UE, con assegnazioni iniziali pari a 53,5 miliardi di euro (17,1%);
  • regioni più sviluppate, con un PIL pro capite superiore al 100% della media dell'UE, con assegnazioni iniziali pari a 30,5 miliardi di euro (9,7%);
  • lo 0,6% del totale (vale a dire, circa 2,1 miliardi di euro) è assegnato specificamente a finanziamenti supplementari per le regioni ultraperiferiche.

Per quel che concerne l'individuazione delle categorie di regioni, si ricorda che, nel ciclo 2014-2020, le regioni meno sviluppate sono individuate come quelle il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media del PIL dell'UE-27; le regioni in transizione, quelle il cui PIL pro capite è compreso tra il 75% e il 90% della media del PIL dell'UE-27; le regioni più sviluppate, quelle il cui PIL pro capite è superiore al 90% della media del PIL dell'UE- 27.

Nella programmazione 2021-2027, nell'ottica di ampliare il novero delle regioni beneficiarie, viene innalzata la soglia prima prevista per la categoria delle regioni cosiddette in transizione, prevedendosi, ora, infatti, un rapporto RNL pari o superiore al 75% e inferiore al 100% della media UE (in luogo della precedente forbice 75-90%).

Il Fondo di coesione continua a sostenere gli Stati membri il cui RNL pro capite è inferiore al 90% del RNL medio pro capite dell'UE-27 per lo stesso periodo di riferimento. Tale fondo, però, non interessa l'Italia.

 

Nella tabella che segue è riportata la ripartizione tra gli Stati membri delle risorse comunitarie complessivamente destinate ai fondi per la coesione, a prezzi correnti (cioè comprensivi degli effetti dell'indicizzazione annuale), ai sensi delle Decisioni UE n. 2021/1131   (riparto risorse FESR, FSE Plus e Fondo di coesione nell'ambito dell'obiettivo «Investimenti a favore dell'occupazione e della crescita» e dell'obiettivo «Cooperazione territoriale» e n. 2021/1129   (riparto JTF).

Si segnala, che in base ai nuovi Regolamenti, gli importi nazionali iniziali per Fondo possono variare grazie alla notevole flessibilità concessa agli Stati membri dalla normativa relativa alla programmazione 2021-2027, che consente trasferimenti delle dotazioni nazionali iniziali tra fondi UE e anche tra categorie di regioni. Tali trasferimenti possono essere decisi durante l'approvazione degli Accordi di partenariato degli Stati membri, nonché durante l'approvazione e la modifica dei programmi nazionali e regionali.

 

Per approfondimenti sulla politica regionale europea, si rinvia al seguente sito   della Commissione UE e alla pagina " La politica di coesione 2021-2027: il bilancio in breve  ".

Il Regolamento (UE) 2021/1060 reca le regole comuni per i fondi dell'UE per il periodo 2021-2027 a gestione concorrente.

In particolare esso prevede:

-   la definizione di un quadro strategico comune per otto fondi: Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR); Fondo di coesione (FC); Fondo sociale europeo Plus (FSE+); Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (EMFAF); Fondo per una transizione giusta (JTF); Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (AMIF); Strumento per la gestione delle frontiere e i visti; e Fondo per la sicurezza interna. Resta escluso il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) che unitamente al Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), trova copertura in un apposito Regolamento sull'attuazione dei Piani strategici della Politica Agricola Comune (PAC);

-  la concentrazione dell'intervento dei fondi su un ristretto numero di obiettivi tematici comuni, individuati dal Regolamento recante le disposizioni comuni sull'uso dei fondi a gestione concorrente (Reg. UE 2021/1060), per un'Europa 1) più intelligente; (2) più verde; (3) più connessa; (4) più sociale; (5) più vicina ai cittadini;

-  particolare attenzione ai principi dello sviluppo sostenibile e del miglioramento della qualità ambientale, specificando in un articolo dedicato il meccanismo di adeguamento in materia di clima, ai fini del raggiungimento degli obiettivi climatici previsti per il bilancio dell'Unione, in termini di contributo percentuale sulla dotazione complessiva;

-  l'espresso richiamo al principio di "non arrecare danni significativi" all'ambiente (DNSH);

-  la semplificazione e la riduzione degli oneri amministrativi a carico degli organismi di gestione (riduzione delle verifiche di gestione, "principio di audit unico", ecc.) rispetto ai fondi 2014-2020, mantenendo un adeguato livello di garanzia di legittimità e regolarità delle operazioni e delle spese. Una delle misure di semplificazione più importanti per ridurre i costi e gli oneri amministrativi è il rafforzamento delle "opzioni di costo semplificato", che, collegando spesso la performance realizzativa al trasferimento finanziario delle risorse, consentono di unire alla semplificazione procedurale una riscontrabilità della performance attuativa in termini di risultato e prodotti da realizzare. Lo strumento dei c.d. costi semplificati   - già attivato a partire dal ciclo 2007-2013 ma reso effettivo con la revisione operata dal Regolamento (Ue, Euratom) 2018/1046 – consiste in una modalità di rendicontazione che può, infatti, non tener direttamente conto dei costi effettivi sottostanti e che consente di calcolare i progetti in base a metodi predefiniti basati sugli output o sui risultati.

Le opzioni di costo semplificato costituiscono, di fatto, si rammenta, l'unica modalità di rendicontazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) verso la Commissione europea. Lo strumento del Recovery and Resilience FaciIity, che si attua attraverso l'approvazione di specifici Piani nazionali, non prevede, infatti, una rendicontazione puntuale delle spese, ma i rimborsi accordati dalla Commissione europea sono legati all'effettivo raggiungimento di target e milestone.

Nel complesso, all'Italia sono assegnati 43,1 miliardi di euro a prezzi correnti di fondi UE, comprensivi delle quote desinate al Fondo per la Transizione Giusta (Just Transition Fund – JTF  ) e alla Cooperazione Territoriale Europea (CTE  ).

Se si considerano anche gli stanziamenti assegnati per il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA), pari a 518,2 milioni di euro, l'Italia ha ottenuto un finanziamento complessivo, per la parte comunitaria, pari a circa 43,6 miliardi di euro.

Di questi, circa 42,7 miliardi sono destinati a promuovere la coesione economica, sociale e territoriale, con una assegnazione particolarmente rilevante per le regioni meridionali, cui sono dedicati più di 30 miliardi di euro del Fondo europeo regionale e di sviluppo   (FESR) e del Fondo sociale europeo Plus   (FSE+), dei complessivi 41,1 miliardi dei due suddetti Fondi.

 

(milioni di euro -prezzi correnti)      
 
Obiettivo "Investimenti a favore dell'occupazione e della crescita - IOC"
Fondo Transizione Giusta (JTF
Obiettivo
"Cooperazione territoriale"
TOTALE
 
FESR e FSE Plus
Obiettivo IOC
Strumento europeo ripresa
Regioni meno sviluppate
Regioni in transizione
Regioni più sviluppate
Italia
30.087,9
1.528,4
9.533,7
450,8
578,8
951,2
43.130,8

 

In particolare, le risorse europee assegnate all'Italia sono destinate:

1)    Obiettivo Investimenti: oltre 41,150 miliardi a valere sui Fondi FESR e FSE+, così ripartiti:

  • Regioni meno sviluppate (per l'Italia, in base alla Decisione n. 2021/1130, rientrano in questa categoria Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna): 30,1 miliardi;
  • regioni in transizione (Abruzzo, Umbria e Marche): 1,5 miliardi;
  • regioni più sviluppate (restanti regioni del centro-nord): 9,5 miliardi;

2)    Obiettivo cooperazione territoriale: 951 milioni.

3)    circa 1 miliardo a valere sul Fondo per la giusta transizione (JTF), interamente destinato alla categoria delle regioni meno sviluppate, di cui 451 milioni per l'Obiettivo Investimenti.

 

Per quel che concerne l'individuazione delle regioni italiane nelle tre categorie (regioni meno sviluppate, in transizione e più sviluppate), nel nuovo ciclo si registrano alcune variazioni, dovute al fatto che, rispetto al ciclo 2014-2020, nella programmazione 2021-2027 è stata innalzata la soglia prevista per la categoria delle regioni cosiddette in transizione, prevedendosi un rapporto RNL pari o superiore al 75% e inferiore al 100% della media UE (in luogo della precedente forbice 75-90%).

Pertanto, rispetto alla programmazione 2014-2020, per l'Italia, nell'attuale programmazione, tra le regioni meno sviluppate vengono ad essere ricomprese oltre a Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, anche Sardegna e Molise, prima rientranti nelle regioni in transizione.

Tra le regioni italiane in transizione, nell'attuale programmazione sono ricomprese, oltre all'Abruzzo, che si conferma in questa categoria, le Marche e Umbria, precedentemente tra quelle "più sviluppate" (senza più Sardegna e Molise, rientranti nella categoria precedente).

Infine, tra le regioni italiane più sviluppate nell'attuale programmazione sono considerate Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana e Lazio (quindi senza più Marche e Umbria, rientranti ora tra le regioni in transizione).

 

La strategia e le priorità nell'uso di questi fondi sono definite da un Accordo di Partenariato stipulato da ogni Stato membro con la Commissione UE.

La strategia e le priorità nell'uso dei Fondi europei sono definite da un Accordo di Partenariato che viene stipulato da ogni Stato membro con Bruxelles, ai sensi del Regolamento (UE) n. 2021/1060.

Per l'Italia, l'interlocuzione informale con la Commissione europea per la definizione dell'Accordo ha avuto corso a partire dal novembre 2020.

Con la delibera CIPESS 22 dicembre 2021, n. 78 (pubblicata in GU il 22 aprile scorso) è stata approvata la proposta di Accordo di partenariato   (AP) 2021-2027, dopo l'intesa   raggiunta in Conferenza Stato-Regioni il 16 dicembre 2021. Il testo è stato quindi inviato il 17 gennaio 2022 a Bruxelles   dal Dipartimento per le politiche di coesione per l'apertura del negoziato formale con la Commissione.

L'Accordo di Partenariato   tra Italia e Commissione europea relativo al ciclo di programmazione 2021-2027 è stato approvato con Decisione di esecuzione della CE il 15 luglio 2022   e firmato il 19 luglio 2022. 

Successivamente all'approvazione dell'Accordo di Partenariato gli Stati membri provvederanno alla definizione dei Programmi Operativi sostenuti dalle risorse europee per la coesione e dal relativo cofinanziamento nazionale obbligatorio. Gli Stati devono presentare i Programmi Operativi (nazionali e regionali) alla Commissione non oltre 90 giorni dalla presentazione dell'Accordo di Partenariato, ai sensi dell'articolo 21 del Regolamento (UE) 2021/1060 recante le disposizioni comuni sui fondi.
In base all'articolo 23 del predetto Regolamento, la Commissione può formulare osservazioni su ciascun Programma entro tre mesi dalla rispettiva data di presentazione. Lo Stato membro rivede il programma tenendo conto delle osservazioni formulate dalla Commissione che adotta, mediante un atto di esecuzione, una decisione che approva il programma entro 5 mesi dalla data della sua prima presentazione. 

La strategia sostenuta dall'Accordo di partenariato 2021-2027, anche in coerenza con le Raccomandazioni specifiche del semestre europeo, indirizza i fondi disponibili verso interventi rivolti al conseguimento dei traguardi fissati in sede europea per un'economia climaticamente neutra (Green Deal   europeo) e per una società più giusta e inclusiva (Social Pillar europeo  ) nel più ampio contesto di adesione all'Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile e in coerenza con le Strategie nazionali e regionali di Sviluppo sostenibile.

L'impostazione strategica dell'Accordo di partenariato è in particolare articolata su 5 Obiettivi strategici di policy, corrispondenti a quelli individuati dal Regolamento (UE) 2021/1060, declinati nell'Accordo di Partenariato sulla base delle esigenze del nostro Paese:
1. un'Europa più intelligente;
2. un'Europa più verde;
3. un'Europa più connessa;
4. un'Europa più sociale e inclusiva;
5. un'Europa più vicina ai cittadini.

Ad essi si aggiunge l'ulteriore obiettivo specifico del Fondo per la giusta transizione (JTF), finalizzato a consentire alle regioni e alle persone di affrontare gli effetti sociali, occupazionali, economici e ambientali della transizione verso gli obiettivi 2030 dell'Unione per l'energia e il clima e un'economia climaticamente neutra dell'Unione entro il 2050, basati sull'accordo di Parigi. Il JTF è indirizzato alle due aree del Mezzogiorno dove si concentrano le attività di produzione ad alta intensità di carbonio: l'area del Sulcis Iglesiente in Sardegna e l'area funzionale di Taranto in Puglia.

 Nell'Accordo di partenariato si ribadisce che le azioni promosse attraverso i Fondi europei sono complementari rispetto a quelle finanziate con il Piano nazionale di ripresa e resilienza   (PNRR) e agli investimenti nazionali del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC .

 Nella tabella che segue, riportata nell'Accordo di partenariato  , è indicata l'allocazione finanziaria, a livello nazionale, del complesso delle risorse comunitarie assegnate all'Italia a valere sui fondi FESR, FSE+, JTF e FEAMPA, per Obiettivi strategici di policy e per Obiettivo specifico del JTF per un totale di 42,7 miliardi di euro. 

Dotazione finanziaria preliminare a carico di ciascuno dei fondi oggetto dell'accordo di partenariato (FESR, JTF, FSE+ e FEAMPA) per obiettivo strategico, obiettivo specifico del JTF e assistenza tecnica
(importi in milioni di euro)
 
FESR
JTF
FSE+
FEAMPA
Totale

1. Un'Europa più intelligente

9.511,1
 
 
 
9.511,1

2. Un'Europa più verde

8.776,1
 
 
487,1
9.263,2

3. Collegare l'Europa

1.587,7
 
 
 
1.587,7
4. Europa sociale e inclusiva
2.854,3
 
14.227,7
 
17.082,0
5. Un'Europa più vicina ai cittadini
2.209,4
 
 
 
2.209,4
-  Obiettivo specifico del JTF
 
988,4
 
 
988,4
-  Assistenza tecnica
1.402,7
41,2
580,9
31,1
2.055,9
TOTALE
26.341,3
1.029,6
14.808,6
518,2
42.697,7
Fonte: Accordo di partenariato – 2021-2027

 Nel complesso, per l'attuazione della politica di coesione per il periodo di programmazione 2021-2027, l'Accordo di partenariato considera oltre 75 miliardi di euro a prezzi correnti composti dai 42,7 miliardi di euro di contributo UE tra FESR, FSE+, JTF e FEAMPA e dai 32,4 miliardi di contributo nazionale di cofinanziamento, come illustrato dal Ministro per il Sud e la coesione territoriale, nel Documento "Fondi strutturali europei 2021-2027 – Presentazione dell'Accordo di Partenariato  ".

Nell'impostazione strategica dell'Accordo di partenariato per l'Italia, è considerato il complesso delle risorse comunitarie (42,7 miliardi) assegnate per la politica di coesione:

  • a titolo dei due Fondi principali per la coesione - Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e al Fondo sociale europeo plus (FSE)+, pari a 41,1 miliardi euro (in luogo dei 32,7 miliardi assegnati nella precedente programmazione);
  • a titolo di Fondo per la giusta transizione (JTF), quale nuovo strumento della politica di coesione 2021-2027, pari a circa 1 miliardo di euro;
  • a titolo di Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l'Acquacoltura (FEAMPA), per 518 milioni di euro.

Considerando le risorse del cofinanziamento nazionale, pari a circa 32,4 miliardi, lo stanziamento totale della politica di coesione per il ciclo 2021-2027, da programmare nell'ambito dell'Accordo di partenariato, raggiunge oltre 75 miliardi di euro (cfr. Ministro per il Sud e la coesione territoriale, "Fondi strutturali europei 2021-2027 – Presentazione dell'Accordo di Partenariato  ").

Ai fini della politica di coesione, infatti, oltre alle risorse comunitarie vanno considerate, per il principio della addizionalità, le risorse provenienti dal cofinanziamento nazionale , posto a carico del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie (c.d. Fondo IGRUE), stanziate in bilancio dalla legge di bilancio per il 2021.

 

Ai fini della programmazione di tali risorse, tolto il FEAMPA, l'Accordo di Partenariato italiano prevede l'istituzione di 10 Programmi Nazionali (PN), in linea con l'invito giunto dalla Commissione di ridurne il numero rispetto al ciclo precedente. L'elenco dei PN proposti è il seguente:

  • Scuola e competenze;
  • Ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde e digitale;
  • Sicurezza per la legalità;
  • Equità nella salute;
  • Inclusione e lotta alla povertà;
  • Giovani, donne e lavoro;
  • Metro plus e città medie del Sud;
  • Cultura;
  • Capacità per la coesione;
  • Just Transition Fund.

 Tra questi, rappresentano una novità rispetto al precedente ciclo di programmazione, oltre al Programma collegato al Fondo per la Transizione Giusta introdotto per la prima volta a livello europeo nel ciclo 2021-2027, il nuovo Programma dedicato all'equità nella salute nelle regioni meno sviluppate e il potenziamento di quello rivolto alle città metropolitane, che si estende anche alle città medie del Sud.

Nel complesso, ai Programmi Nazionali sono riservati 25,575 miliardi di euro, considerando sia il finanziamento europeo (per 14,8 miliardi) che il cofinanziamento nazionale (10,8 miliardi).

(importi in euro)
Programmi Nazionali
Contributo UE
Cofinanziamento
Totale
PN Scuola e competenze
2.013.592.759
1.767.395.275
3.780.988.034
PN Equità nella Salute
375.000.000
250.000.000
625.000.000
PN Inclusione e lotta alla povertà
2.143.613.000
1.936.252.834
4.079.865.834
PN Giovani, donne e lavoro
2.682.534.000
2.406.134.333
5.088.668.333
PN METRO plus e città medie Sud
1.590.000.000
1.412.500.000
3.002.500.000
PN Ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde e digitale
3.723.000.000
1.913.000.000
5.636.000.000
PN Sicurezza per la legalità
200.000.000
35.294.119
235.294.119
PN Cultura
389.000.000
259.333.333
648.333.333
PN per la giusta transizione (JTF)
1.029.588.540
181.692.099
1.211.280.639
PN Capacità per la coesione AT
617.200.000
650.233.334
1.267.433.334
TOTALE PN
14.763.528.299
10.811.835.327
25.575.363.626

Una quota più ampia di risorse, pari a 48,492 miliardi di euro, è destinata a finanziare i Programmi Regionali, promossi da tutte le Regioni e le Province Autonome.

(importi in euro)
Programmi regionali
Contributo UE
Cofinanziamento
Totale
Categoria Regioni Più sviluppate
 
 
 
Valle d'Aosta
69.619.862
104.429.794
174.049.656
Piemonte
1.124.973.134
1.687.459.702
2.812.432.836
Liguria
435.012.352
652.518.529
1.087.530.881
Lombardia
1.402.942.794
2.104.414.191
3.507.356.985
PA Trento
136.266.398
204.399.597
340.665.995
PA Bolzano
158.626.941
237.940.412
396.567.353
Veneto
825.030.807
1.237.546.211
2.062.577.018
Friuli-Venezia Giulia
295.451.723
443.177.585
738.629.308
Emilia-Romagna
819.371.713
1.229.057.570
2.048.429.283
Toscana
924.987.085
1.387.480.628
2.312.467.713
Lazio
1.367.933.932
2.051.900.898
3.419.834.830
TOTALE
7.560.216.741
11.340.325.117
18.900.541.858
 
 
 
 
Categoria Regioni in transizione
 
 
 
Marche
440.905.734
440.905.734
881.811.468
Umbria
325.342.284
488.013.426
813.355.710
Abruzzo
435.058.018
652.587.027
1.087.645.045
TOTALE
1.201.306.036
1.581.506.187
2.782.812.223
 
 
 
 
Categoria Regioni Meno sviluppate
 
 
 
Molise
281.741.990
120.746.568
402.488.558
Campania
4.881.189.854
2.091.938.509
6.973.128.363
Puglia
3.792.544.726
1.784.726.930
5.577.271.656
Basilicata
688.132.401
294.913.886
983.046.287
Calabria
2.221.155.204
951.923.659
3.173.078.863
Sicilia
5.162.178.684
2.212.362.293
7.374.540.977
Sardegna
1.627.539.866
697.517.085
2.325.056.951
TOTALE
18.654.482.725
8.154.128.930
26.808.611.655
 
 
 
 
TOTALE PR
27.416.005.502
21.075.960.234
48.491.965.736
Fonte: Accordo di partenariato – 2021-2027

Escludendo la quota riservata alla Cooperazione Territoriale Europea (CTE), le risorse europee e nazionali dei Fondi per la coesione si distribuiscono come segue tra le tre aree:
• regioni meno sviluppate: circa 46,6 miliardi di euro;
• regioni in transizione: circa 3,6 miliardi di euro;
• regioni più sviluppate: circa 23,9 miliardi di euro.

 Nel documento del Ministro per il Sud e la coesione territoriale di Presentazione dell'Accordo di Partenariato  , è riportata una tabella che evidenzia la distribuzione delle risorse comunitarie tra le categorie di regioni, a raffronto con le risorse del precedente periodo di programmazione 2014-2020.

Distribuzione delle risorse per categorie di regioni
(milioni di euro)
 
Contributo UE 2021-2027
Cofinanziamento
2021-2027
  Risorse complessive
coesione 2021-2027
 
Contributo
UE
%
su totale
Confronto
con '14-'20 *
Regioni meno sviluppate
(compreso JTF)
31.117
78,8%
+5.628
15.457
46.575
Regioni in transizione
1.528
3,6%
+260
2.083
3.611
Regioni più sviluppate
9.534
22,6%
+1.947
14.348
23.881
TOTALE
42.180
100%
+7.832
31.888
74.067
*     Comprende solo il contributo UE. Nel ciclo 2014-2020 non sono considerate le risorse aggiuntive di React-EU. Inoltre, la composizione delle categorie di regioni è riportata anche per il 2014-2020 a quella del 2021-2027.
Fonte: Ministro per il Sud e la coesione territoriale, Fondi strutturali europei 2021-2027 – Presentazione dell'Accordo di Partenariato  .

 Si segnala, infine, che nell'Accordo di Partenariato si è scelto di non usufruire della possibilità offerta dal nuovo quadro legislativo della Politica di Coesione relativa alla programmazione 2021-2027 di trasferire risorse tra categorie di regioni; mentre ha optato per l'utilizzo del trasferimento di risorse tra i fondi strutturali. Nello specifico, 237,6 milioni di euro a titolo del FESR sono stati assegnati al FSE+ "in considerazione dei fabbisogni in ambito sociale, occupazionale e di istruzione/formazione".

Come già ricordato, ai fini della politica di coesione, oltre alle risorse comunitarie vanno considerate, per il principio di addizionalità, le risorse provenienti dal cofinanziamento nazionale, posto a carico del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie (c.d. Fondo IGRUE), pari a circa 32,4 miliardi, che sono state stanziate in bilancio dalla legge di bilancio per il 2021.

In particolare, l'articolo 1, comma 51 e seguenti, della legge n. 178 del 2020 (legge di bilancio 2021) ha stabilito che il Fondo IGRUE provvede alla copertura degli oneri relativi alla quota di cofinanziamento nazionale nella misura del 100 per cento per gli interventi attribuiti alla titolarità delle amministrazioni centrali dello Stato (comma 53) e per il 70 per cento per gli interventi, attribuiti alla titolarità delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano (comma 52), ponendo la restante quota del 30 per cento fa carico ai bilanci delle regioni e delle predette province autonome, nonché degli eventuali altri organismi pubblici partecipanti a tali programmi.

Ulteriori informazioni circa l'ammontare delle risorse del cofinanziamento nazionale sono contenute nella delibera n. 78 del 22 dicembre 2021, con la quale il CIPESS ha approvato la proposta di Accordo di partenariato, poi approvato dalla UE il 15 luglio 2022. Nella delibera sono definite le percentuali massime di cofinanziamento dei singoli programmi finanziati dai fondi FESR e FSE Plus dell'Obiettivo IOC, differenziati per categoria di regioni, nonché dei programmi il Programma nazionale JTF, CTE e FEAMPA.

Il valore definitivo dei tassi di cofinanziamento, da porre a carico del Fondo di rotazione e dei bilanci delle regioni e delle provincie autonome, sarà stabilito, nel rispetto dei limiti fissati dalla delibera CIPE n. 78/2022, in occasione dell'adozione dei singoli programmi nazionali e regionali.

Nell'ambito della programmazione delle politiche di coesione, un ruolo determinante è svolto dal   Fondo Sviluppo e Coesione   (FSC), nel quale sono iscritte le risorse finanziarie aggiuntive nazionali, destinate a finalità di riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese, nonché a incentivi e investimenti pubblici.

La legge di bilancio per il 2021 (legge n. 178 del 2020), all'articolo 1, comma 177, ha disposto una prima assegnazione di risorse aggiuntive in favore del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il ciclo di programmazione 2021-2027, nell'importo di 50 miliardi destinate esclusivamente a sostenere interventi per lo sviluppo, volti a ridurre i divari socio-economici e territoriali tra le diverse aree del Paese. La legge di bilancio 2022 (legge n. 234/2021), in Seconda Sezione, ha disposto un rifinanziamento del FSC di 23,5 miliardi per le annualità dal 2022 al 2029, per una dotazione effettiva del FSC pari a 73,5 miliardi di euro,

La normativa prevede la destinazione dell'80 per cento delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione a favore del Mezzogiorno.

L'articolo 1, comma 178, della legge di bilancio per l'anno 2021 (legge n. 178/2020) prevede altresì che la dotazione finanziaria relativa al ciclo di programmazione 2021-2027 sia impiegata in coerenza anche con le politiche di investimento e di riforma previste nel Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza   (PNRR), nonché con le missioni previste nel Piano Sud 2030, fermi restando i principi di complementarietà e addizionalità.

Gli interventi finanziati dal Fondo sono attuati utilizzando lo strumento del Piano Sviluppo e Coesione (PSC), predisposti per ciascuna Amministrazione titolare di risorse, articolato per aree tematiche, in analogia agli obiettivi tematici della programmazione dei Fondo Strutturali Europei.

Le 12 aree tematiche   che caratterizzano gli attuali PSC sono state individuate dall'articolo 2 della Delibera CIPESS n. 2/2021, e sono confermate anche per il ciclo di programmazione 2021-2027, in ragione della loro esaustività e per rendere più agevole il confronto con la programmazione dei precedenti cicli.

Il documento che definisce gli Obiettivi Strategici FSC 2021-2027 per ciascuna delle 12 aree tematiche   è stato pubblicato nel marzo del 2022 sul sito del Dipartimento per le politiche di coesione  , in coerenza con quanto disposto dalla legge n. 178/2020 (per approfondimenti di rinvia al Tema Il fondo per lo sviluppo e la coesione)