Politiche di coesioneCohesion policies

Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione

The Development and Cohesion Fund

ITALIANO ENGLISH

Il Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) è, congiuntamente ai Fondi strutturali europei, lo strumento finanziario nazionale principale attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali in attuazione dell'articolo 119, comma 5, della Costituzione italiana   e dell'articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea  

Per il ciclo di programmazione 2014-2020, la dotazione del Fondo sviluppo ha raggiunto l'importo complessivo di 68,8 miliardi di euro. Tali risorse risultano ad oggi pressoché interamente programmate mediante delibere del CIPE o disposizioni legislative.

Per l'attuale ciclo di programmazione 2021-2027, il Fondo è stato rifinanziato per 73,5 miliardi di euro. Gli interventi saranno attuati utilizzando il nuovo strumento del "Piano Sviluppo e Coesione", predisposto per ciascuna Amministrazione titolare di risorse del Fondo, articolato per aree tematiche, in analogia agli obiettivi tematici della programmazione dei Fondo Strutturali Europei. Il documento che definisce gli Obiettivi Strategici del FSC 2021-2027 per ciascuna delle 12 aree tematiche è stato presentato al Parlamento dal Ministro per il Sud e la coesione territoriale lo scorso 5 maggio 2022 (Doc. XXVII, n. 31  ).

 

The Fund for Development and Cohesion (FSC) is, together with the European Structural Funds, the main financial instrument through which policies for the development of economic, social and territorial cohesion are implemented, pursuant to Article 119 (5) of the Italian Constitution and Article 174 of the Treaty on the Functioning of the European Union.

For the 2014-2020 programming cycle, the allocation for the Development Fund reached a total of EUR 68,8 billion. To date, these resources have been almost entirely programmed by CIPE decisions or by legislative provisions.

For the current programming cycle 2021-2027, the Fund has been refinanced by EUR 73,5 billion. The measures will be implemented using the new ‘Development and Cohesion Plan' instrument, drawn up for each administration with resources from the Fund, broken down by thematic area, in line with the thematic objectives of the programming of the European Structural Funds. The document setting out the strategic objectives of the FSC 2021-2027 for each of the 12 thematic areas was submitted to Parliament by the Minister for the South and Territorial Cohesion on 5 May 2022 (Doc. XXVII, No 31).

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Il Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) - disciplinato dal D.Lgs. n. 88 del 2011   - reca le risorse finanziarie aggiuntive nazionali destinate a finalità di riequilibrio economico e sociale, nonché a incentivi e investimenti pubblici.

Il requisito dell'aggiuntività è espressamente precisato dalla disciplina istitutiva del Fondo, laddove si dispone (articolo 2 del D.Lgs. n. 88/2011  ) che le risorse non possono essere sostitutive di spese ordinarie del bilancio dello Stato e degli enti decentrati, in coerenza con l'analogo criterio dell'addizionalità previsto per i fondi strutturali dell'Unione europea.

Il Fondo per lo sviluppo e la coesione è pertanto finalizzato a dare unità programmatica e finanziaria all'insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale, che sono rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese. Il Fondo ha carattere pluriennale, in coerenza con l'articolazione temporale della programmazione dei Fondi strutturali dell'Unione europea, garantendo l'unitarietà e la complementarietà delle procedure di attivazione delle relative risorse con quelle previste per i fondi comunitari. L'intervento del Fondo è destinato al finanziamento di progetti strategici, sia di carattere infrastrutturale sia di carattere immateriale, di rilievo nazionale, interregionale e regionale, aventi natura di grandi progetti o di investimenti articolati in singoli interventi tra loro funzionalmente connessi.

 

Per quanto concerne l'utilizzo delle risorse del Fondo, la normativa attribuisce al CIPE il compito di ripartirne la dotazione, con proprie deliberazioni, secondo la chiave di riparto che ne prevede la destinazione dell'80 per cento alle aree del Mezzogiorno e del 20 per cento alle aree del Centro-Nord.

Il CIPE, si rammenta, dal 1° gennaio 2021 ha assunto la denominazione di Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) (ai sensi dell'art. 1- bis del D.L. 14 ottobre 2019, n. 111).

Le risorse del Fondo sono gestite in una apposita contabilità speciale del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche nazionali - IGRUE, il quale gestisce anche le altre contabilità speciali relative alle risorse dei Fondi strutturali (sia quelle nazionali di cofinanziamento sia quelle provenienti dall'Unione europea) nonché ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

 

È previsto, infine, che il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale presenti al CIPESS, entro il 10 settembre di ogni anno, una relazione sullo stato di avanzamento degli interventi finanziati dal Fondo, ai fini della definizione della Nota di aggiornamento del DEF e del disegno di legge di bilancio di previsione.

Per la programmazione delle risorse del Fondo, il quadro di governance istituzionale per le politiche di coesione     definito per il ciclo 2014-2020 dalla legge di stabilità per il 2015 (art. 1, commi 703-706, legge n. 190/2014) è stato sostanzialmente confermato anche per il nuovo ciclo 2021-2027.

L'art. 1, comma 178, della legge n. 178/2020 (legge di bilancio per il 2021), che reca le procedure per la programmazione, la gestione finanziaria e per il monitoraggio dell'utilizzo delle risorse del FSC, stabilisce l'impiego della dotazione finanziaria del Fondo 2021-2027 per obiettivi strategici relativi ad aree tematiche nazionali per la convergenza e la coesione economica, sociale e territoriale, sulla base delle 5 missioni previste nel "Piano Sud 2030", dando priorità alle azioni e agli interventi previsti nel Piano, inclusi quelli relativi al rafforzamento delle amministrazioni pubbliche.

L'impiego della dotazione del FSC per obiettivi strategici è definito in coerenza anche con gli obiettivi e le strategie dei Fondi strutturali europei del periodo di programmazione 2021-2027, nonché con le politiche settoriali e le politiche di investimento e di riforma previste nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR), secondo principi di complementarietà e addizionalità delle risorse.

 

Spetta al Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale il compito di individuare le aree tematiche e gli obiettivi strategici per ciascuna area, in collaborazione con le amministrazioni interessate, sentita la Conferenza permanente Stato-Regioni. Gli obiettivi strategici sono comunicati alle competenti Commissioni parlamentari. Con successiva delibera del CIPESS, su proposta del Ministro, viene infine disposta la ripartizione della dotazione finanziaria del FSC 2021-2027 tra le diverse aree tematiche.

Il documento concernente l'individuazione delle 12 aree tematiche e degli obiettivi strategici del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il periodo di programmazione 2021-2027 è stato presentato al Parlamento dal Ministro per il Sud e la coesione territoriale lo scorso 5 maggio 2022 (Doc. XXVII, n. 31  ).

 

Diversamente dalla precedente programmazione, gli interventi finanziati con le risorse del FSC 2021-2027 sono attuati nell'ambito di specifici "Piani Sviluppo e Coesione", attribuiti alla titolarità di ciascuna delle Amministrazioni Centrali, Regionali o Città Metropolitane titolari di risorse del Fondo (ovvero altre amministrazioni pubbliche che possono essere individuate dal CIPE, su proposta del Ministro per il Sud), definiti secondo i principi dell'articolo 44 del D.L. n. 34 del 2019 ed approvati con delibere del CIPESS.

 

Si ricorda, al riguardo, che l'articolo 44 del decreto-legge n. 34/2019 ha introdotto il nuovo strumento del 'Piano Sviluppo e Coesione' (PSC), in sostituzione dei molteplici documenti programmatori variamente denominati allora esistenti per l'utilizzo delle risorse del FSC dei vari cicli di programmazione, al fine di garantire una semplificazione nella governance del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione ed un coordinamento unitario in capo a ciascuna Amministrazione titolare di interventi del Fondo.

Più in particolare, l'articolo 44 del D.L. 34 del 2019 - come successivamente modificato dall'art. 1, co. 309, della legge di bilancio 2020 – ha previsto la predisposizione, da parte dell'Agenzia per la coesione territoriale, di un Piano operativo unico, denominato «Piano sviluppo e coesione» (PSC), per ciascuna Amministrazione centrale, Regione o Città metropolitana titolare di risorse del Fondo relative ai cicli di programmazione 2000-2006, 2007-2013, 2014-2020, con modalità unitarie di gestione e controllo, da sottoporre all'approvazione del CIPESS.

Successivamente alla delibera CIPESS n. 2 del 29 aprile 2021, che ha recato le "Disposizioni quadro per la disciplina dei nuovi Piani Sviluppo e Coesione", nel corso del 2021 sono stati approvati dal CIPESS tutti i singoli PSC ricognitivi delle risorse dei cicli 2000-2006, 2007-2013, 2014-2020 a titolarità delle Amministrazioni centrali, Amministrazioni regionali e delle Città Metropolitane.

 

Il compito di definire i Piani di Sviluppo e Coesione del ciclo 2021-2027 è assegnato alla Cabina di regia, ai fini della successiva approvazione da parte del CIPE. I piani sono articolati per ciascuna area tematica, con l'indicazione dei risultati attesi, delle azioni e degli interventi necessari per il loro conseguimento, con la relativa stima finanziaria, dei soggetti attuatori a livello nazionale, regionale e locale, dei tempi di attuazione e delle modalità di monitoraggio. Alla Cabina di Regia spetta altresì la competenza in relazione ad eventuali riprogrammazioni dei Piani sviluppo e coesione.

I suddetti piani sono redatti nel rispetto della chiave di riparto che prevede che la dotazione complessiva deve essere impiegata per un importo dell'80 per cento per interventi da realizzare nei territori delle regioni del Mezzogiorno e del 20 per cento nelle aree del Centro-Nord.

Tutte le informazioni di dettaglio in merito ai risultati conseguiti dai Piani sono illustrate nella relazione sugli interventi realizzati nelle aree sottoutilizzate, allegata al DEF (art. 10, co. 3, L. 196/2009).

 

Nelle more della definizione dei "Piani di Sviluppo e Coesione" FSC 2021-27, la normativa prevede che il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale possa sottoporre all'approvazione del CIPE l'assegnazione di risorse del Fondo per la realizzazione di interventi di immediato avvio dei lavori o il completamento di interventi in corso, nel limite degli stanziamenti iscritti in bilancio. Tali interventi confluiscono poi nei "Piani di Sviluppo e Coesione", in coerenza con le aree tematiche cui afferiscono.

Secondo quanto indicato dalla lettera e), del comma 178 della legge di bilancio 2021, i "Piani di Sviluppo e Coesione" del FSC 2021-27, con i relativi fabbisogni finanziari, costituiscono la base per la predisposizione del Documento di economia e finanza (DEF) e della relativa Nota di aggiornamento, nonché per la definizione del disegno di legge di bilancio di previsione.

E' infatti previsto che il Ministro presenti al CIPE, entro il 10 settembre di ogni anno, una relazione sullo stato di avanzamento degli interventi della programmazione 2021-2027, ai fini della definizione della Nota di aggiornamento del DEF e del disegno di legge di bilancio di previsione.

 

Riguardo all'attuazione dei "Piani di Sviluppo e Coesione", l'attività di coordinamento è assegna al Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, cui compete anche il compito di individuare, per gli interventi infrastrutturali di notevole complessità o per interventi di sviluppo integrati relativi a particolari ambiti territoriali, i casi nei quali si debba procedere alla sottoscrizione del contratto istituzionale di sviluppo.

Dopo l'approvazione dei Piani di sviluppo e coesione, il Ministro può inoltre proporre al CIPE, sulla base dell'effettiva realizzazione degli stessi, ai fini di una sua successiva deliberazione in merito, la rimodulazione delle quote annuali di spesa dei "Piani di Sviluppo e Coesione" e la revoca di assegnazioni, nei casi di impossibilità sopravvenute, mancato rispetto dei tempi o inadempienze.

 

Ai fini della verifica dello stato di avanzamento della spesa riguardante gli interventi finanziati con le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, le amministrazioni titolari degli interventi comunicano per via telematica i relativi dati al sistema di monitoraggio unitario del Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato. Entro il 10 settembre di ciascun anno il Dipartimento per le Politiche di Coesione, sulla base dello stato di attuazione degli interventi, aggiorna le previsioni di spesa.

Per far fronte ad eventuali carenze di liquidità, le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione già assegnate per un intervento e non ancora utilizzate, possono essere riassegnate per un intervento di titolarità di altra amministrazione, la cui realizzazione presenti carattere di urgenza, sentita l'amministrazione titolare dell'intervento definanziato.

La legge di bilancio per il 2021 (legge n. 178 del 2020), all'articolo 1, comma 177, ha disposto una prima assegnazione di risorse aggiuntive in favore del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il ciclo di programmazione 2021-2027, nell'importo di 50 miliardi - secondo la seguente articolazione temporale: 4 miliardi per il 2021, 5 miliardi annui dal 2022 al 2029 e 6 miliardi per l'anno 2030 - destinate esclusivamente a sostenere interventi per lo sviluppo, volti a ridurre i divari socio-economici e territoriali tra le diverse aree del Paese.

La legge di bilancio 2022 (legge n. 234/2021), in II Sezione, ha disposto un rifinanziamento del FSC di 23,5 miliardi per le annualità dal 2022 al 2029, di cui 3 miliardi per ciascuna annualità dal 2022 al 2028 e di 2,5 miliardi per il 2029.

Si rammenta, inoltre, che è stato deciso di anticipare nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) la programmazione nazionale del FSC 2021-2027 per un valore di 15,5 miliardi, per accelerare la capacità di utilizzo delle risorse e di realizzazione degli investimenti del PNRR. Tali risorse sono reintegrate nella disponibilità del Fondo su disposizione dell'art. 2 del decreto-legge n. 59/2021, che istituisce il cosiddetto Fondo Complementare, così da garantirne la piena addizionalità.

La dotazione effettiva del FSC è dunque pari a 73,5 miliardi di euro.

La tavola che segue reca una elencazione degli interventi che, alla data del 30 settembre 2022 - nelle more della definizione dei Piani di sviluppo e coesione per la programmazione 2021-2027, prevista dal comma 178 della legge n. 178/2020 - hanno beneficiato nel corso del 2021 e 2022 dell'assegnazione di risorse del FSC 2021-2027 attraverso specifiche disposizioni legislative di spesa, che hanno ridotto la dotazione del FSC a copertura degli oneri delle misure da esse recate o che hanno disposto soltanto la preallocazione delle risorse, rinviandone l'assegnazione effettiva a successive delibere del CIPESS.

 

(milioni di euro)
 
2021
2022
2023
2024
2025
2026
TOTALE
RISORSE COMPLESSIVE
4.000
8.850
9.000
9.250
10.850
11.600
89.000,0
Trasferimento Fondi per PNRR
 
 
 
 
 
 
-15.500,0
DISPONIBILITA' EFFETTIVA
 
 
 
 
 
 
73.500,0
Utilizzi risorse FSC 2021-2027 per copertura oneri
Legge di bilancio 2021:
 
 
 
 
 
 
 
-  art. 1, co. 73 - Superbonus
-
-
-
-
-
 
729,7
- art. 1, co. 169 - Decontribuzione Sud
-
-
3.500,0
-
-
 
3.500,0
-  art. 1, co. 172 - Credito imposta investimenti nel Mezzogiorno
1.053,9
1.053,9
-
-
-
 
2.107,8
-  art. 1, co. 187 - Credito d'imposta nel Mezzogiorno ricerca e innovazione
-
52,0
104,0
104,0
52,0
 
312,0
-  art. 1, co. 194 – Fondo per la ricerca, il trasferimento tecnologico e la formazione universitaria in regioni Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche
20,0
20,0
20,0
-
-
 
60,0
-  art. 1, co. 200 – Fondo di sostegno ai comuni marginali (copertura parziale dell'onere per interventi specifici in alcuni territori del Centro Italia)
15,0
15,0
15,0
-
-
 
45,0
D.L. 41/2021, art. 32, co. 1 – Didattica integrata nel Mezzogiorno
35,0
 -
-
-
-
 
35,0
DL 44/2021, art. 11-ter, co. 1 – Baraccopoli Messina
75,0
20,0
5,0
-
-
 
100,0
D.L. n. 77/2021, art. 36-bis – Rischio idrogeologico in Calabria
20,0
50,0
10,0
-
-
 
80,0
D.L. n. 77/2021, art. 57, co. 4 – Copertura aumento credito imposta ZES
45,2
45,2
-
-
-
 
90,4
D.L. n. 121/2021, art. 12 – Fondo concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale
16,1
145,4
-
-
-
 
161,5
D.L. n. 17/2022, art. 14 – Credito di imposta  per l'efficienza energetica nelle regioni del Sud
 
145,0
145,0
 
 
 
290,0
D.L. n. 36/2022, art. 24-bis: contributi a favore di impianti sportivi e piscine nelle regioni del Mezzogiorno
 
 
60,0
 
 
 
60,0
D.L. n. 36/2022, art. 37: Estensione credito di imposta per ZES e ZLS
 
9,0
 
 
 
 
9,0
D.L. 50/2022, art. 5, co. 3-bis: Bonifica e ripristino ambientale area "Zona falcata" di Messina
 
2,0
8,0
10,0
 
 
20,0
D.L. 50/2022, art. 42, co. 5-bis: Ecosistemi per l'innovazione al Sud in contesti urbani marginalizzati
 
 
50,0
50,0
50,0
50,0
200,0
D.L. 50/2022, art. 42, co. 5-ter: Fondo per gli interventi contro l'inquinamento dell'aria nella Pianura padana
 
 
10,0
10,0
10,0
10,0
40,0
D.L. 50/2022, art. 42, co. 5-quarter: interventi in conto capitale connessi al PNRR nelle Province autonome di Trento e di Bolzano
 
 
5,0
5,0
5,0
5,0
20,0
D.L. n. 50/2022, art. 58, co. 4, lett. g): copertura parziale del provvedimento
 
 
 
 
1.500,0
 
1.500,0
 Preallocazioni legislative (da formalizzarsi con delibere CIPESS)
2021
2022
2023
2024
2025
 
TOTALE
Legge di bilancio 2021, art. 1, co. 189 - Ecosistemi dell'innovazione nel Mezzogiorno
( CIPESS n. 48/2021)
50,0
50,0
50,0
-
-
 
150,0
Legge di bilancio 2021, art. 1, co. 191 – Contratto istituzionale di sviluppo aree del terremoto Centro Italia 2016
( CIPESS n. 66/2021)
100,0
 
 
 
 
 
100,0
D.L. n. 59/2021, art. 2, co. 1- bis ( 700 mln complessivi), di cui:
 
 
 
 
 
 
 
a) Rete di interconnessione nazionale dell'istruzione
-
35,0
45,0
55,0
-
 
135,0
b) polo energetico nel Mare Adriatico
-
20,0
25,0
25,0
-
 
70,0
c) risanamento urbano dei comuni con popolazione tra 50.000 e 250.000 abitanti e dei capoluoghi di provincia con meno di 50.000 abitanti
35,0
70,0
90,0
90,0
-
 
285,0
d) miglioramento della qualità dell'aria
-
30,0
35,0
50,0
-
 
115,0
e) nodi e collegamenti ferroviari nel Sud Italia
-
5,0
1,0
10,0
-
 
25,0
f) rinnovo delle flotte navali private adibite all'attraversamento dello Stretto di Messina
-
10,0
10,0
15,0
-
 
35,0
g) interventi infrastrutturali per evitare il sovraffollamento
-
-
5,0
15,0
-
 
20,2
h) passaggio a metodi di allevamento a stabulazione libera, estensivi, pascolivi
15,0
-
-
-
-
 
15,0
CIPESS n. 47/2021 – CIS Taranto, ampliamento base navale in Mar Grande ( 30 mln nel 2027 e 13,8 mln nel 2028)
 
 
 
 
 
25,0
68,8
Legge Bilancio 2022, art. 1, co. 977 – programma interventi tecnologici nel Mezzogiorno
-
6,0
6,0
6,0
6,0
6,0
30,0
D.L. n. 4/2022, art. 8, co. 5-bis: Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026
 
50,0
50,0
50,0
 
 
150,0
CIPESS n. 79/ 2021 – Anticipazioni alle Regioni e alle Province autonome per interventi di immediato avvio dei lavori o di completamento di interventi in corso, di cui
 
1.000,0
100,0
800,0
653,0
8,8
2.561,8
- Abruzzo
 
 
 
 
 
 
91,9
- Basilicata
 
 
 
 
 
 
83,4
- Calabria
 
 
 
 
 
 
193,2
- Campania
 
 
 
 
 
 
582,2
- Emilia-Romagna
 
 
 
 
 
 
107,7
- Friuli Venezia Giulia
 
 
 
 
 
 
15,7
- Lazio
 
 
 
 
 
 
192,2
- Liguria
 
 
 
 
 
 
35,4
- Lombardia
 
 
 
 
 
 
185,2
- Marche
 
 
 
 
 
 
40,2
- Molise
 
 
 
 
 
 
37,5
- P.A. Trento
 
 
 
 
 
 
17,8
- P.A. Bolzano
 
 
 
 
 
 
11,3
- Piemonte
 
 
 
 
 
 
132,0
- Puglia
 
 
 
 
 
 
230,1
- Sardegna
 
 
 
 
 
 
156,8
- Sicilia
 
 
 
 
 
 
237,1
- Toscana
 
 
 
 
 
 
110,9
- Umbria
 
 
 
 
 
 
27,7
- Valle d'Aosta
 
 
 
 
 
 
4,3
- Veneto
 
 
 
 
 
 
69,2

Per il ciclo di programmazione 2014-2020, la dotazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione è stata autorizzata dall'articolo 1, comma 6, della legge di stabilità 2014 (legge n. 147/2013) nella misura di 54,8 miliardi di euro, destinati esclusivamente al sostegno di interventi per lo sviluppo, anche di natura ambientale, a finalità di riequilibrio economico e sociale, secondo la chiave di riparto che ne assicura l'80 per cento alle aree del Mezzogiorno e il 20 per cento alle aree del Centro-Nord.

Le risorse per il ciclo 2014-2020 sono state incrementate dalle successive leggi di bilancio per il 2018, 2019 e 2020. Nel complesso, le risorse autorizzate per il Fondo sviluppo e coesione della programmazione 2014-2020 ammontano a 68,8 miliardi di euro.

Tali risorse risultano ad oggi pressoché interamente programmate mediante delibere del CIPE o disposizioni legislative: più precisamente, le assegnazioni sono pari a circa 68 miliardi, di cui 12,7 miliardi disposte con interventi legislativi e 55,2 miliardi deliberate dal CIPE, tra cui rientrano anche quelle per l'emergenza sanitaria dovuta al COVID-19, con una disponibilità residua di circa 900 milioni di euro (si veda, al riguardo, il paragrafo successivo del tema in esame).

 

Nonostante le risorse del FSC 2014-2020 risultino interamente programmate, il recente D.L. n. 50 del 2022 (c.d. decreto aiuti), nel recare misure in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina, ha utilizzato a copertura degli oneri finanziari del provvedimento, tra gli altri, le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione della programmazione 2014-2020 (art. 58, comma 4, lettera f)), nell'importo complessivo di 6 miliardi, di cui:

  • 1 miliardo di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2024 e
  • 3 miliardi di euro per l'anno 2025.

Poiché il Fondo risulta interamente assegnato, tali riduzioni vengono imputate in via prioritaria a valere sugli interventi definanziati per il mancato rispetto dei termini per l'assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti (OGV), la cui scadenza è prevista al 31 dicembre 2022 (ai sensi dell'art. 44, comma 7, lett. b), del D.L. n. 34/2019, come modificato dal D.L. n. 52/2021).

Il termine per l'assunzione delle OGV è stato esteso fino al 30 giugno 2023 dall'articolo 56 del medesimo D.L. n. 50/2022 (che ha introdotto il comma 7-bis nell'art. 44 del D.L. n. 34/2019) nel caso di interventi infrastrutturali aventi valore finanziario complessivo superiore a 25 milioni di euro per i quali, pur risultando la mancanza di OGV a giugno 2022, intervenga entro il 30 novembre 2022 una apposita delibera del CIPESS, volta a definire un cronoprogramma finanziario e procedurale, con specifici obiettivi (iniziali, intermedi e finali) e termini temporali di conseguimento, finalizzato proprio ad evitare il definanziamento dell'intervento.

L'articolo 56 del D.L. n. 50/2022 dispone, a tal fine, che il CIPESS, con una o più delibere da adottare entro 90 giorni dalla scadenza dei termini per l'assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti (31 dicembre 2022 ovvero 30 giugno 2023), provveda ad accertare il valore degli interventi definanziati. Qualora, tuttavia, le risorse recuperate della programmazione 2014-2020 dovessero risultare insufficienti, la norma prevede la corrispondente riduzione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione della programmazione 2021-2027, le quali - nelle more della procedura di definanziamento - vengono rese indisponibili, sino a concorrenza delle riduzioni operate sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, programmazione 2014-2020.

 

In merito ai definanziamenti, il Ministro per il Sud e la coesione territoriale, nell'audizione del 19 maggio 2022   presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, ha indicato in circa 12,8 miliardi l'importo delle risorse ad oggi programmate ma non ancora spese, che risultano soggette ad un rischio elevato di possibile revoca per mancata assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti.

Tale problematica è stata oggetto di ampia illustrazione nella Prima relazione annuale sull'andamento degli interventi dei Piani Sviluppo e Coesione sui dati riferiti al 31/12/2021  ", presentata dal Ministro per il Sud e la coesione territoriale al CIPESS il 14 aprile 2022 in sede di audizione.

Nella citata Relazione   è riportata una prima stima dell'entità delle risorse delle Sezioni ordinarie dei Piani Sviluppo e Coesione (riferite ai cicli 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020) per le quali, sulla base dei dati inseriti nel Sistema nazionale di monitoraggio, al momento non risultavano essere state già conseguite le relative obbligazioni giuridicamente vincolanti (OGV). Nella Relazione si riporta in particolare che "La dotazione di risorse effettivamente monitorabili che rientra nell'area maggiormente a rischio di mancato conseguimento di OGV ad un anno dalla scadenza fissata dalla norma ammonta a 12,8 miliardi di euro, che deriva dalla sommatoria del valore dei progetti non avviati, pari a 3,7 miliardi di euro (…), e dei 9,1 miliardi di euro associati a opere pubbliche ancora in corso di progettazione (…). Tra le risorse a rischio di mancato conseguimento di OGV devono essere considerate, almeno in parte, anche gli 8,5 miliardi di euro al momento non visibili nel monitoraggio in quanto associabili a progetti non ancora inseriti nel SNM [Sistema Nazionale di Monitoraggio] ".

Nella Relazione si trovano tavole di dettaglio con le prime stime dei rischi per il conseguimento di OGV entro il 31/12/2022 per le diverse tipologie di interventi e di Amministrazioni titolari.

La gran parte dei 68,8 miliardi di euro della programmazione del FSC 2014-2020 sono stati programmati attraverso tre principali tipologie di strumenti:

a)    Piani stralcio, per circa 6,3 miliardi, che sono stati approvati dal CIPE negli anni 2014-2016, nelle more dell'adozione della delibera di ripartizione per aree tematiche, destinati a confluire nei Programmi Operativi;

b)    Piani Operativi, approvati dal CIPE per area tematica, per circa 24,9 miliardi, assegnati con la delibera CIPE n. 25/2016 e successivi Addendum. Considerando le assegnazioni dei Piano stralcio che sono stati fatti riconfluite nella programmazione dei Piani Operativi, l'ammontare delle risorse per i suddetti Piani è divenuta pari a 31,2 miliardi di euro;

c)    Piani Territoriali, per complessivi 14,5 miliardi, elaborati attraverso la predisposizione di appositi accordi interistituzionali a livello politico, di cui 13,4 miliardi destinati ai Patti per il Sud (delibera n. 26/2016) e 1,1 miliardi destinati ai Patti per il Centro-Nord (delibere n. 56/2016, n. 75/2017 e n. 76/2017).

Le restanti risorse del FSC 2014-2020 sono state assegnate, nel corso degli anni, mediante preallocazioni ovvero riduzioni disposte per legge (la maggior parte delle quali contenute nelle leggi di stabilità e di bilancio), intervenute in favore della crescita economica, della realizzazione o miglioramento di infrastrutture e più in generale del conseguimento di obiettivi di sviluppo e di riequilibrio territoriale. L'ammontare complessivo del Fondo utilizzato ope legis ammonta a oltre 12 miliardi di euro.

 

Va considerato, inoltre, che nel corso del 2020 la dotazione del FSC 2014-2020 è stata oggetto di impieghi e riprogrammazioni anche per effetto di disposizioni legislative intervenute per lo più con carattere d'urgenza per fronteggiare esigenze connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19. In particolare il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (articolo 241), ha autorizzato per gli anni 2020 e 2021 l'utilizzo in via eccezionale delle risorse del FSC rinvenienti dai cicli programmatori 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020 per qualsiasi tipologia di intervento connesso a fronteggiare l'emergenza sanitaria, economica e sociale conseguente alla pandemia da Covid-19.

 

Una illustrazione analitica delle assegnazioni disposte attraverso i suddetti strumenti di programmazione, nonché per l'emergenza COVID, è riportata nei FOCUS in calce al paragrafo.

 

Consulta qui la tabella   che riporta l'elenco degli interventi finanziati con le risorse del Fondo sviluppo e coesione della programmazione 2014-2020, alla data del 30 settembre 2022, con distinta evidenza delle assegnazioni operate in via legislativa e delle assegnazioni deliberate dal CIPE.

Nel 2019, i ritardi nella realizzazione di alcuni programmi e/o interventi e la difficoltà di gestione dei molteplici strumenti di programmazione delle risorse afferenti ai vari cicli di programmazione, ha condotto ad un intervento di semplificazione dei meccanismi di programmazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione, ad opera del D.L. 30 aprile 2019, n. 34 (D.L. crescita).

Il decreto legge ha disposto una riclassificazione dei vigenti documenti di programmazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione relativi ai cicli di programmazione 2000-2006, 2007-2013, 2014-2020, da parte dell'Agenzia per la coesione, al fine di accelerare la capacità di spesa delle amministrazioni, centrali e regionali e rafforzare i livelli di attuazione delle risorse.

L'articolo 44 del D.L. 34 del 2019 - come successivamente modificato dall'art. 1, co. 309, della legge di bilancio 2020 – ha previsto, in sintesi:

  • la predisposizione di un unico Piano operativo denominato «Piano sviluppo e coesione» per ciascuna Amministrazione centrale, Regione o Città metropolitana titolare di risorse del Fondo (in sostituzione della pluralità dei precedenti documenti programmatori variamente denominati), con modalità unitarie di gestione e controllo (art. 44, commi 1, 2 e 15);
  • la costituzione di appositi Comitati di sorveglianza (art. 44, commi 2 e 4);
  • la disciplina dei compiti delle Amministrazioni titolari dei piani operativi (art. 44, commi 5 e 8).

 

E' stato assegnato all'Agenzia per la coesione territoriale il compito di procedere alla predisposizione dei Piani sviluppo e coesione per ciascuna Amministrazione titolare di risorse, articolati per aree tematiche, in analogia agli obiettivi tematici della programmazione dei Fondo Strutturali Europei (SIE), fermo restando il vincolo di destinazione territoriale delle risorse secondo la chiave di riparto 80% alle aree del Mezzogiorno e 20% alle aree del Centro-Nord.

Nei Piani sviluppo e coesione sono rientrati gli interventi dotati di progettazione esecutiva o con procedura di aggiudicazione avviata, nonché gli interventi che, pur non rientrando nella precedente casistica, siano stati valutati favorevolmente da parte del Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri e dell'Agenzia per la coesione territoriale, fermo restando l'obbligo di generare obbligazioni giuridicamente vincolanti entro il 31 dicembre 2021. Tale termine è stato poi differito al 31 dicembre 2022 dall'art. 11-novies del D.L. n. 52 del 2021. Ciascun Piano, predisposto dall'Agenzia per la coesione territoriale, è stato sottoposto al CIPESS per la sua approvazione.

 

In attuazione della nuova disciplina, il CIPESS con la delibera n. 2 del 29 aprile 2021 ha approvato le "Disposizioni quadro per il piano sviluppo e coesione" del Fondo sviluppo e coesione. In pari data sono state altresì adottate 30 delibere (da n. 3 a n. 32) di approvazione dei Piani sviluppo e coesione delle 19 regioni, delle 2 Province autonome e di 9 amministrazioni centrali.

In data 27 luglio 2021, con ulteriori delibere, sono stati approvati i Piani di sviluppo e coesione delle città metropolitane di Milano (n. 50/2021) e Napoli (n. 51/2021); con delibere del 3 novembre 2021 sono stati approvati i PSC del Ministero del turismo (n. 58/2021) e del Ministero della cultura (n. 59/2021) – sostitutivi del PSC relativo all'ex MIBACT -  nonché quelli delle città metropolitane di Genova, Venezia, Bari, Firenze, Bologna, Cagliari (da n. 60 a n. 65).

Da ultimo, con delibere del 22 dicembre 2021 sono stati approvati i PSC delle città metropolitane di Reggio Calabria, Palermo, Catania e Messina (da n. 81 a n. 84). Infine, con la delibera n. 86 del 22 dicembre 2021 il CIPESS ha definito le modalità unitarie di gestione e trasferimento delle risorse FSC.

 

In ciascun PSC sono state consolidate le risorse del Fondo sviluppo e coesione relative ai cicli di programmazione 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020, rivenienti dalla ricognizione effettuata dall'Agenzia per la coesione, ancora utilizzabili da ciascuna Amministrazione, in quanto assegnate a interventi ancora attivi, rispondenti ai requisiti di cui all'art. 44, co. 7, del D.L. n. 34 del 2019.

Le risorse in ciascun Piano sono articolate sulla base di 12 aree tematiche: 1. Ricerca e innovazione; 2. Digitalizzazione; 3. Competitività imprese; 4. Energia; 5. Ambiente e risorse naturali; 6. Cultura; 7. Trasporti e mobilità; 8. Riqualificazione urbana; 9. Lavoro e occupabilità; 10 Sociale e salute; 11 Istruzione e formazione; 12 Capacità amministrativa.

Nei PSC a titolarità di amministrazioni centrali è evidenziato il riparto delle risorse tra Centro-nord e Mezzogiorno e tra settori di intervento che costituiscono la sezione ordinaria del PSC.

Nei PSC è data, inoltre, evidenza, ove sussistenti, delle risorse assegnate ai Contratti istituzionali di sviluppo (CIS), delle risorse assegnate con disposizioni di legge, nonché delle risorse assegnate o riprogrammate per l'emergenza COVID-19, ai sensi degli articoli 241 e 242 del D.L. n. 34 del 2020. Queste ultime, costituiscono sezioni speciali all'interno dei PSC; per esse è indicata la data del 31 dicembre 2025 quale termine finale per l'assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti.

Ciascuna amministrazione titolare del Piano provvede all'istituzione di un Comitato di Sorveglianza (CdS). Con cadenza annuale, su proposta del Ministro per il sud e la coesione territoriale, il Comitato presenta al CIPESS una relazione sull'andamento e sullo stato di attuazione dei Piani sviluppo e coesione, previa sottoposizione alla Cabina di regia. Ogni triennio il CdS provvede all'approvazione di una relazione finale di chiusura parziale del Piano, a partire dal dicembre 2024.

 

Nel complesso, nei PSC finora approvati risultano consolidati ben 79 miliardi rivenienti dai vari cicli di programmazione, di cui 17,6 miliardi afferenti al ciclo 2000-2006, 15,6 miliardi al ciclo 2007-2013 e 45,9 miliardi al ciclo 2014-2020.

Nei Piani sono state altresì consolidate alcune assegnazioni ai PSC, effettuate nel corso del 2020-2021 in ragione dell'emergenza Covid-19, per ulteriori 2,8 miliardi complessivi, che costituiscono le Sezioni speciali dei PSC: in tutto, le disponibilità dei PSC ammontano a circa 81,9 miliardi.

Successive delibere di integrazione delle risorse dei PSC o di modifica degli stessi (come nel caso dello scorporo dell'originario PSC MIBACT nei due PSC del Ministero Cultura e del Ministero Turismo, a seguito dell'istituzione di quest'ultimo con il D.L. n. 22/2021, e s.m.i.) hanno infine portato il totale complessivo del valore dei Piani Sviluppo e Coesione a 82,5 miliardi di euro, come anche illustrato nella citata Prima relazione   sull'attuazione dei Piani Sviluppo e Coesione alla data del 31 dicembre 2021, presentata dal Ministro per il Sud e la coesione territoriale al CIPESS il 14 aprile scorso 2022.

 

(milioni di euro)

Del. CIPESS

Piani Sviluppo Coesione

TOTALE

 

PSC AMMINISTRAZIONI CENTRALI

31.841,8

n. 3/2021

Ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibile

16.920,4

n. 4/2021

Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali

542,6

n. 5/2021

Ministero della Salute

200,0

n. 6/2021

Ministero della Transizione ecologica (ex Ambiente)

3.547,2

n. 7 e 59/2021

Ministero della Cultura

1.690,6

n. 8/2021

Ministero dell'Istruzione

485,9

n. 9 e 85/2021 e 9/2022

Ministero dello Sviluppo economico (*)

7.124,5

n. 10/2021

Ministero dell'università e della ricerca

1.033,8

n. 11/2021

Presidenza del Consiglio – Dipartimento dello Sport

250,0

n. 58/2021

Ministero Turismo

46,8

 

PSC AMMINISTRAZIONI REGIONALI

48.210,4

 

Centro-Nord

9.121,3

n. 28/2021

Valle d'Aosta

77,1

n. 25/2021

Piemonte

1.522,4

n. 23/2021

Liguria

661,4

n. 31/2021

Lombardia

1.195,3

n. 13/2021

PA Trento

120,8

n. 12/2021

PA Bolzano

169,9

n. 30/2021

Veneto

920,2

n. 19/2021

Friuli-Venezia Giulia

322,4

n. 22/2021

Emilia Romagna

595,1

n. 26/2021

Toscana

1.350,6

n. 27/2021

Umbria

541,0

n. 24/2021

Marche

366,1

n. 29/2021

Lazio

1.279,0

 

Mezzogiorno

39.089,1

n. 21 e 49/2021

Abruzzo

 2.112,4

n. 20/2021

Molise

 1.744,5

n. 16 e 49/2021

Campania

 9.323,1

n. 17 e 49/2021

Puglia

 7.765,6

n. 18 e 49/2021

Basilicata

 2.244,3

n. 14 /2021

Calabria

 3.878,2

n. 32/2021

Sicilia

 7.018,9

n. 15 e 49/2021

Sardegna

 5.002,1

 

PSC CITTA' METROPOLITANE

2.403,0

 

Centro-Nord

547,0

n. 60/2021

Genova

110,0

n. 50/2021

Milano

110,0

n. 61/2021

Venezia

110,0

n. 64/2021

Bologna

107,0

n. 63/2021

Firenze

110,0

 

Mezzogiorno

1.856,0

n. 51/2021

Napoli

311,0

n. 62/2021

Bari

233,0

n. 81/2021

Reggio Calabria

136,0

n. 84/2021

Messina

335,0

n. 82/2021

Palermo

335,0

n. 83/2021

Catania

335,0

n. 65/2021

Cagliari

171,0

 

TOTALE

82.455,6

Fonte: Ministro per il Sud e la coesione territoriale, Prima relazione annuale sull'andamento degli interventi dei Piani Sviluppo e Coesione sui dati riferiti al 31/12/2021  ", presentata al CIPESS il 14 aprile 2022.

(*)    Riguardo al Ministero dello Sviluppo economico, con la delibera n. 9/2022 è stata disposta la riduzione di 1.212,5 milioni dell'originaria dotazione del PSC, relativi al Piano Banda Ultra larga, in quanto tali risorse sono state trasferite alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD), ai fini della loro gestione unitariamente alle risorse PNRR assegnate al Ministro medesimo.

 

Le risorse consolidate nei PSC delle Amministrazioni regionali (47,6 miliardi di euro) sono pari a circa il 58% delle risorse totali e risultano superiori a quelle consolidate nel PSC delle Amministrazioni centrali (31,8 miliardi di euro, pari al 39%). Più contenuto risulta naturalmente il valore delle risorse consolidate nei PSC delle Città Metropolitane (2,4 miliardi di euro circa) rispetto al totale (2,9%).

Secondo le analisi riportate nel Paper del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica   della Presidenza del Consiglio (gennaio 2022), guardando al ciclo di provenienza delle risorse, si può evidenziare come per i PSC delle Amministrazioni centrali, la gran parte delle risorse (31.339,8 milioni, oltre il 98% delle risorse) afferisce alla programmazione 2014-2020; solo 501,9 milioni di euro sono relativi alla programmazione 2007-2013. Non risultano invece risorse afferenti alla meno recente programmazione (2000-2006).

Ben diversa è invece la situazione per i PSC delle Amministrazioni regionali, per i quali, a fronte di un totale delle risorse pari a 47.633,9 milioni di euro, circa il 37% (17.636,2 milioni di euro) è relativo alla programmazione 2000–2006, il 31,7% (15.099,2 milioni di euro) rientra nella programmazione 2007–2013 e il 31,28% (14.898,5 milioni di euro) è riferito alla programmazione 2014–2020. Più nel dettaglio, tutte le Regioni italiane e le due Province autonome risultano ancora titolari di risorse FSC afferenti alla programmazione 2000-2006 e ben 9 Regioni presentano una quota più elevata rispetto alla media nazionale sopra citata (37%).

 

Per maggiori informazioni di dettaglio relativamente alle risorse consolidate all'interno di ciascun Piano Sviluppo Coesione per ciascuna amministrazione, si rinvia al Paper del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica   della Presidenza del Consiglio (gennaio 2022) e alla Prima relazione annuale sull'andamento degli interventi dei Piani Sviluppo e Coesione sui dati riferiti al 31/12/2021   del Ministro per il Sud.