Politica estera e relazioni internazionaliForeign Policy and International Relations

Balcani occidentali

Western Balkans

ITALIANO ENGLISH

Nel corso della XVIII legislatura i Balcani occidentali sono stati oggetto di grande attenzione da parte della Camera dei deputati e della Commissione Affari esteri, sia per quanto riguarda l'evoluzione politica dei Paesi in questione, sia dal punto di vista del processo di avvicinamento all'adesione all'Unione europea della regione. Essa infatti ha una particolare importanza per l'Italia, che da molti anni partecipa con i propri contingenti militari all'opera internazionale di mantenimento della pace e stabilizzazione della regione, ha rilevanti interessi economici con la stessa ed è interessata anche dai flussi migratori provenienti dalla rotta balcanica.

During the 18th parliamentary term, the Western Balkans received great attention from the Chamber of Deputies and the Committee on Foreign Affairs, both as regards the political development of the countries in question and in terms of the process of moving closer to the accession of the region to the European Union. It is particularly important for Italy, which has for many years been involved in international peacekeeping and stabilisation in the region with its own military contingent, has important economic interests with it and is also affected by migratory flows from the Balkan route.

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Nel corso della XVIII legislatura i Balcani occidentali (Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia) sono stati oggetto di grande attenzione da parte del Parlamento sia per quanto riguarda l'evoluzione politica dei Paesi che afferiscono all'area, sia dl punto di vista del processo di adesione all'Unione europea.

Il quadrante riveste una particolare importanza per la vicina Italia, che da molti anni partecipa con i propri contingenti militari all'opera internazionale di mantenimento della pace e stabilizzazione, ha rilevanti interessi economici con la stessa (il nostro Paese è il secondo partner commerciale degli Stati della regione, il primo per investimenti diretti, con un export di oltre 6 miliardi di euro e con migliaia di imprese italiane operanti nella regione).

Sono nondimeno assai numerosi gli attori che competono per estendere la loro influenza in Paesi che storicamente hanno oirentato le proprie scelte di politica estera non solo ad Occidente, in direzione dei Paesi dell'UE e della NATO, anche ad Oriente (dalla Russia alla Turchia, sino alle monarchie della Penisola arabica) e più in là, verso la Cina, ora particolarmente competitiva con lil suo progetto di  "Belt and Road Initiative".

Finora il desiderio dei Paesi dei Balcani occidentali di essere ammessi nell'Unione è rimasto frustrato, nonostante i precedenti (e ormai risalenti nel tempo) ingressi della Slovenia nel 2004, dei Paesi dei Balcani orientali, Romania e Bulgaria, nel 2007 e della Croazia nel 2013.

L'Albania e la Macedonia del Nord (membri dell'Alleanza atlantica) hanno visto l'avvio dei negoziati di adesione a luglio del 2022, mentre Bosnia-Erzegovina e Kosovo sono ancora solo potenziali candidati.

E' significativo rilevare inoltre che il dibattito sull'adesione all'Unione dei Paesi del Balcani occidentali si intrecciava, durante la riunione del Consiglio europeo del giugno 2022, con quello della proposta di creare una Comunità politica europea, una "Grande Europa" che possa offrire una piattaforma di coordinamento politico per i Paesi europei con i quali l'UE intrattiene strette relazioni, compresi gli aspiranti membri a pieno titolo, contribuendo a promuovere la cooperazione e ad affrontare questioni di interesse comune pur senza sostituire le politiche e gli strumenti esistenti riguardo l'allargamento dell'UE. Il primo vertice della nuova Comunità politica europea è previsto il 6 e 7 ottobre 2022 a Praga.

 La Camera dei deputati si è attivamente impegnata, nel corso della XVIII legislatura, nel sostenere le aspirazioni europee degli Stati dei Balcani occidentali, seguendo in questo la tradizionale posizione della politica estera italiana, anche rinsaldando i rapporti con le loro istituzioni parlamentari.

Ciò si è concretizzato attraverso molte iniziative, a partire dagli incontri promossi nel 2021 dal Presidente Fico con i suoi omologhi albanese,  montenegrino e serbo cui sono seguite le visite ufficiali in Albania e Macedonia del Nord (aprile 2022).

La Commissione Affari esteri della Camera ha promosso un seminario interparlamentare su "Balcani occidentali: tra multipolarismo e processo di integrazione europea" svoltosi il 26 aprile 2021  , al quale sono intervenuti Oliver Varhelyi, commissario europeo per l'allargamento e la politica di vicinato, l'amb. Stefano Sannino, segretario generale del Servizio europeo per l'azione esterna ed il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, unitamente ai Presidenti delle Commissioni Esteri dei Parlamenti dei Paesi dei Balcani occidentali, di Stati membri dell'UE, di Rappresentanti speciali dell'UE per la Regione balcanica e di rappresentanti di organismi di cooperazione regionale. Al termine dei lavori veniva adottata una Dichiarazione finale  , dal titolo: "Il destino dei Balcani occidentali è nell'Unione europea" che sollecitava l'Unione europea ad una accelerazione del processo di integrazione.

A tale iniziativa ha fatto seguito, il 10 novembre scorso, sempre presso la medesima Commissione, una riunione interparlamentare con i Presidenti delle Commissioni Esteri dei Parlamenti dei Paesi dei Balcani occidentali incentrata sul futuro dell'integrazione europea dei Balcani occidentali, alla luce della Dichiarazione di Brdo del 6 ottobre 2021  due seminari istituzionali.

Assai articolata è stata l'attività conoscitiva promossa in sede di III Commissione che ha consentito un costante aggiornamento sull'evoluzione del percorso d'integrazione europea e sulle connesse criticità emerse nel corso di questi anni. A tale riguardo si segnalano le audizioni informali presso la Commissione Affari esteri del rappresentante Speciale UE per il dialogo Belgrado-Pristina e altre questioni regionali riferite ai Balcani Occidentali, Miroslav Lajcak, svoltasi nella seduta del 24 luglio 2020  , del segretario generale dell'Iniziativa Centro-Europea (InCE), Roberto Antonione, sulle iniziative di cooperazione regionale per l'integrazione europea dei Balcani occidentali, nella seduta del 24 novembre 2021   , dell'inviato speciale degli Stati Uniti d'America per i Balcani occidentali, Gabriel Escobar, nella seduta del 14 marzo 2022.   

A tali attività conoscitive si affianca l'audizione del commissario europeo per la Politica di Vicinato e per la Politica di Allargamento, Olivér Várhelyi, sullo stato dei negoziati d'adesione, svolta nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla Politica estera per la pace e la stabilità nel Mediterraneo, svoltasi nella seduta del 10 settembre 2020  .

 Nel corso della XVIII legislatura, sono stati approvati numerosi disegni di legge di ratifica di trattati internazionali riguardanti Stati dell'area dei Balcani occidentali. Tra questi si segnalano:

  • l'Accordo di cooperazione culturale e di istruzione con il Governo del Montenegro, fatto a Roma il 15 aprile 2014 (legge 16 gennaio 2019, n. 5)  ;
  • l'Accordo bilaterale aggiuntivo con la Repubblica di Macedonia alla Convenzione europea di estradizione, inteso ad ampliarne e facilitarne l'applicazione, fatto a Skopje il 25 luglio 2016 e l'Accordo bilaterale aggiuntivo con la Repubblica di Macedonia alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale inteso a facilitarne l'applicazione, fatto a Skopje il 25 luglio 2016 (legge 16 gennaio 2019, n. 9  );
  • l'Accordo bilaterale con la Bosnia ed Erzegovina aggiuntivo alla Convenzione europea di estradizione, inteso ad ampliarne e facilitarne l'applicazione, fatto a Roma il 19 giugno 2015 (legge 17 gennaio 2019, n. 10  );
  • Accordo con la Repubblica di Serbia inteso a facilitare l'applicazione della Convenzione europea di estradizione, fatto a Belgrado il 9 febbraio 2017 ed Accordo con la Repubblica di Serbia inteso a facilitare l'applicazione della Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale fatto a Belgrado il 9 febbraio 2017, (legge 24 luglio 2019, n. 87  );
  • Accordo con il Governo della Repubblica di Serbia sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Belgrado il 16 dicembre 2013 (legge 8 novembre 2019, n. 135  ),
  • Protocollo al Trattato del Nord Atlantico sull'adesione della Repubblica di Macedonia del Nord, fatto a Bruxelles il 6 febbraio 2019 (legge 24 ottobre 2019, n. 129);  
  • Scambio di Note per il rinnovo a tempo indeterminato dell'Accordo tcon il Ministero della difesa macedone sulla cooperazione nel campo della difesa del 9 maggio 1997, fatto a Skopje il 3 febbraio e il 23 agosto 2017 (legge 22 aprile 2021, n. 64);  
  • Accordo con il Governo della Repubblica del Kosovo sul trasferimento delle persone condannate, fatto a Roma l'11 aprile 2019 (legge 29 aprile 2021, n. 66  ).

Non è stato concluso l'iter di approvazione,a causa dello scioglimento anticipato delle Camere, il disegno di legge A.C. 3538  , recante ratifica ed esecuzione dell'Accordo con la Repubblica della Macedonia del Nord in materia di sicurezza sociale, fatto a Skopje il 25 luglio 2014, il cui esame era stato avviato dalla Commissione Affari esteri della Camera nella seduta del 25 marzo 2022.

Nel corso della legislatura, la Commissione Affari esteri della Camera ha adottato alcune importanti risoluzioni intese a sostenere il percorso d,integrazione euo-atlantica dell'area dei Balcani occidentali

Nella seduta del 19 giugno 2019   la Commissione approvava all'unanimità la risoluzione conclusiva n. 8-00031  , d'iniziativa della presidente Marta Grande e dei depp. Fassino, Grimoldi, Boldrini, Cabras, Delmastro Delle Vedove, Formentini, Lupi, Quartapelle Procopio e Valentini, in esito al dibattito sulle risoluzioni n.7-00254, n. 7-00062 e n. 7-00259, sull'integrazione dei Balcani Occidentali nelle istituzioni euroatlantiche, che impegnava tra l'altro il Governo:

  • a sostenere, in ogni forum europeo e regionale, tutte le iniziative utili alla stabilizzazione e alla democratizzazione dei Balcani occidentali e al proseguimento dei percorsi della loro inclusione nelle istituzioni euro-atlantiche;
  • proseguire i negoziati con Serbia e Montenegro, a valutare le riforme realizzate da Albania e Macedonia del Nord, in vista di un'eventuale apertura di negoziati, ad incoraggiare Serbia e Kosovo a normalizzare le loro relazioni;
  • a favorire le iniziative volte a rafforzare la coesione, la stabilizzazione e le riforme in Bosnia-Erzegovina;
  • a sostenere le azioni di preadesione e cooperazione regionale in ambito multilaterale, sostenendo in particolare l'InCE di cui l'Italia deteneva la presidenza di turno nel 2019;
  • ad accompagnare le iniziative multilaterali e le azioni bilaterali di cooperazione economica, sociale, culturale e istituzionale dell'Italia con i Paesi della regione;
  • a svolgere un ruolo di partner a tutela della integrazione euro-atlantica dei Paesi della regione, tenuto conto della rilevanza strategica che quel processo ha per l'Italia, degli interessi italiani nella regione e della necessità di promuovere la sicurezza e la stabilità dell'Europa e del Mediterraneo.

In vista del Vertice UE-Balcani occidentali, convocato il 6 ottobre 2021 sotto la Presidenza slovena, la Commissione approvava all'unanimità nella seduta del 5 maggio 2021  , la risoluzione conclusiva n. 8-00114  , d'iniziativa del presidente Fassino, sull'integrazione dei Balcani Occidentali nelle istituzioni euroatlantiche: le premesse del documento d'indirizzo rimarcavano tra l'altro il pericolo che costituivano, nel contesto dei tempi lunghi dell'adesione dei Paesi in questione all'Unione, episodi come quello, da poco verificatosi, della diffusione di un non-paper, di cui non erano noti gli autori, ma che rappresentava un pericoloso campanello di allarme, che proponeva di sovvertire i delicati assetti costruiti dopo gli accordi di Dayton tracciando nuovi confini, spartendo territori, riorganizzando l'intera regione in tre nazioni etniche: la grande Serbia, la grande Croazia, la grande Albania, a spese della Bosnia-Erzegovina.

Veniva inoltre stigmatizzato il rischio che l'Unione europea, con tali tempi lunghi del processo di adesione di tali Paesi, venisse sopravanzata dall'influenza di altri competitori (Cina, Russia, Turchia, Emirati Arabi Uniti) ed erano richiamato il sostegno all'integrazione dei Paesi dei Balcani occidentali da sempre mostrato dall'Italia per gli stretti legami storici, economici, culturali e politici che il nostro Paese ha con la regione, sostenuto unanimemente da tutte le forze parlamentari. e l'intensa collaborazione con le analoghe istituzioni parlamentari dei Paesi balcanici e dei Paesi dell'Unione europea sull'integrazione dei Balcani occidentali nelle istituzioni euro-atlantiche sviluppata dalla III Commissione della Camera dei deputati europea ad una accelerazione del processo di integrazione.

La risoluzione impegnava l'EsecutIvo:

  • a ribadire e sostenere in ogni sede iniziative per integrazione dei Balcani occidentali nelle istituzioni euroatlantiche;
  • ad adottare iniziative volte a sollecitare la Commissione europea ad accelerare i negoziati di adesione di Serbia e Montenegro;
  • a promuovere ogni iniziativa utile alla normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo risolvendo anche il problema dei visti;
  • a coinvolgere i Paesi in questione nella Conferenza sul futuro dell'Europa;
  • ad includerli nello spazio europeo di approvvigionamento dei vaccini, ad adottare iniziative volte a sollecitare i Paesi dei Balcani occidentali ad armonizzare i loro programmi di investimento ai settori strategici (climate change, infrastrutture, digitalizzazione, innovazione, formazione) indicati nel Recovery Plan, a coinvolgerli nel dibattito sul "Nuovo patto per l'immigrazione e l'asilo" proposto dalla Commissione e a sostenere le iniziative promosse dall'Ince, dall'Iniziativa Ionico-Adriatica, dal Processo di Berlino e i programmi di Eusair.

Tali impegni venivano nuovamente ribaditi nella Risoluzione conclusiva 8-00136   a firma del Presidente Fassino, conclusiva di dibattito sulla risoluzione 7-00722   sulla strategia di integrazione europea dei Balcani occidentali, approvata dalla III Commissione della Camera dei deputati il 22 settembre 2021, nella quale, in vista del Vertice UE-Balcani occidentali  , che era stato convocato per il successivo 6 ottobre 2021 (in cui si sarebbe adottata la Dichiarazione di Brdo  , che riaffermava l'inequivocabile sostegno dell'UE alla prospettiva europea dei Balcani occidentali),venivano confermati gli indirizzi espressi nelle supra citate risoluzioni n. 8-00031 e n. 8-00114, mettendo anche in evidenza novità sopraggiunte come la sottoscrizione nel mese di agosto 2021 dell'accordo di libera circolazione tra Albania, Macedonia del Nord e Serbia, destinato ad entrare in vigore dal gennaio 2023 e l'indizione da parte del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale del Forum dei giovani UE-Balcani  , che si sarebbe poi tenuto dal 22 al 26 novembre 2021 per riunire giovani da tutta l'area per discutere proposte per il futuro dell'Europa e per il percorso di avvicinamento di tutti i Paesi balcanici all'UE.

Nella seduta del 22 settembre 2021  ,sempre nella prospettiva del Vertice UE-Balcani occidentali promosso dalla Presidenza slovena, la Commissione approvava all'unanimità la risoluzione conclusiva n. 8-00136  , sulla strategia d'integrazione europea dei Balcani occidentali, presentata dal pres. Fassino, che registrava con con allarmata preoccupazione, tra le altre difficoltà, la lentezza dei negoziati con Montenegro e Serbia, ila mancata convocazione delle Conferenze intergovernative per l'avvio dei negoziati con Albania e Macedonia del Nord, la permanenza della Bosnia-Erzegovina nello status di Paese "potenzialmente candidato, ed impegnava l'Esecutivo ad adottare iniziative di competenza affinché il Consiglio europeo imprima una accelerazione della strategia di integrazione dei Balcani occidentali, attraverso:

a) la ripresa e l'accelerazione dei negoziati di adesione con Serbia e Montenegro;

b) la promozione di un confronto con le autorità bulgare che consenta la convocazione delle Conferenze intergovernative per l'avvio dei negoziati di adesione con Albania e Macedonia;

c) il riconoscimento alla Bosnia-Erzegovina dello status di "Paese candidato";

d) la considerazione favorevole alla proposta della Commissione europea di liberalizzazione dei visti di ingresso per i cittadini del Kosovo;

e) le iniziative utili alla normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo;

f) ad assumere le iniziative di prevenzione e contrasto a flussi migratori irregolari, nonché ad infiltrazioni che attentino alla sicurezza dell'Unione;

g) a sollecitare le autorità dei Paesi balcanici a garantire a profughi e rifugiati condizioni di accoglienza rispettose dei diritti umani.

Infine, due mesi dopo l'avvio delll'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione russa, nella seduta del 5 aprile 2022  , la Commissione adottava la risoluzione n. 7-0081   , d'iniziativa del pres. Fassino, sull'integrazione europea di Ucraina, Georgia, Moldova e dei Paesi dei Balcani occidentali che dopo avere ribadito la condanna dell'aggressione russa, impegnava il Governo:

  • a promuovere, presso tutte le Istituzioni europee preposte, l'iter di riconoscimento dello status di "Paese candidato all'adesione alla UE" a Ucraina, Georgia e Moldova, in conformità con i Trattati, rafforzando da subito politiche europee di cooperazione e utilizzando tutte le opportunità offerte dagli Accordi di associazione;
  • ad accelerare il percorso negoziale di integrazione dei Balcani occidentali esposti, anche alla luce della crisi ucraina, al rischio di instabilità ed invasività.

Documenti dei Servizi ed Uffici della Camera

Ricerche dell'Osservatorio di politica internazionale