I principali interventi di carattere legislativo hanno riguardato, anzitutto, il versante dell'istruzione superiore e della ricerca.
Infatti, l'art. 5-quinquies del decreto-legge n. 14 del 2022 (legge n. 28 del 2022) ha previsto l'istituzione, presso il Ministero dell'università e della ricerca, di un fondo di 1 milione di euro per l'anno 2022, destinato a finanziare le iniziative delle università, delle istituzioni AFAM e degli enti di ricerca a favore degli studenti, ricercatori, e professori di nazionalità ucraina che siano sul territorio italiano per ragioni di studio o di ricerca.
Nel dettaglio, si prevede che, al fine di promuovere iniziative di sostegno agli studenti di nazionalità ucraina iscritti, ovvero aderenti al programma Erasmus +, presso le università, anche non statali, legalmente riconosciute, ammesse al contributo statale di cui alla legge n. 243 del 1991 (in particolare, art. 2) e presso le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica di cui all'art. 1 della legge n. 508 del 1999, nonché ai dottorandi, ai ricercatori e ai professori di nazionalità ucraina che partecipano, a qualsiasi titolo, alle attività delle predette università e istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica o degli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell'università e della ricerca (MUR), sia istituito, per l'anno 2022, un apposito fondo con una dotazione pari a 1 milione di euro da iscrivere nello stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca. Si dispone, inoltre, che il fondo in esame venga destinato, per le iniziative ivi indicate, anche in favore dei soggetti di cui all'articolo 1, comma 390, della legge n. 234 del 2021 (ovvero profughi, in conseguenza delle crisi politiche e militari in atto in Afghanistan e in Ucraina), nonché dei soggetti ai quali, in conseguenza delle crisi politiche e militari in atto, sia stata concessa la protezione internazionale, anche temporanea. La disposizione prevede poi che, con decreto del Ministro dell'università e della ricerca siano definiti il riparto tra le università, le istituzioni e gli enti di cui sopra, nonché le modalità di utilizzazione delle relative risorse, anche attraverso la previsione di borse di studio ovvero di altri strumenti e servizi di diritto allo studio. In attuazione delle predette disposizioni, è stato adottato il decreto ministeriale 2 maggio 2022, recante "Modalità di utilizzazione del fondo per il sostegno degli studenti, dei ricercatori e dei docenti di nazionalità ucraina che svolgono attività di studio o ricerca presso le università, le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e gli enti di ricerca". Per approfondimenti cfr. l'apposito dossier predisposto dal Servizio studi.
In base all'ordinanza, per gli scrutini delle classi intermedie del primo e del secondo ciclo, la valutazione è effettuata collegialmente dal consiglio di classe (dai docenti contitolari della classe per la scuola primaria), in riferimento all'eventuale Piano didattico personalizzato (PDP), predisposto tenendo conto dell'impatto psicologico e del livello delle competenze linguistico-comunicative in lingua italiana, nonché della complessità del processo di apprendimento maturato nel contesto della guerra e della conseguente emergenza umanitaria.
Nel primo ciclo, gli alunni vengono ammessi alla classe successiva anche in mancanza di elementi sufficienti per la valutazione che viene espressa tramite un giudizio globale sugli apprendimenti, sull'acquisizione di capacità linguistico-comunicative, sul livello di socializzazione e partecipazione alla didattica.
Nel secondo ciclo, in mancanza di sufficienti elementi di valutazione o con votazioni inferiori a sei decimi, si viene comunque ammessi alla classe successiva, ma il consiglio di classe predispone un Piano di apprendimento individualizzato con obiettivi e strategie per il raggiungimento dei relativi livelli di apprendimento. Nelle classi terza e quarta, l'attribuzione del credito scolastico è rinviata all'anno scolastico 2022/2023 a seguito di opportune verifiche sul raggiungimento degli obiettivi.
Per alunni e studenti ammessi alle classi successive, verrà predisposto un Piano di apprendimento individualizzato e, nell'anno scolastico 2022/2023, verranno realizzate attività idonee a sostenerne l'attuazione.
Per le studentesse e gli studenti ucraini che, secondo il consiglio di classe, non siano in grado di sostenere gli Esami conclusivi del primo e del secondo ciclo in considerazione del livello delle abilità linguistiche ricettive e produttive scritte e orali nella lingua italiana, o per il mancato raggiungimento delle competenze disciplinari previste dalle Indicazioni nazionali e dalle Linee guida, può essere deliberato l'esonero dallo svolgimento degli Esami di Stato.
A questi alunni e studenti, in sede di scrutinio finale, il consiglio di classe rilascia un attestato di credito formativo che, per gli alunni della terza classe di scuola secondaria di primo grado, diventa titolo per l'iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado.
Nei percorsi d'istruzione per adulti presso i CPIA, la valutazione viene effettuata tenendo conto del Patto formativo individuale e in base alle attività didattiche svolte. L'Esame di primo livello è sostituito da una valutazione finale da parte dei docenti. Il consiglio di classe, tenendo conto di eventuali carenze, può modificare il Patto formativo individuale per l'anno scolastico successivo, per permettere di sostenere l'Esame di Stato conclusivo.
Circa l'avvio del successivo anno scolastico l'ordinanza contiene, inoltre, indicazioni per favorire la frequenza di alunni e studenti ucraini nell'anno scolastico 2022/2023.
Sul versante della cultura, la quota più significativa d'interventi è stata messa in campo a livello amministrativo e intergovernativo.
Come si riporta sul sito della Protezione civile tra gli interventi figura anche il supporto fornito dal nostro Paese nell'ambito della conservazione dei beni culturali messi a rischio dalla guerra. I dettagli dell'operazione sono contenuti nella newsletter del progetto europeo PROCULTHER-NET disponibile online. Dall'inizio del conflitto, sono oltre 150 siti culturali ucraini che hanno subito danneggiamenti, tra cui edifici religiosi e storici, monumenti, musei e biblioteche. L'Italia è stata il primo Paese a rispondere alla richiesta di assistenza inviata nel mese di marzo dal Ministero della Cultura ucraino tramite il CECIS- Common Emergency Communication and Information System del Meccanismo Unionale di Protezione Civile. Il Dipartimento della Protezione Civile, in qualità di focal point del Meccanismo, ha interessato tutti i soggetti istituzionali competenti per garantire il supporto richiesto. Il MiC-Ministero della Cultura ha donato dieci kit contenenti materiali per le attività di messa in sicurezza, recupero, pronto intervento ed imballaggio di beni culturali danneggiati o a rischio di danneggiamento, aspiratori, compressori e dispositivi di protezione individuale per gli operatori, per un valore totale di oltre 80 mila euro. L'invio del materiale verso l'hub rumeno di Suceava è avvenuto pochi giorni dopo la richiesta avanzata dalle autorità ucraine. La Direzione generale per la sicurezza del patrimonio culturale del MiC ha inoltre monitorato la salvaguardia delle opere d'arte, mentre il Comando Carabinieri-Unità per la Tutela del Patrimonio Culturale ha messo a disposizione competenze e strumenti per facilitare il censimento dei siti più esposti. L'operazione ha evidenziato il ruolo chiave del progetto PROCULTHER-NET nell'implementare azioni coordinate e sinergiche per la tutela dei beni culturali a rischio e la necessità di rafforzare la comunità dedicata alla protezione del patrimonio culturale in situazioni di emergenza.
Il sito del MIC riporta inoltre, nella fase iniziale del conflitto russo-ucraino, l'attribuzione di 100 mila euro a 20 fondazioni culturali italiane (tot. 2 mln di euro) per finanziare la realizzazione di residenze artistiche per artisti ucraini nei rispettivi settori di attività: dal teatro al cinema, dalle arti visive alla lirica, dalla danza alla museologia. Un intervento che si somma alla decisione del Governo italiano di offrire all'Ucraina i mezzi per la ricostruzione del Teatro di Mariupol quando le condizioni lo permetteranno.