Cittadinanza e immigrazione

Nuovo patto sulla migrazione e l'asilo

Le proposte del 2020

A seguito del parziale stallo del negoziato concernente le proposte legislative di riforma del sistema comune europeo di asilo presentate nel 2016, la Commissione europea ha presentato nel settembre del 2020 un pacchetto di proposte normative e di altre iniziative per un nuovo corso in materia di politica di migrazione e di protezione internazionale (cosiddetto Nuovo patto sulla migrazione e l'asilo).

Nel disegno della Commissione europea il pacchetto mira a colmare una serie di lacune individuate nelle dinamiche relative ai controlli di frontiera alle frontiere esterne e alle procedure di asilo e di rimpatrio; le nuove norme sono altresì volte a ridurre profili di disomogeneità tra i sistemi nazionali di asilo, onde evitare il fenomeno dell'asylum shopping. La Commissione europea ha altresì messo mano alla predisposizione di meccanismi stabili di risposta alle emergenze in caso di flussi migratori irregolari eccezionali, nonché a nuovi sistemi di solidarietà nei confronti degli Stati membri maggiormente esposti al fenomeno migratorio (tali sistemi prevedono un ventaglio di misure di sostegno,  che includono forme di relocation di richiedenti asilo, presa in carico del processo di rimpatrio relativamente alle persone non aventi diritto a rimanere nell'UE, e risorse di tipo tecnico finanziario).

Da ultimo, il nuovo approccio riguarda anche il rafforzamento delle relazioni esterne con i principali Paesi terzi di origine e di transito.

 

Il pacchetto normativo attualmente in discussione include, tra l'altro:

  • una proposta di regolamento   che definisce un sistema di gestione della migrazione e dell'asilo volto, tra l'altro, a sostituire il cosiddetto regolamento di Dublino prevedendo correttivi al meccanismo attuale di ripartizione delle domande di asilo fra gli Stati membri. Il nuovo regime prevede uno strumento di solidarietà nei confronti degli Stati membri esposti ai flussi, articolato in misure di sostegno che si attivano anche in caso di sbarchi a seguito di operazioni di ricerca e soccorso in mare. Il contributo di solidarietà può assumere varie forme: ricollocamenti; misure di sostegno ai sistemi nazionali di asilo; strumenti di cooperazione con Stati terzi; impegni a effettuare rimpatri dal territorio dello Stato membro beneficiario (sponsorizzazione dei rimpatri);

 

  • una proposta di regolamento   recante misure straordinarie e temporanee per affrontare situazioni di crisi e di forza maggiore nel settore della migrazione e dell'asilo; la proposta include norme ad hoc in caso di situazioni eccezionali di afflusso massiccio (che abbiano ripercussioni sui sistemi nazionali di asilo e sul complessivo sistema comune europeo), nonché lo status di protezione immediata per le persone che fuggono da determinate situazioni di crisi;

 

  • una proposta di regolamento   per aggiornare il quadro giuridico di Eurodac (la banca dati che contiene le impronte digitali dei migranti irregolari e dei richiedenti asilo che sono stati registrati negli Stati membri dell'UE e nei paesi associati, utilizzata, tra l'altro, per facilitare l'applicazione del "regolamento Dublino"); la proposta intende migliorare il sistema con la rilevazione di ulteriori dati, come le immagini del volto, e ampliandone l'ambito di applicazione attraverso  l'inclusione dei dati relativi ai cittadini di paesi terzi soggiornanti illegalmente nell'UE che non hanno chiesto asilo;

 

  • una proposta di regolamento   in materia di accertamenti preliminari (screening)  da applicare alle persone che non soddisfano le condizioni d'ingresso, comprese le persone che chiedono protezione internazionale;  gli accertamenti, che includono l'identificazione e i controlli di sicurezzacontrolli sanitari e di vulnerabilità, dovrebbero essere svolti, di norma, in prossimità delle frontiere esterne o in altri luoghi dedicati nei territori degli Stati membri, per un periodo massimo di cinque giorni durante il quale le persone devono rimanere a disposizione delle autorità nazionali;

 

  • una proposta di regolamento   che modifica l'attuale normativa sulle procedure d'asilo, con la quale la Commissione europea intende sostituire le varie procedure attualmente applicate negli Stati membri con un'unica procedura  semplificata; il nuovo regime prevede un esame più rapido delle domande in presenza di determinati presupposti, e istituisce una nuova procedura di frontiera volta a rendere i rimpatri più efficaci;

Sono altresì in corso di iter legislativo: una proposta di regolamento sostitutiva della direttiva vigente che stabilisce i criteri comuni per identificare le persone che hanno effettivamente bisogno di protezione internazionale e i diritti comuni per tali persone in tutti gli Stati membri; l'istituzione di un quadro permanente dell'UE per il reinsediamento, che dovrebbe sostituire gli attuali programmi di reinsediamento ad hoc dell'UE.

Nell'ambito dell'esame del Nuovo patto sulla migrazione e l'asilo, il 25 maggio 2021, la I Commissione (Affari costituzionali) della Camera dei deputati ha svolto l'audizione della Commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson. La Commissaria è nuovamente intervenuta nell'audizione del 23 marzo 2022 presso il Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.

Recenti iniziative

Il 27 aprile 2022, la Commissione europea ha presentato un pacchetto di proposte nel settore della migrazione legale articolato in:

  • una riforma   della direttiva sul permesso unico, che mira a rendere la procedura per il permesso più rapida, a consentire la presentazione della domanda sia nei paesi terzi che negli Stati membri dell'UE, e a rafforzare le garanzie per la parità di trattamento e la protezione dallo sfruttamento della manodopera;
  • una revisione   della direttiva sui soggiornanti di lungo periodo, con disposizioni volte a semplificare le condizioni di ammissione, ad esempio consentendo il cumulo di periodi di soggiorno in diversi Stati membri, e a rafforzare alcuni diritti dei soggiornanti di lungo periodo e dei loro familiari, fra l'altro migliorando il ricongiungimento familiare e favorendo la mobilità all'interno dell'UE.

Lo stato dei negoziati e le priorità dell'attuale Presidenza semestrale dell'UE

A distanza di oltre due anni dalla presentazione del Nuovo patto sulla migrazione e l'asilo, e di circa sei anni dall'iniziativa di riforma del Sistema comune europeo di asilo, alcune iniziative normative tra quelle citate hanno registrato taluni avanzamenti.

In particolare, oltre alla trasformazione dell'EASO (Ufficio europeo per l'asilo) nella nuova Agenzia dell'UE per l'asilo   mediante il regolamento (UE) 2021/2303   (che ne potenzia le funzioni di sostegno agli Stati membri), i principali progressi riguardano:

  • l'aggiornamento del quadro giuridico di Eurodac, nonché la disciplina in materia di controlli preingresso, per i quali il 22 giugno 2022 il Consiglio dell'UE ha approvato i rispettivi mandati per i negoziati con il Parlamento europeo;
  • la proposta di regolamento per la qualifica dei richiedenti asilo e l'armonizzazione dei diritti e dei benefici dei titolari di protezione internazionale nell'UE, attualmente oggetto di negoziato tra le istituzioni legislative europee;
  • la riforma in materia di standard di accoglienza, tuttora oggetto di negoziato tra Parlamento europeo e Consiglio dell'UE.

 

In materia di migrazione il Programma dell'attuale Presidenza ceca del Consiglio dell'UE attribuisce particolare enfasi alla cooperazione con Paesi terzi interessati alle rotte migratorie e alla continuazione del lavoro svolto per la riforma complessiva del sistema complessivo dell'UE. Si ricorda che il calendario delle riunioni del Consiglio prevede che il prossimo Consiglio giustizia e affari interni dell'UE si svolga il 13-14 ottobre 2022 a Lussemburgo.

 

Da ultimo, il 7 settembre 2022 il Parlamento europeo e cinque Presidenze del Consiglio dell'UE a rotazione (Repubblica Ceca, SveziaSpagnaBelgio, e Francia) hanno sottoscritto un accordo   con il quale si sono impegnati a collaborare per adottare la riforma in materia di migrazione e asilo prima delle elezioni europee del 2024.

L'accordo prevede una roadmap in base alla quale i negoziati tra i colegislatori dovrebbero iniziare al più tardi entro la fine del 2022 e concludersi entro la fine della legislatura 2019-2024. L'effettiva attuazione del calendario concordato è subordinata a riunioni di follow-up tra i membri del gruppo di contatto per l'asilo (composto dai parlamentari europei relatori dei rispettivi dossier legislativi nell'ambito del pacchetto di proposte sopra citate) e i rappresentanti delle Presidenze a rotazione del Consiglio.

Nella dichiarazione comune si sottolinea la necessità che l'adozione dell'intera riforma rispetti rigorosamente l'equilibrio tra tutte le componenti del Patto, nonché i principi (stabiliti dall'articolo 80 del Trattato sul funzionamento dell'UE) di solidarietà e di equa distribuzione della responsabilità tra gli Stati membri.