Il tema della sicurezza stradale è al centro dell'attività legislativa con numerose proposte di modifica del Codice della strada, riunite nella legislatura in corso in un unico provvedimento, definitivamente approvato a novembre 2024. Il tema era già al centro dell'attività legislativa dalla XVIII legislatura con numerose altre modifiche approvate al Codice della Strada.
Sono state adottate misure di semplificazione amministrativa per la circolazione dei veicoli con il nuovo documento unico di circolazione e con nuove procedure telematiche per gli automobilisti.
Per gli interventi concernenti lo sviluppo della mobilità stradale sostenibile, elettrica ed ibrida, per la micromobilità elettrica, nonché per lo sviluppo della mobilità ciclistica si veda il tema relativo alla mobilità sostenibile.
E' stata definitivamente approvata e pubblicata la legge 25 novembre 2024, n. 177 recante "Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285".
La legge è entrata in vigore il 14 dicembre 2024.
Per approfondimenti si veda il paragrafo successivo e il relativo dossier.
La IX Commissione ha approvato all'unanimità, in sede legislativa, il 5 marzo 2025, la proposta di legge di iniziativa parlamentare (AC 1976) relativa alla semplificazione delle procedure per il rilascio delle autorizzazioni per le competizioni sportive su strada, tra cui quelle ciclistiche. La proposta di legge apporta in tal senso diverse modifiche all'articolo 9 del codice della strada.
In materia di sicurezza stradale sono in corso di esame in IX Commissione, dal 29 novembre 2023, una serie di proposte di atti dell'Unione europea:
- la proposta di direttiva intesa ad agevolare lo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale ( COM(2023)126 final);
- la proposta di direttiva concernente la patente di guida ( COM(2023)127 final);
- la proposta di direttiva sull'effetto a livello di Unione di determinate decisioni di ritiro della patente di guida ( COM(2023)128 final)
La sicurezza stradale e la disciplina per la sicurezza delle forme innovative di mobilità sono state al centro di numerosi interventi nella XVIII e XIX legislatura. In questo contesto, è stata oggetto di approfondito esame parlamentare l'entità degli introiti dei Comuni derivanti dall'accertamento delle violazioni dei limiti di velocità, del loro impiego, nonché della collocazione e dell'uso degli strumenti di rilevazione automatica della velocità (questione affrontata anche dal D.M. 11 aprile 2024, attuativo dell'art. 142 C.D.S, su cui si rimanda al relativo dossier). Sul tema autovelox è altresì intervenuta la Corte di cassazione (sezione II civile, ordinanza 18 aprile 2024, n. 10505).
Inoltre, al fine di raccogliere ed elaborare dati sugli incidenti stradali e la gestione dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie, nonché sull'utilizzo dei dispositivi elettronici per il controllo della velocità, è stato istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti l'Osservatorio nazionale sulle sanzioni da codice della strada (di cui all'art. 9, commi da 1-bis a 1-sexies del Decreto legge n. 75 del 2023, cosiddetto DL PA-bis, convertito, con modificazioni dalla legge n. 112/2023. Per ulteriori approfondimenti si rimanda al relativo dossier). A tale riguardo, in data 20 gennaio 2025, il MIT ha pubblicato un comunicato con cui rende nota la firma del decreto attuativo ministeriale, che, attraverso la nomina dei tre membri (On. Simone Baldelli come Presidente, On. Fabio Massimo Boniardi e Dalila Jolanda Ansalone), rende operativo l'Osservatorio.
La IX Commissione della Camera ha esaminato il «Piano nazionale sicurezza stradale 2030: indirizzi generali e linee guida di attuazione» poi emanato con decreto interministeriale 7 febbraio 2022, n. 29. Con la delibera CIPESS n. 13 del 14 aprile 2022 il Piano è stato approvato quale strumento di programmazione definito dal Ministero, comprensivo degli indirizzi generali e delle linee guida di attuazione.
Il Piano prevede una visione integrata del problema della sicurezza stradale, guardando simultaneamente agli aspetti connessi alla qualità dei mezzi di trasporto, alla qualità delle infrastrutture, ai comportamenti degli attori istituzionali e degli utenti del sistema stradale.
Il Piano prevede sia azioni di carattere legislativo che il potenziamento dell'azione di controllo e repressione, oltre a interventi di miglioramento della sicurezza delle infrastrutture stradali e campagne di comunicazione e sensibilizzazione.
Il Piano sarà realizzato attraverso i singoli cinque Programmi di attuazione che lo compongono, i quali dovranno essere integralmente finanziati al momento della loro sottoposizione al CIPESS.
Con decreto MIT 22 dicembre 2022 è stato emanato il "Piano di riparto delle risorse destinate alla progettazione ed alla realizzazione di interventi per il miglioramento della sicurezza stradale dei pedoni".
Con decreto MIT 11 dicembre 2024 è stato definito il "Piano di riparto delle risorse destinate a programmi di interventi dei comuni per la sostituzione ed il potenziamento della segnaletica verticale prioritaria".
In materia di sicurezza dei bambini, la legge 1 ottobre 2018, n. 117, ha introdotto l'obbligo di installazione di dispositivi per prevenire l'abbandono di bambini nei veicoli chiusi. Tali dispositivi devono rispondere alle specifiche tecnico costruttive e funzionali stabilite con un decreto ministeriale entrato in vigore il 7 novembre 2019.
Il decreto legge n. 124/2019 ha previsto la concessione di un contributo per l'acquisto dei dispositivi anti abbandono di bambini nei veicoli chiusi e il differimento al 6 marzo 2020 dell'applicabilità delle sanzioni per la mancata installazione dei dispositivi. In attuazione di tale norma è stato emanato il decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti 28 gennaio 2020 che definisce le modalità per usufruire del contributo.
La legge ha previsto inoltre che nell'ambito delle campagne per la sicurezza stradale e di sensibilizzazione sociale, per il triennio 2019-2021, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti provveda a informare in modo adeguato sull'obbligo e sulle corrette modalità di utilizzo dei dispositivi di allarme per prevenire l'abbandono di bambini e sui rischi derivanti dall'amnesia dissociativa (a questo scopo è stata autorizzata una spesa di 80 mila euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021).
In materia di sostegni, la legge di bilancio 2021 ha istituito un Fondo di 3 milioni di euro per l'anno 2021 e 6 milioni di euro per l'anno 2022 per erogare contributi ai comuni che provvedano a istituire appositi spazi riservati destinati alla sosta gratuita di persone con limitata o impedita capacità motoria muniti di contrassegno speciale o di donne in stato di gravidanza. La medesima legge di bilancio 2021 ha inoltre disposto che con un apposito decreto ministeriale, si provveda ad aumentare di 9,95 euro la tariffa alla revisione dei veicoli a motori e dei loro rimorchi prevedendo, a titolo di misura compensativa per i tre anni successivi, un buono denominato "veicoli sicuri", d'importo parti all'aumento della tariffa, da assegnare ai proprietari di veicoli a motore che sottopongono a revisione un proprio veicolo nel medesimo periodo temporale.
La legge n. 177 del 2024, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 280 del 29 novembre 2024, ed entrata in vigore il 14 dicembre 2024, si compone di 36 articoli, che recano una serie di modifiche al Codice della strada, di cui al d.lgs. n. 285 del 1992, in materia di sicurezza stradale, di micro-mobilità, di fattispecie delittuose relative a lesioni stradali e omicidio stradale, nonché per l'abbandono di animali.
In particolare, il provvedimento si articola in due sezioni: la prima è dedicata alle modifiche specifiche al Codice della Strada (Titoli I, III e IV) e alla normativa extra codicem, in particolare per la regolamentazione della micro-mobilità; la seconda, invece, reca una delega legislativa al Governo per il riordino complessivo della materia della motorizzazione e circolazione stradale, unita all'autorizzazione a emanare successivamente regolamenti di delegificazione sulla disciplina di alcune materie, tra cui il trasporto eccezionale, i limiti di massa e sagoma dei veicoli, l'aggiornamento della segnaletica stradale e la disciplina tecnica di classificazione, costruzione e tutela delle strade, delle fasce di rispetto, degli accessi e diramazioni, della pubblicità e di occupazione del suolo stradale.
Si riportano di seguito le principali novelle apportate al Codice della strada. Per maggiori approfondimenti, si rimanda all'apposito dossier relativo al provvedimento.
Si ridefiniscono le sanzioni, pecuniarie e detentive, in basse al tasso alcolemico, come segue:
Tutte le ipotesi di guida in stato di ebbrezza portano alla decurtazione di 10 punti dalla patente. È obbligatoria l'installazione dell'alcolock per recidivi, un dispositivo istallato sul veicolo che impedisce l'avvio del veicolo in caso di rilevamento di alcol.
Si modifica il reato e la disciplina sanzionatoria per la guida successiva all'assunzione di stupefacenti. Di fatti, per chi guida sotto l'effetto di stupefacenti, non sarà più necessaria la dimostrazione di alterazione psico-fisica. Sarà sufficiente un test salivare positivo per la revoca immediata della patente, senza possibilità di riottenerla per almeno tre anni.
Il sistema della penalizzazione del punteggio sulla patente viene modificato con l'introduzione – in aggiunta alla graduale diminuzione dei punti a disposizione – dell'istituto della sospensione breve della patente di guida.
Si introduce una disciplina più rigida per l'abbandono di animali, con pene che includono la revoca o la sospensione della patente da 6 mesi ad un anno per chi abbandona gli animali e, per i casi in cui i fatti ivi previsti siano ricollegati a un incidente stradale, che abbia cagionato la morte o lesioni personali, provocato da animali domestici abbandonati su strada o nelle relative pertinenze, è prevista la reclusione fino a sette anni.
Si incrementa la sanzione per i conducenti che guidano con il cellulare o lo smartphone: da un minimo di 250 euro a un massimo di 1.000. Viene inserita anche la sospensione automatica di una settimana se si viene sorpresi col telefono al volante e sulla patenti si hanno almeno 10 punti: questo vale anche per chi viene sorpreso senza cinture o contromano. Se i punti sono più bassi la sospensione è di 15 giorni. In caso di recidiva la multa incrementa fino a 1.400 euro, la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
Il periodo di limitazioni per i neopatentati si estende da uno a tre anni. In questo periodo, non potranno guidare autoveicoli con una potenza superiore a 75 kW/t e autovetture con potenza massima di 105 kW.
Si apportano una serie di modifiche alla regolamentazione dell'accertamento delle violazioni con dispositivi di controllo automatico, stabilendo, tra le altre cose, che gli enti proprietari debbano effettuare verifiche periodiche di funzionalità e di taratura degli apparecchi di rilevazione. Inoltre, se il conducente commette violazioni reiterate entro la stessa ora su un tratto di strada che ricade nella competenza dello stesso proprietario, non si ha il cumulo materiale delle sanzioni, ma l'applicazione della sanzione amministrativa prevista per la violazione più grave, aumentata di un terzo.
In caso di eccesso di velocità, la sanzione varia da 173 a 694 euro per chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità. Se la violazione è compiuta all'interno di un centro abitato e per almeno due volte nell'arco di un anno, la sanzione è innalzata fra 220 e 880 euro con sospensione della patente da quindici a trenta giorni.
Si introducono nuove disposizioni sui monopattini e sui dispositivi di micro-mobilità elettrica similari (mono-ruota, segway e hoverboard). In particolare, per tali dispositivi è previsto l'obbligo di casco, targa e assicurazione. Sono vietati in contromano e possono circolare solo su strade urbane con limite massimo di 50 km/h. Le violazioni comportano multe da 100 a 800 euro.
Per quanto riguarda la ciclabilità, oltre all'aumento delle piste ciclabili scatta l'obbligo per gli automobilisti di mantenere un metro e mezzo di distanza quando sorpassano una bicicletta.
Si introduce una deroga al divieto di circolazione sulle autostrade, strade extraurbane principali e altre strade (es. tangenziali), per i motocicli di cilindrata non inferiore a 120 centimetri cubici se a motore termico ovvero di potenza non inferiore a 6 kW se a motore elettrico, a condizione che il conducente del motociclo sia maggiorenne.
Le limitazioni alla circolazione urbana potranno essere imposte solo se sussistono congiuntamente le esigenze di riduzione di emissione inquinanti e di tutela del patrimonio culturale e di tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale. Nel rispetto dei criteri di adeguatezza e proporzionalità e tenuto conto, comunque, delle esigenze di mobilità e della tutela della produzione.
Infine, per quanto riguarda la seconda parte del provvedimento, l'articolo 35, reca la delega il Governo ad adottare, entro 12 mesi dall'entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi di riordino della legislazione in materia di motorizzazione e di circolazione di cui al codice della strada, secondo una serie di principi e criteri direttivi.
La IX Commissione ha approvato all'unanimità, in sede legislativa, il 5 marzo 2025, la proposta di legge di iniziativa parlamentare (AC 1976) relativa alla semplificazione delle procedure per il rilascio delle autorizzazioni per le competizioni sportive su strada, tra cui quelle ciclistiche.
La proposta di legge apporta in tal senso diverse modifiche all'articolo 9 del codice della strada. Viene introdotto il principio che sulle strade ed aree pubbliche sono permesse le competizioni sportive con veicoli o animali o quelle atletiche, nei limiti e nelle condizioni previste dalla legge, previa autorizzazione. Qualora sia necessario acquisire l'autorizzazione di più enti può essere indetta una Conferenza di Servizi. Deve inoltre essere emesso un provvedimento di sospensione temporanea della circolazione in occasione del transito dei partecipanti (salvo che non sia necessaria la chiusura della strada), che è di competenza del sindaco per le competizioni che si svolgono interamente nel territorio di un solo comune, mentre è del prefetto negli altri casi.
Per approfondimenti si veda il relativo dossier di documentazione.
In materia di sanzioni per le violazioni al Codice della strada, la legge di bilancio 2023 (legge 29 dicembre 2022, n. 197, art. 1, comma 497), ha sospeso per gli anni 2023 e 2024, l'aumento biennale dell'importo delle sanzioni amministrative, in considerazione dell'eccezionalità della situazione economica.
Il decreto legge 27 dicembre 2024, n. 202 convertito dalla legge 21 febbraio 2025, n. 15, ha disposto (art. 7, comma 4) la proroga al 2025 della sospensione dell'aggiornamento biennale dell'importo delle sanzioni amministrative previste dal Codice della strada. Conseguentemente, proroga al 1° dicembre 2025 il termine entro cui deve essere adottato il decreto ministeriale relativo agli importi delle sanzioni, che saranno applicati dal 1° gennaio 2026 e che devono essere aggiornati in base all'andamento inflattivo del biennio 2024-2025.
In materia di revisione di veicoli, il DL n. 198 del 2022 (art. 10, co. 6-bis), come modificato dal D.L. n. 215/2023 (art. 8, co. 6-bis) ha prorogato al 31 dicembre 2024 il termine entro il quale è consentito anche agli ispettori autorizzati effettuare gli accertamenti relativi alla revisione periodica dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, prevista dal Codice della strada. Ha altresì prorogato (comma 6-ter) al 31 dicembre 2024 la possibilità che le prove pratiche per il conseguimento della patente di guida, in conto privato, possano essere svolte anche da personale degli Uffici della Motorizzazione civile in quiescenza. Tali termini sono stati successivamente prorogati al 31 dicembre 2025, dall'art. 7, commi 4-bis e 4-ter del decreto legge n. 202/2024, convertito dalla legge 21 febbraio 2025, n. 15. E' stato altresì prorogato (art. 19, co. 1-ter) al 31 dicembre 2025 il termine per la revisione generale periodica delle macchine agricole immatricolate fino al 31 dicembre 2019.
Il DL 198/2022 ha inoltre prorogato (art. 22-ter) fino al 5 gennaio 2024 la possibilità delle imprese artigiane di autoriparazione che siano abilitate alle attività di meccanica o motoristica o a quella di elettrauto, di proseguire le rispettive attività. Tale termine è stato successivamente prorogato di un ulteriore anno e sei mesi (pertanto fino al 5 luglio 2025) dall'art. 13, comma 1-quater del decreto legge 27 dicembre 2024 n. 202, convertito dalla legge 21 febbraio 2025, n. 15.
L'art. 7, comma 4-sexies del decreto legge decreto legge 27 dicembre 2024 n. 202, interviene sulla disciplina dell'art. 7-bis del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, in materia di trasporti in condizioni di eccezionalità prevedendo che il termine originariamente fissato al 30 marzo 2025 per la sospensione dell'efficacia delle disposizioni contenute nel decreto di cui all'articolo 10, comma 10-bis, del codice della strada, venga posticipato al 30 marzo 2026.
Il D.L. n. 121/2023 (convertito dalla legge 6 novembre 2023, n. 155) all'articolo 1, comma 2-ter, ha previsto l'emanazione di un decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottarsi, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, per la disciplina della circolazione sul territorio nazionale dei veicoli storici, di cui all'articolo 60 del Codice della strada. Con lo stesso decreto dovranno essere individuate adeguate percorrenze chilometriche nonché le modalità di accesso di tali veicoli alle aree soggette alle limitazioni della circolazione.
L'Agenda 2030 dell'ONU, ossia il programma d'azione sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri, prevede, all'interno dell'obiettivo "Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età", uno specifico impegno volto alla riduzione della vittime della strada (target 3.6), consistente nel dimezzamento a livello globale, entro il 2020 delle vittime della strada.
Ad agosto 2020 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite aveva approvato la risoluzione A/RES/74/299 "Migliorare la sicurezza stradale globale", che ha fissato un nuovo obiettivo per la comunità internazionale di ridurre il numero di vittime della strada del 50 % entro il 2030, quale obiettivo primario del nuovo "Decennio d'azione per la sicurezza stradale 2021-30", obiettivo condiviso anche dagli SDG's targets che indicano altresì la necessità di migliorare la sicurezza stradale nelle città.
ll Rapporto 2023 sulla sicurezza stradale dell'ITF (International Transport Forum) dell'OECD, fornisce una panoramica della sicurezza stradale per i 42 paesi che partecipano al gruppo di lavoro permanente sulla sicurezza stradale, noto come Gruppo IRTAD (International Traffic Safety Data and Analysis Gruop). Il Rapporto 2023 dell'ITF evidenzia che per i paesi analizzati, le vittime della strada sono diminuite nel 2022 rispetto alla media del periodo 2017-19 per tutte le tipologie di utenti della strada, ad eccezione dei veicoli a due ruote (PTW), che sono aumentati del 6,7%, principalmente in relazione ai dati negativi di alcuni paesi dell'America latina. Le vittime dei pedoni hanno registrato il calo maggiore (-17,7%), seguite dagli occupanti delle autovetture (-8%) e dai ciclisti (-3,3%). Pochi paesi registrano dati relativi ai nuovi veicoli di micromobilità, come gli scooter elettrici. Nei paesi in cui vengono raccolti questi dati, negli ultimi anni si è registrato un aumento delle vittime della strada, dovuto principalmente al crescente utilizzo. In Francia, ad esempio, il numero di persone uccise mentre utilizzavano questi veicoli è triplicato tra il 2019 e il 2022. Tuttavia, rappresentano ancora una piccola percentuale del totale delle vittime della strada. I dati disaggregati per tipo di strada sono disponibili per 25 paesi nel 2022. Le strade extraurbane sono le strade più mortali in quasi tutti i paesi. In 17 paesi, più della metà delle vittime della strada si sono verificate su strade extraubane: in Italia le vittime sulle strade statali rappresentano quasi il 50% del totale delle vittime nelle strade, peraltro con un tasso molto elevato di mortalità anche nelle strade urbane, pari al 42% circa delle vittime.
Il tasso di mortalità in Italia rimane piuttosto elevato (pari a circa 5,4 ogni 100 mila abitanti ), collocandoci al 24° posto sui 35 Paesi monitorati e al 19° posto nella graduatoria UE a 27 Paesi, con una perdita di sei posizioni rispetto all'anno precedente. Dieci Paesi hanno registrato un tasso di mortalità inferiore a 0,5: Islanda, Norvegia, Svezia, Giappone, Svizzera, Finlandia, Regno Unito, Danimarca, Spagna e Germania.
A livello europeo, nel quadro strategico per la sicurezza stradale 2021-2030 e nel piano d'azione strategico sulla sicurezza stradale del 2018 (c.d. terzo pacchetto "L'Europa in movimento"), la Commissione UE ha confermato il suo obiettivo strategico a lungo termine di avvicinarsi all'azzeramento del numero di vittime e di feriti gravi sulle strade dell'UE entro il 2050, (obiettivo "zero vittime") e i suoi obiettivi a medio termine entro il 2030:
Nel terzo pacchetto "L'Europa in movimento", sono state inoltre delineate le strategie per una mobilità sicura, pulita e connessa, annunciando azioni da realizzare nel decennio 2021-2030.
Per la sicurezza stradale, la Commissione prevede (Allegato I alla Comunicazione) un approccio sistemico, c.d. "Safe system approach", in cui le conseguenze degli incidenti possano essere mitigate sia dalle caratteristiche dell'infrastruttura stradale (progettazione, tracciato, limiti di velocità), che dal veicolo, in particolare tramite modifiche ai regolamenti comunitari che prevedano l'adozione di tecnologie di sicurezza attiva e passiva da introdurre come standard sui veicoli, come dispositivi avanzati di frenata d'emergenza e sistemi di avviso di deviazione dalla corsia di marcia per gli autoveicoli o sistemi di rilevamento dei pedoni e dei ciclisti per i veicoli pesanti (per un elenco dei possibili dispositivi si veda qui), confermando peraltro l'esigenza di continuare a promuovere il comportamento corretto di tutti gli utenti della strada.
Si prevede inoltre il monitoraggio di specifici indicatori di prestazione, Key Performance Indicators, che l'Italia fornisce alla Commissione Europea. Tali indicatori riguardano: velocità, uso dei sistemi di protezione (casco, cinture di sicurezza e seggiolini per bambini), uso di alcool e droghe, livello di sicurezza del parco veicolare e della rete stradale nazionale, distrazione alla guida ed efficienza dei sistemi di soccorso in caso di incidente.
A marzo 2023 la Commissione europea ha presentato un pacchetto di iniziative legislative sulla sicurezza stradale, in corso di esame in IX Commissione dal 29 novembre 2023, che comprende:
- una proposta di direttiva volta a rivedere la normativa sulle patenti di guida (COM/2023/127 final);
- una proposta di direttiva per favorire lo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale (COM/2023/126 final);
- una proposta di direttiva sulla validità in tutta l'UE di decisioni in materia di interdizione alla guida (COM/2023/128 final).
I dati sull'incidentalità stradale sono pubblicati in Italia dall'ISTAT, dall'ACI e dal Ministero delle infrastrutture e trasporti; in Europa sono pubblicati da Eurostat e dall'European Road Safety Observatory della Commissione UE e a livello internazionale dall'OCSE.
I dati ISTAT sull'incidentalità stradale in Italia, pubblicati a dicembre 2024 e relativi all'anno 2023, indicano una lieve diminuzione del numero delle vittime e una ripresa dell'incidentalità, a fronte di una ripresa stabile della mobilità dopo il periodo pandemico: si sono infatti verificati in Italia 166.525 incidenti stradali con lesioni (pari a una media di 456 incidenti al giorno), con ben 3.039 vittime (in lieve diminuzione rispetto alle 3.159 vittime del 2022) e 224.634 feriti (in lieve aumento rispetti ai 223.475 feriti del 2022).
I feriti gravi nel 2023 sono stati 16.989 (+0,7% rispetto al 2022) mentre nel 2022 erano stati 16.875 (+5,5% rispetto al 2021).
Anche per il 2023 si conferma che la maggior parte degli incidenti, pari al 73,3% avviene sulle strade urbane, il 21,4% su quelle extraurbane e solo il 5,3% sulle autostrade.
Le circostanze degli incidenti sono per il 15,1% la distrazione alla guida, per il 12,9% il mancato rispetto della precedenza e per l'8,4% la velocità troppo elevata.
Le vittime sono: 1.332 occupanti di autovetture, 734 motociclisti, 485 pedoni, 212 ciclisti, 112 occupanti di autocarri e mezzi pesanti, 68 ciclomotoristi, 28 occupanti di autobus e tram, 21 conduttori di monopattini e 47 occupanti di altri veicoli.
Per quanto riguarda il tasso di mortalità nell'UE27, l'Italia registra un tasso di 52 vittime per milione di abitanti (la media UE è di 45), collocandosi al 19° posto nell'UE: oltre all'analisi delle cause di incidente, occorre pertanto sottolineare in Italia la gravità degli esiti degli incidenti, che ci colloca, con un numero di vittime così alto, tra i Paesi europei in cui gli incidenti hanno gli esiti peggiori.
Il Rapporto 2023 sulla sicurezza stradale dell'ITF-OCSE mostra in proposito che l'utilizzo delle cinture di sicurezza riduce di molto la gravità degli effetti degli incidenti stradali e potrebbe pertanto contribuire a ridurre ulteriormente il tasso di mortalità.
L'utilizzo delle cinture di sicurezza nei sedili anteriori oscilla, nei Paesi europei (dati 2022), tra il 72% della Grecia ed il 98-99% di Austria, Danimarca, Francia Germania, con l'Italia all'87% circa, mentre per l'uso delle cinture sui sedili posteriori, obbligatorie dal 1994 nel nostro Paese, l'Italia registra un dato del 34,5%, collocandosi agli ultimi posti dei 42 Paesi monitorati, al livello di Marocco (36%), Costa Rica (36%) e Korea (32%), a fronte di tassi del 90% in Francia, del 95% in Germania e del 93% in Spagna.
I costi sociali sono stimati dall'ISTAT in 18 miliardi di euro (circa l'1% del PIL).
Con riferimento ai veicoli occupati, i dati mostrano che quelli dotati di protezioni esterne sono i più sicuri per i conducenti coinvolti. I nuovi obiettivi europei per la sicurezza stradale prevedono infatti, tra le altre misure, anche l'introduzione di nuove tecnologie obbligatorie sui veicoli, in particolare l'utilizzo di moderni sistemi Advanced Driver Assistance System (ADAS) per la sicurezza attiva - a partire dalle classiche cinture di sicurezza, agli airbag, alle nuove carrozzerie auto-deformanti - e passiva, per la quale il dispositivo più diffuso è il sistema ABS elettronico di antibloccaggio delle ruote.
Dai dati forniti da altre fonti informative, quali il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri e il Servizio della Polizia Stradale del Ministero dell'Interno, i quali rilevano complessivamente circa un terzo degli incidenti stradali con lesioni, si desumono per l'anno 2022 le informazioni sugli incidenti stradali correlati ad alcol e droga: su un totale di 56.284 incidenti con lesioni osservati dai due Organi di rilevazione, in 5.577 casi almeno uno dei conducenti dei veicoli coinvolti era in stato di ebbrezza mentre in 1.671 casi era sotto l'effetto di stupefacenti; pertanto rispettivamente il 9,9% e il 3,0% degli incidenti rilevati da Carabinieri e Polizia Stradale è correlato quindi ad alcol e droga,
Sul sito ISTAT sono altresì disponibili i dati regionali sulla mortalità stradale e sull'incidentalità.
In materia di semplificazione amministrativa, è proseguita la fase applicativa della nuova normativa in materia di Documento Unico di Circolazione e di Proprietà del veicolo (DU), il nuovo documento che ha sostituito sia la carta di circolazione che il certificato di proprietà dei veicoli iscritti al Pubblico registro automobilistico (PRA).
Il nuovo documento unico riguarda gli autoveicoli, i motoveicoli ed i rimorchi >3,5 t e ne vengono definite le modalità di rilascio presso la Motorizzazione civile o tramite lo Sportello telematico dell'automobilista (STA), che comprende anche gli uffici di ACI-PRA: all'ACI è infatti affidata la gestione del Pubblico Registro Automobilistico (PRA); la vigilanza sull'Automobile Club d'Italia è stata trasferita alla Presidenza del Consiglio dei ministri mentre, limitatamente alla attività ed alle strutture dedicate alla tenuta del PRA, al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.
Nel documento unico sono annotati anche i dati relativi privilegi e ipoteche, a provvedimenti amministrativi e giudiziari che incidono sulla proprietà e sulla disponibilità del veicolo, annotati presso il PRA, nonché i provvedimenti di fermo amministrativo, con modalità anche telematiche.
Il decreto-legge n.76 del 2020 ha previsto la facoltà per l'intestatario del veicolo di richiedere la restituzione del documento di circolazione originale, in occasione del rilascio del documento unico di circolazione, previo pagamento di un contributo (art. 49-bis). E' prevista una tariffa unica da corrispondere per il rilascio del documento unico, determinata con decreto interministeriale, sentiti l'ACI e le organizzazioni maggiormente rappresentative delle imprese di consulenza automobilistica, previo parere delle competenti commissioni parlamentari.
Con circolare n. 32268 del 14 ottobre 2022 il MIT ha emanato disposizioni sul Documento unico di circolazione e di proprietà (DU) relative alla pre-convalida delle pratiche di nazionalizzazione, alla gestione dei procedimenti di nazionalizzazione e all'immatricolazione di veicoli nuovi di fabbrica.
Con decreto MIT 13 dicembre 2022 è stata dettata la disciplina tecnica in materia di modalità di annotazione nella carta di circolazione o nel documento unico di circolazione e di proprietà di veicoli di categoria N2 del valore della massa supplementare per la propulsione dei veicoli alimentati con combustibili alternativi e della sussistenza delle condizioni di cui all'articolo 116, comma 3, lettera f), n. 2, del codice della strada.
Con il DPR 17 giugno 2022, n. 126 è stato emanato il regolamento in materia di sportello telematico dell'automobilista (STA), che coordina le disposizioni in tema di STA alla nuova disciplina concernente il rilascio per via telematica del documento unico di circolazione.
Con DPR 22 settembre 2022, n. 177 è stato emanato il "Regolamento recante disciplina del registro unico telematico e disposizioni di semplificazione in materia di cessazione dalla circolazione dei veicoli fuori uso."