L'agenda globale per lo sviluppo sostenibile
L'Agenda 2030 e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS)

L'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d'azione globale, di portata e rilevanza senza precedenti, finalizzato a sradicare la povertà, proteggere il pianeta e garantire la prosperità e la pace, adottato all'unanimità dai 193 Paesi membri delle Nazioni Unite con la risoluzione 70/1 del 15 settembre 2015, intitolata: "Trasformare il nostro mondo. L'Agenda per lo sviluppo sostenibile".

L'Agenda 2030 comprende 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile - Sustainable Development Goals, SDGs –, che gli Stati si sono impegnati a raggiungere entro il 2030, articolati a loro volta in 169 ‘target' o traguardi specifici, tra loro interconnessi e indivisibili, che costituiscono il nuovo quadro di riferimento per lo sviluppo sostenibile, inteso come uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri, armonizzando a tal fine le tre dimensioni della crescita economica, dell'inclusione sociale e della tutela dell'ambiente.

L'attuazione dell'Agenda 2030 e la distanza dagli obiettivi di sviluppo sostenibile viene monitorata annualmente dall'High Level Political Forum delle Nazioni Unite, che riveste un ruolo cruciale nella supervisione dei processi di monitoraggio e revisione a livello globale.

Il Rapporto SDG dell'ONU

Al fine di dare conto del percorso di raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG), l'ONU pubblica annualmente un rapporto che evidenzia le aree di progresso e le principali criticità da risolvere per assicurare la convergenza verso gli obiettivi previsti per il 2030. Dall'ultimo rapporto (SDG Report 2025) emerge che solo il 35% degli SDG è sulla buona strada o sta registrando progressi moderati. Quasi la metà degli SDG procede invece troppo lentamente e per il 18% degli stessi si registrano addirittura regressi.

Nel commentare l'attuale scenario mondiale, nell'introduzione del rapporto, il Segretario Generale dell'ONU sottolinea che: oltre 800 milioni di persone sono intrappolate in povertà estrema e fame; i livelli di anidride carbonica sono ai massimi; il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato, superando la soglia di 1,5 °C; la pace e la sicurezza sono peggiorate, con oltre 120 milioni di persone costrette ad abbandonare le proprie case, più del doppio rispetto al 2015; i costi del servizio del debito nei paesi a basso e medio reddito hanno raggiunto livelli record, riducendo di conseguenza le risorse necessarie per lo sviluppo sostenibile.

Il monitoraggio a livello nazionale e lo stato di attuazione

I dati ISTAT

In Italia è l'ISTAT a svolgere un ruolo attivo di coordinamento nazionale nella produzione degli indicatori per la misurazione dello sviluppo sostenibile e il monitoraggio dei suoi obiettivi. Lo stesso istituto pubblica annualmente il rapporto SDGs, che da diversi anni fornisce indicatori per la misurazione dei progressi compiuti dall'Italia nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Al fine di consentire il monitoraggio delle misure del PNRR attraverso gli indicatori di sostenibilità, l'Istat rende disponibile un "cruscotto informativo" per la navigazione tra le missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e gli indicatori di benessere e sviluppo.

Il seguente grafico, tratto dal citato cruscotto, evidenzia la distribuzione degli investimenti (in miliardi di euro) previsti dal PNRR in base agli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS):

  

  

I documenti del Governo

Si fa notare che nel Programma Nazionale di Riforma (PNR), contenuto nella sezione III del Documento di Economia e Finanza 2024 (DEF) è contenuto un capitolo, il quarto, intitolato "Il percorso dell'Italia verso l'attuazione dell'Agenda 2030 e il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile", in cui viene fornita un'analisi dello stato di attuazione degli obiettivi maggiormente rilevanti, raggruppati secondo le "quattro dimensioni della sostenibilità competitiva" (sostenibilità ambientale, produttività, equità e stabilità macroeconomica), evidenziando le misure previste dal PNRR per il raggiungimento di tali obiettivi. Degna di nota anche la tavola IV dell'allegato I al DFP 2025 (Allegato alla relazione annuale sui progressi compiuti nel 2024) che fornisce, per ogni OSS, un elenco delle principali misure adottate che contribuiscono al perseguimento del medesimo OSS.

Occorre inoltre evidenziare che con la deliberazione del Comitato interministeriale per la transizione ecologica n. 1 del 18 settembre 2023, in attuazione dell'art. 34 del D.Lgs. 152/2006, è stato approvato il documento di aggiornamento periodico della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS).

L'art. 34 del D.Lgs. 152/2006 dispone, al comma 3, che il Governo, con apposita delibera del Comitato interministeriale per la transizione ecologica, su proposta del Ministro dell'ambiente, sentita la Conferenza Stato-Regioni, e acquisito il parere delle associazioni ambientali, provvede, con cadenza almeno triennale, all'aggiornamento della SNSvS. Lo stesso articolo, al comma 4, dispone altresì che entro 12 mesi dalla delibera di aggiornamento della SNSvS, "le regioni si dotano, attraverso adeguati processi informativi e partecipativi, senza oneri aggiuntivi a carico dei bilanci regionali, di una complessiva strategia di sviluppo sostenibile che sia coerente e definisca il contributo alla realizzazione degli obiettivi della strategia nazionale. Le strategie regionali indicano insieme al contributo della regione agli obiettivi nazionali, la strumentazione, le priorità, le azioni che si intendono intraprendere. In tale ambito le regioni assicurano unitarietà all'attività di pianificazione. Le regioni promuovono l'attività delle amministrazioni locali che (...) si dotano di strumenti strategici coerenti e capaci di portare un contributo alla realizzazione degli obiettivi della strategia regionale".
Nella relazione della Corte dei conti sullo stato di attuazione delle azioni di supporto alla Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (approvata con la deliberazione 9 luglio 2024, n. 65/2024/G) viene evidenziato che, nel corso del 2023, "le Regioni, le Province autonome e le Città metropolitane hanno portato avanti i rispettivi processi di definizione delle Strategie per lo Sviluppo Sostenibile, secondo quanto previsto dall'art. 34 del d.lgs. n. 152 del 2006. Sono stati attivati, a tal fine, Tavoli di confronto al fine di consentire un dialogo permanente multilivello. Alla luce di tale percorso (...) alla data del febbraio 2024, 16 Regioni, le 2 Province autonome e 9 Città metropolitane hanno approvato le proprie Strategie e Agende Metropolitane per lo Sviluppo Sostenibile".
La relazione per Paese

Il seguente grafico, tratto dalla Relazione per Paese del 2024, sintetizza i progressi rispetto agli SDGs compiuti dall'Italia e lo stato di avanzamento rispetto alla media UE:

Nella Relazione per Paese del 2025 tale grafico non viene più riprodotto, ma viene sottolineato che l'Italia:

  • sta compiendo progressi in relazione a tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) concernenti la competitività (OSS 4, 8 e 9) e la stabilità macroeconomica (OSS 8, 16 e 17), sebbene i risultati complessivi continuino a essere inferiori alla media UE. In particolare, i risultati in termini di lavoro dignitoso e crescita economica (OSS 8) e di partenariati globali (OSS 17) tardano decisamente ad arrivare, principalmente a causa dei livelli di investimento e del debito pubblico elevato;
  • presenta risultati insufficienti in termini di innovazione, industria e infrastrutture resilienti (OSS 9), essendo caratterizzata da un minor numero di domande di brevetto, infrastrutture limitate per il trasporto merci e una percentuale inferiore di famiglie che dispongono di internet ad alta velocità;
  • sta registrando miglioramenti per quanto riguarda la maggior parte degli OSS relativi alla sostenibilità (OSS 2, 7, 9, 11, 12, 13, 14) e tutti quelli relativi all'equità sociale (OSS 1, 3, 4, 5, 7, 8, 10), ma al contempo gli indicatori relativi all'acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari e alla vita sulla terra mostrano tendenze negative (OSS 6, 15);
  • registra un peggioramento del degrado dei suoli, inoltre l'impatto della siccità sugli ecosistemi sta aumentando e le zone a rischio di grave erosione del suolo per azione dell'acqua si stanno espandendo (OSS 15). Sebbene gli indicatori sanitari rimangano al di sopra della media UE e l'autopercezione dello stato di salute sia leggermente migliorata, i tassi di obesità e l'uso di antibiotici sono in aumento (OSS 3).

Lo stato di attuazione dei 17 OSS

Cliccando sulle icone degli obiettivi, di seguito riportate, è possibile approfondire lo stato di attuazione, a livello nazionale, dei 17 OSS.