Alla fine del 2014 Matera è stata designata Capitale europea della cultura 2019. In relazione a ciò, sono state stanziate, con vari provvedimenti, negli anni successivi, apposite risorse.
Sulla scia di tale designazione, a partire dal 2015, è stato previsto il conferimento ad una città italiana, ogni anno, tranne che per il 2019, del titolo di Capitale italiana della cultura.
Da ultimo, è stata designata Capitale italiana della cultura per il 2022 la città di Procida.
In precedenza, era stata designata Capitale italiana della cultura 2020 – e, a seguito dell'emergenza da COVID 19, anche per il 2021 - la città di Parma. Anche in questo caso sono state stanziate apposite risorse. Era stato, altresì, attribuito il titolo di Capitale italiana della cultura alle città di Bergamo e Brescia per il 2023.
L'Azione comunitaria "Capitale europea della cultura" è stata istituita per gli anni dal 2007 al 2019 attraverso la Decisione N. 1622/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 ottobre 2006 che ha disposto la nomina, per ognuno degli anni sopra indicati, di una città di ciascuno degli Stati membri indicati nell'elenco allegato.
Successivamente, la Decisione n. 445/2014/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014 ha istituito l'azione "Capitali europee della cultura" per gli anni dal 2020 al 2033. La Decisione n. 445/2014/UE è stata, poi, modificata, anzitutto, dalla Decisione n. 2017/1545/UE del 13 settembre 2017. In base al calendario allegato, l'Italia - dopo il 2019 - potrà partecipare nuovamente alla selezione nel 2033.
Si ricorda, peraltro, che, a seguito della presentazione, da parte di Nova Gorica, di una candidatura incentrata sulla cooperazione transfrontaliera con la vicina Gorizia, le due città risultano entrambe Capitali della cultura per il 2025.
Da ultimo, la Decisione n. 445/2014/UE è stata modificata con Decisione (UE) 2020/2229 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 dicembre 2020, al fine di tener conto delle limitazioni alle attività culturali derivanti dall'epidemia da CO
Il 17 ottobre 2014, a conclusione dei sopralluoghi effettuati dal 3 al 13 ottobre presso le sei città raccomandate (Cagliari, Lecce, Matera, Perugia, Ravenna, Siena), la Commissione esaminatrice (Selection Panel) aveva raccomandato al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo la designazione di Matera quale Capitale europea della cultura 2019.
Conseguentemente, con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo 23 dicembre 2014 era stata adottata e approvata la Raccomandazione inoltrata dalla Commissione esaminatrice.
In relazione a tale designazione, la L. di stabilità 2016 (L. 208/2015: art. 1, co. 345) ha autorizzato la spesa di € 2 mln per il 2016, € 6 mln per il 2017, € 11 mln per il 2018 ed € 9 mln per il 2019 per la realizzazione di un programma di interventi, da individuare con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, previa intesa con il sindaco di Matera.
Inoltre (art. 1, co. 346, come modificato, da ultimo, dall'art. 1, co. 10, del D.L. 183/2020 - L. 21/2021), ha disposto che, per governare e gestire il ruolo di «Capitale europea della cultura», al comune di Matera non si applicavano, fino al 31 dicembre 2019, le norme di contenimento delle spese per l'acquisto di beni e di servizi e non si applicano, fino al 31 dicembre 2021, quelle limitative delle assunzioni di personale con forme contrattuali flessibili (art. 9, co. 28, D.L. 78/2010–L. 122/2010), nei limiti di quanto strettamente necessario allo svolgimento dell'evento. Ancora, nel testo come modificato dal D.L. 50/2017 (L. 96/2017: art. 22, co. 3-ter), ha previsto – da ultimo, anche in questo caso, a seguito del D.L. 183/2020 (L. 21/2021) fino al 31 dicembre 2021 - la possibilità, per il comune di Matera, di autorizzare la corresponsione al personale non dirigenziale direttamente impiegato nelle attività connesse all'evento, di compensi per prestazioni di lavoro straordinario effettivamente rese, nel limite massimo complessivo di 30 ore pro capite mensili. A tali fini, ha autorizzato a favore del comune di Matera la spesa di € 0,5 mln per il 2016 e di € 1,5 mln per ciascuno degli anni dal 2017 al 2020. Per il 2021, il comune di Matera può provvedere, nel limite massimo di spesa di € 900.000, a valere sulle risorse finanziarie stanziate per il 2020.
Infine (art. 1, co. 347, come modificato, da ultimo, dall'art. 7, co. 3, del D.L. 162/2019-L. 8/2020), ha disposto che alle spese relative al personale con contratto a tempo determinato per il completamento del restauro urbanistico dei rioni Sassi e del prospiciente altopiano murgico di Matera non si applicavano, fino al 31 dicembre 2020, le norme limitative delle assunzioni di personale con forme contrattuali flessibili (art. 9, co. 28, D.L. 78/2010–L. 122/2010) e le norme in materia di contenimento della spesa di personale. A tal fine, ha autorizzato la spesa di € 5 mln annui per il periodo 2016-2019. Per il 2020, il comune di Matera poteva provvedere, nel limite massimo di € 500.000, a valere sulle proprie risorse.
A sua volta, la L. di bilancio 2018 (L. 205/2017: art. 1, co. 574) ha autorizzato la spesa di € 20 mln nel 2018 ed € 10 mln nel 2019 per interventi urgenti nella città di Matera, sempre in relazione alla designazione della stessa quale Capitale europea della cultura per il 2019.
In particolare, gli interventi sono stati finalizzati a migliorare l'accoglienza, l'accessibilità dei visitatori, il sistema di sicurezza della mobilità e il decoro urbano, nonché per l'attuazione del programma culturale da parte della Fondazione Matera-Basilicata 2019.
E', quindi, intervenuto il DM 128 del 5 marzo 2019, che ha previsto la stipula di un accordo di programma con il comune di Matera per la definizione delle modalità di attuazione delle iniziative culturali e di spettacolo e di erogazione delle risorse al comune stesso.
Parallelamente, il D.L. 243/2016 (L. 18/2017: art. 7-sexies) ha istituito in via sperimentale, il programma "Magna Grecia – Matera verso il Mediterraneo", finalizzato a finanziare specifici progetti per la valorizzazione del ruolo di Matera quale "città porta" verso il Mediterraneo, anche in relazione al ruolo di Capitale europea della cultura 2019. In particolare, il programma è stato finalizzato a creare un sistema culturale integrato, attraverso azioni sinergiche dirette a valorizzare aree archeologiche, strutture storiche, componenti artistiche, contesti urbanistico-architettonici, naturalistici, paesaggistici e ambientali.
Per tali finalità, nello stato di previsione del Mibact è stato istituito un apposito Fondo, con una dotazione – a seguito delle modifiche apportate dalla L. di bilancio 2018 (L. 205/2017: art. 1, co. 327) - di € 400.000 nel 2017, € 550.000 per ciascuno degli anni 2018 e 2019, ed € 200.000 per il 2020.
Il D.L. 83/2014 (L. 106/2014: art. 7, co. 3-quater) ha previsto che il Consiglio dei Ministri conferisce annualmente il titolo di "Capitale italiana della cultura" ad una città italiana, sulla base di un'apposita procedura di selezione definita con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, previa intesa in sede di Conferenza unificata. Avva, altresì, previsto che i progetti presentati dalla città designata dovevano essere finanziati a valere sulla quota nazionale del Fondo per lo sviluppo e la coesione, programmazione 2014-2020, nel limite di € 1 mln per ciascuno degli anni 2015, 2016, 2017, 2018 e 2020.
Successivamente, la L. di bilancio 2018 (L. 205/2017: art. 1, co. 326) ha reso permanente tale previsione, disponendo che il titolo di "Capitale italiana della cultura" è conferito, con le medesime modalità, anche per gli anni successivi al 2020, e autorizzando a tal fine la spesa di € 1 mln annui dal 2021.
La procedura di selezione per l'attribuzione del titolo di capitale italiana della cultura è stata inizialmente definita con DM 12 dicembre 2014 poi abrogato dal DM 16 febbraio 2016, a sua volta modificato dal DM n. 494 del 23 ottobre 2019
Tali previsioni sono poi state modificate a seguito dell'intervento del D.L. 34/2020 (L. 77/2020: art. 183, co. 8) (v. apposito paragrafo).
La città di Parma è stata designata capitale italiana della cultura per il 2020 con delibera del Consiglio dei Ministri del 7 febbraio 2019.
In relazione a ciò, la L. di bilancio 2019 (L. 145/2018: art. 1, co. 613) ha autorizzato la spesa di € 3 mln per il 2019, al fine di sostenere iniziative per la valorizzazione del patrimonio culturale della città di Parma.
Le risorse, pari ad € 1 mln, a carico dell'annualità 2020 del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020 – previste dalla norma istitutiva – sono state assegnate dal CIPE con delibera 21 novembre 2019.
Successivamente, la L. di bilancio 2020 (L. 160/2019 : art. 1, co. 364) ha autorizzato la spesa di € 2 mln per il 2020 per iniziative culturali e di spettacolo nei comuni della provincia di Parma. Tali risorse potevano essere impiegate anche per prorogare, fino al 31 dicembre 2020, i contratti a tempo determinato stipulati dagli istituti e luoghi della cultura della medesima provincia.
Da ultimo, il D.L. 34/2020 (L. 77/2020: art. 183, co. 8) ha conferito alla città di Parma, anche per il 2021, il titolo di Capitale italiana della cultura, al contempo stabilendo che la procedura che era in corso per il titolo di Capitale italiana della cultura 2021 si intendeva riferita al 2022.
Il 18 gennaio 2021 il Mibact ha reso noto che la Capitale italiana della cultura 2022 è la città di Procida.
Il titolo è stato conferito con delibera del Consiglio dei Ministri del 29 gennaio 2021.
Il D.L. 34/2020 (L. 77/2020: art. 183, co. 8-bis) ha previsto che il titolo di Capitale italiana della cultura è conferito, per il 2023, in via straordinaria e in deroga rispetto alla procedura ordinaria, alle città di Bergamo e Brescia, al fine di promuovere il rilancio socio-economico e culturale dell'area più colpita dall'emergenza sanitaria da COVID-19. A tal fine, le città di Bergamo e di Brescia presentano al Ministero (ora) della cultura, entro il 31 gennaio 2022, un progetto unitario di iniziative finalizzato a incrementare la fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale.