segnalazione 19 febbraio 2020
Studi - Trasporti AGCOM: valutazione del Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC)

Con la Delibera n. 25/20/CONS, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha approvato la valutazione delle dimensioni economiche del SIC per l'anno 2018, il cui testo, è riportato nell'allegato A alla Delibera.

Le competenze dell'AGCOM relativamente al Sistema integrato delle comunicazioni (SIC) sono previste dal Testo Unico dei servizi media audiovisivi e radiofonici (TUSMAR- decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177), il cui articolo 43, comma 9 prevede che i soggetti tenuti all'iscrizione nel registro degli operatori di comunicazione non possano, né direttamente, né attraverso soggetti controllati o collegati, conseguire ricavi superiori al 20 per cento dei ricavi complessivi del sistema integrato delle comunicazioni, fermo restando il divieto di costituzione di posizioni dominanti nei singoli mercati che compongono il SIC. All'AGCOM è affidato il compito di verificare l'osservanza del predetto limite del 20%, procedendo annualmente alla valutazione delle dimensioni economiche del SIC.

Dall'analisi AGCOM emerge che nel 2018 i ricavi complessivi del SIC sono stati pari a 18,4 miliardi di euro (1,04% del Pil). 

Il settore dei servizi media audiovisivi e radiofonici (che comprende servizi in chiaro, i servizi a pagamento e la radio), con ricavi per 9,008 miliardi €,  rappresenta il settore più grande del SIC, pari al 49% delle risorse economiche del SIC; di questi oltre la metà dei ricavi, per 4,81 miliardi € (pari al 53%) deriva dai servizi di media audiovisivi in chiaro. La raccolta pubblicitaria, pari a 3,038 miliardi €, rimane la principale fonte di finanziamento del settore dei media audiovisivi in chiaro. La restante parte delle risorse deriva da fondi pubblici: il canone corrisposto dai cittadini per la detenzione degli apparecchi televisivi vale 1,655 miliardi €, e i contributi pubblici (convenzioni e provvidenze) erogati agli operatori del settore, sono pari a 117 milioni €.

Sempre nell'ambito dei media audiovisivi, il 39%, per un valore di 3,533 miliardi, è rappresentato dai servizi a pagamento, per i quali il 91% dei ricavi (3,231 mld €) deriva dalla vendita agli utenti di offerte televisive.

Una quota inferiore dei ricavi nel settore dei media audiovisivi, per 665 milioni € nel 2018 (pari al 7%) è imputabile alla radio, per la quale la raccolta pubblicitaria è pari a 517 milioni € (77,7%). 

Per quanto riguarda gli altri settori che compongono il SIC, il comparto editoriale (quotidiani, periodici e agenzie di stampa) vale il 21% del SIC (3,869 mld €). 

L'editoria elettronica e la pubblicità online nel 2018 raggiunge il 18% (3,218 mld €,) con un incremento di quasi 4 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Il settore cinematografico rappresenta il 4% del valore (689 milioni €) , mentre i segmenti c.d below the line  incidono sul SIC rispettivamente per il 2% (pubblicità esterna, con un valore di 360 milioni €)  e il 6% ((iniziative di comunicazione di prodotti e servizi e sponsorizzazioni, pari a 1,167 miliardi €).

Per quanto riguarda la distribuzione delle quote dei principali soggetti presenti nel SIC, l'AGCOM rileva come nessuno di essi abbia realizzato nel 2018 ricavi superiori al limite del 20% e che i primi dieci gruppi operanti nel Sistema Integrato delle Comunicazioni rappresentino congiuntamente – con quasi 11,5 miliardi di euro – il 62% delle risorse complessive.

In particolare, le quote più rilevanti sono detenute da Comcast Corporation/Sky (15,7%), Fininvest (13,4%) e RAI Radiotelevisione Italiana (13,2%). Seguono Alphabet/Google, Cairo Communication, Facebook, GEDI Gruppo Editoriale, Italiaonline, Discovery e Netflix.