segnalazione 28 gennaio 2020
Studi - Affari sociali Iniziative adottate al fine di prevenire la diffusione del coronavirus

Nella seduta di lunedì 27 gennaio si è svolta presso la XII Commissione affari sociali della Camera l'audizione del Ministro della Salute Roberto Speranza, per riferire in merito alle iniziative adottate, a livello nazionale ed internazionale, allo scopo di prevenire la diffusione del coronavirus (2019-nCoV).

L'attuale crisi è determinata da un nuovo coronavirus di origine animale che ha causato 41 casi di polmonite virale tra l'8 dicembre ed il 2 gennaio in Cina.

I coronavirus sono virus a RNA presenti sia nel mondo animale che dell'uomo che possono causare malattie che vanno dal comune raffreddore alla sindrome respiratoria mediorientale MERS-COV ed alla SARS. Alcuni coronavirus sono stati in grado di operare il salto di specie dall'animale all'uomo: in questo caso il virus, il cui RNA subisce una mutazione, si adatta rapidamente all'uomo cominciando ad essere trasmesso da persona a persona.

 

Qui di seguito si fornirà una descrizione sintetica delle misure approntate a livello nazionale ed internazionale a seguito della diffusione del virus, rinviando al contenuto dell'audizione per l'esposizione più dettagliata (relazione del Ministro).

Il 31 dicembre 2019 la Commissione sanitaria municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all'OMS un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota, aventi per lo più un legame epidemiologico con il mercato di Huanan Seafood. Altri casi sono stati poi riscontrati in viaggiatori che avevano soggiornato a Wuhan al loro arrivo in Thailandia, Giappone, Corea del sud e in altre città cinesi, che non avevano frequentato il mercato di animali vivi: ciò ha portato ad ipotizzare la trasmissione inter-umana del virus attraverso contatti stretti. Il 9 gennaio 2020, Il Centre for Desease Control and Prevention- CDC cinese ha riferito che è stato identificato un nuovo coronavirus come agente causale strettamente correlato a quello della sindrome respiratoria acuta grave (SARS). La commissione nazionale di sanità cinese alle 11 del 27 gennaio ha indicato in 2835 i casi accertati e i decessi correlati in 81. I casi si sono manifestati oltre che in Cina, in alcuni paesi asiatici, in Australia, Francia Canada e negli Stati Uniti.

 

In Cina sono state adottate una serie di misure di sanità pubblica. Oltre alla chiusura del mercato, alla ricerca dei casi, all'identificazione e sottoposizione a follow up dei contatti stretti dei soggetti contagiati e degli operatori sanitari, a partire dal 23 gennaio 2020 sono stati sospesi tutti i collegamenti aerei e ferroviari da Wuhan e successivamente da altre città, è stato interrotto il funzionamento dei trasposti pubblici, chiuse le autostrade di accesso ed i luoghi di ritrovo. Il Governo cinese negli ultimi giorni ha anche bloccato la vendita di pacchetti turistici interni ed internazionali da parte di tutte le agenzie di viaggio. Nella città di Wuhan sono eseguiti controlli della temperatura e gli ospedali hanno aumentato i posti-letto disponibili. Si sta anche costruendo un nuovo ospedale. A tutti i cittadini è stato imposto di adottare maschere protettive.

 

L'OMS sta valutando se dichiarare quest'epidemia un'emergenza di sanità pubblica di rilievo internazionale. È regolarmente in contatto con le autorità nazionali cinesi e di altri paesi asiatici ed ha predisposto una guida tecnica sul nuovo coronavirus in costante aggiornamento.  Il Comitato per le emergenze, previsto dal Regolamento sanitario internazionale, ha fornito intanto alcune indicazioni sulle azioni da compiere, tra le quali una missione di esperti dell'OMS in Cina per approfondire conoscenze scientifiche, indicazioni alle autorità cinesi nonché agli altri Paesi affinché siano preparati al contenimento, identificazione precoce e gestione dei casi e prevenzione di ulteriore diffusione del virus.

 

L'Italia ha immediatamente attivato significative misure di prevenzione: dei tre Paesi che hanno voli diretti da Wuhan solo l'Italia, infatti, ha implementato, prima della sospensione dei voli, controlli aereoportuali per i cittadini provenienti da quella zona.

Dopo la sospensione dei voli da Wuhan attualmente sono schedulati 34 voli passeggeri settimanali dalla Cina su Fiumicino e 25 su Malpensa: presso i due aeroporti è in vigore una procedura sanitaria gestita dagli Uffici periferici del Ministero della salute diretta a verificare l'eventuale presenta a bordo di casi sospetti sintomatici ed il loro trasferimento in bio-contenimento all'Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.  La procedura è stata implementata e resa più severa con il progredire dell'epidemia in Cina.

Sul portale del Ministero della salute vengono pubblicati regolarmente gli aggiornamenti relativi all'evento.

 

Il 22 gennaio è stata istituita, presso l'Ufficio del gabinetto del Ministro della salute, una "task-force coronavirus" composta da rappresentanti del Ministero, dei Carabinieri dei Nuclei Antisofisticazione e Sanità e dai rappresentanti dell'Istituto Superiore di Sanità, dell'AGENAS, dell'Agenzia Italiana del Farmaco e dell'Istituto Nazionale Malattie Infettive "Lazzaro Spallanzani" di Roma, dalla Protezione civile, da un rappresentante delle Regioni, dagli Ordini dei medici e degli infermieri, delle società aeroportuali SEA e ADR, dallo Stato Maggiore della Difesa – Ispettorato generale della sanità militare. Detta "task-force" è permanentemente operativa e si riunisce quotidianamente, ed ha il compito di seguire in tempo reale l'evolversi della situazione determinata dal coronavirus, supportando il Ministro nell'individuazione di ogni iniziativa idonea a fronteggiare le eventuali criticità emerse[FF1] . Nel corso della prima riunione della task-force, tenuto conto che l'OMS sta esaminando la problematica al fine di emanare omogenee linee guida o raccomandazioni per fronteggiare la situazione sanitaria, si è convenuto di diramare nel frattempo una articolata Circolare sul coronavirus (2019-nCoV), alle Regioni e ad altre istituzioni, enti e organizzazioni professionali: "Polmonite da nuovo coronavirus (2019 – nCoV) in Cina", contenente indicazioni operative sulla individuazione, notifica, sorveglianza, test di laboratorio, gestione dei casi sospetti, predisposta dalla Direzione generale della prevenzione, che individua l'Istituto superiore di sanità come laboratorio nazionale di riferimento.

Il 27 gennaio è stato poi inviato un aggiornamento relativo alla definizione di "caso per la segnalazione" e alla diagnostica di laboratorio (qui la Nota). Il Centro nazionale sangue e il Centro nazionale trapianti hanno diramato anch'essi circolari informative sulla prevenzione e trasmissione del nuovo coronavirus.

La Direzione generale della prevenzione informa costantemente delle misure adottate la commissione europea e i paesi aderenti alla Global Health security iniziative: da quanto comunicato risulta che l'Italia sia uno dei paesi che ha adottato un approccio più protettivo. L'operato del Ministero della salute appare pienamente in linea con le raccomandazioni dell'OMS del 23 gennaio scorso.

È stato rafforzato il personale operativo per il numero di pubblica utilità del Ministero della salute 1500 attivo 24 h, con funzioni sia informative che di raccolta di segnalazioni ed eventuali smistamenti di casi sospetti alle strutture sanitarie.

 

In data 25 gennaio 2020 è stata adottata un'ordinanza sulle misure profilattiche contro il nuovo coronavirus  (pubblicata in GU n. 21 del 27 gennaio 2020)  con la quale è stato disposto, tra l'altro, il potenziamento per un periodo di 90 giorni del contingente di personale da impiegare nelle attività di risposta rapida al numero di pubblica utilità 1500, per i controlli sanitari attivati presso gli USMAF-SASN e per i servizi di competenza degli uffici centrali del Ministero.

 [FF1]