segnalazione 17 gennaio 2020
Studi - Istituzioni La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile la richiesta di referendum elettorale

Con un comunicato dell'Ufficio stampa, la Corte costituzionale informa che la richiesta di referendum per l'abolizione della parte proporzionale del sistema elettorale è stata dichiarata inammissibile "per l'assorbente ragione dell'eccessiva manipolatività del quesito referendario nella parte che riguarda la delega al Governo, ovvero proprio nella parte che, secondo le intenzioni dei promotori, avrebbe consentito l'autoapplicatività della normativa di risulta".

La richiesta era stata presentata il 30 settembre 2019 da otto consigli regionali, con l'obiettivo di abrogare le disposizioni dei vigenti testi unici in materia elettorale (DPR 361/1957 per la Camera dei deputati e D.Lgs. 533 del 2013 per il Senato della Repubblica) nella parte in cui prevedono che una parte dei seggi - pari ai 5/8 del totale dei seggi da assegnare sul territorio nazionale – sia attribuita tra le liste e le coalizioni con metodo proporzionale nell'ambito di collegi plurinominali. Il testo risultante dalle suddette abrogazioni avrebbe mantenuto un sistema elettorale in cui la totalità dei seggi da attribuire sul territorio nazionale sarebbero stati assegnati nei collegi uninominali ai candidati con il maggior numero di voti validi in ciascun collegio. Inoltre, la richiesta intendeva intervenire sulla delega legislativa per la determinazione dei collegi elettorali di cui all'articolo 3 della legge 51 del 2019.