segnalazione 10 luglio 2018
Studi - Ambiente Rifiuti di plastica nell'ambiente marino

La problematica relativa alla presenza ingente di rifiuti in ambiente marino – secondo quanto riportato in una recente relazione del Governo[1] –  ha negli ultimi tempi assunto le dimensioni di una sfida complessa e globale, oggetto di attenzione e causa di diffuse preoccupazioni a tutti i livelli. Le materie plastiche sono le componenti principali dei rifiuti marini, stimate a rappresentare fino all'85% dei rifiuti marini trovati lungo le coste, sulla superficie del mare e sul fondo dell'oceano. Si stima che vengano prodotte annualmente, a livello mondiale, 300 milioni di tonnellate di materie plastiche, di cui almeno 8 milioni di tonnellate si perdono in mare ogni anno.

Nel contesto del piano d'azione per l'economia circolare, il 16 gennaio 2018 la Commissione europea ha adottato la Comunicazione "Strategia europea per la Plastica nell'economia circolare". Le principali azioni proposte includono misure per:

- rendere riciclabili tutti gli imballaggi di plastica nell'UE entro il 2030;

- affrontare la questione delle microplastiche e delle oxo-plastiche aggiunte intenzionalmente nei prodotti (cosmetici, vernici, detergenti, etc.);

- frenare il consumo di plastica monouso e il marine litter (attraverso una proposta legislativa).

 

Tale ultima proposta è stata adottata il 28 maggio 2018 dalla Commissione europea: si tratta della proposta di direttiva sulla riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente (COM(2018) 340 final).

Tale proposta riguarda soprattutto i principali articoli di plastica monouso[2] (che rappresentano numericamente circa la metà dei rifiuti marini rinvenuti sulle spiagge europee) nonché gli attrezzi da pesca contenenti plastica (che rappresentano a loro volta il 27% dei rifiuti marini rinvenuti sulle spiagge europee).

 

Alcune iniziative sono state già adottate a livello nazionale.

Si ricorda, in particolare, la normativa sul divieto di utilizzo di shopper non biodegradabili e compostabili (introdotta da diversi anni e resa operativa, in conformità alla disciplina europea recata dalla direttiva 2015/720/UE, dall'art. 9-bis del D.L. 91/2017).

 

I commi 543-548 della legge di bilancio 2018 (L. 205/2017) anticipano, almeno in parte, i contenuti della direttiva proposta dalla Commissione europea. Tali commi dettano infatti disposizioni finalizzate alla promozione della produzione e della commercializzazione dei bastoncini per la pulizia delle orecchie, c.d. cotton fioc, in materiale biodegradabile e compostabile, nonché dei prodotti cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante o detergente che non contengono microplastiche. Vengono inoltre introdotti divieti di commercializzazione - con decorrenze differenziate - per i succitati prodotti, nonché sanzioni da applicare ai trasgressori del divieto relativo ai cosmetici.

 

Si ricorda altresì l'art. 27 del c.d. collegato ambientale (L. 221/2015), che ha previsto l'individuazione (da parte del Ministro dell'ambiente) di porti marittimi dotati di siti idonei nei quali avviare operazioni di raggruppamento e gestione di rifiuti raccolti durante le attività di gestione delle aree marine protette, le attività di pesca o altre attività di turismo subacqueo, tramite appositi accordi di programma. In attuazione di tale norma, nel mese di luglio 2017 è stato sottoscritto l'accordo di programma per la pulizia dei fondali marini per il porto di Porto Cesareo e – secondo quanto riportato dal Ministro dell'ambiente in risposta all'interrogazione 3/03420, nella seduta del 6 dicembre 2017 - è in corso di sottoscrizione l'accordo per i porti di Savona e di Vado Ligure.

 

Nella risposta citata, il Ministro dell'ambiente ha altresì ricordato che nel programma di misure della Strategia Marina italiana (attuativa dell'art. 13 della Direttiva Quadro 2008/56/CE, recepita nell'ordinamento nazionale con il D.Lgs. 190/2010) sono incluse misure finalizzate, tra l'altro, alla riduzione e al riciclaggio dei rifiuti generati dalle attività di pesca e acquacoltura, nonché all'implementazione di misure di formazione e sensibilizzazione per aumentare la conoscenza e favorire l'educazione del pubblico e degli operatori economici alla prevenzione e contrasto del marine litter.

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 [1] Relazione del Governo in merito alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente (COM(2018) 340 final), trasmessa al Parlamento nel giugno scorso.

[2]     Nella relazione in merito alla proposta di direttiva viene riportata, a pagina 4, una tabella che sintetizza, per ognuno degli articoli di plastica monouso e degli attrezzi da pesca considerati, le misure previste nella proposta della Commissione.