dossier 23 novembre 2021
Studi - Affari esteri Adesione del Regno Unito al Protocollo alla Convenzione relativa alla costruzione e all'esercizio di un impianto laser europeo a elettroni liberi a raggi X, fatto a Berlino il 19 marzo 2018

Il progetto European X-Ray Free Electron Laser (XFEL), che rientra nel Progetto internazionale TESLA per lo sviluppo di un grande acceleratore per la fisica delle particelle elementari ed è finalizzato alla realizzazione di una grande infrastruttura europea di ricerca, dal costo di oltre 1,2 miliardi di euro, per la produzione di raggi X ultracorti, coerenti e ad elevata brillanza, destinati ad aprire nuove possibilità di ricerca negli ambiti della fisica dello stato solido, della geofisica, della chimica, della scienza dei materiali, delle nanotecnologie, della medicina e della microbiologia strutturale.

Il progetto ha lo scopo di realizzare una sorgente di radiazione di sincrotrone di quarta generazione, basata sul processo FEL (Free Electron Laser, Laser ad elettroni liberi). Indicato come uno dei progetti più importanti tra le Roadmap proposte da ESFRI (European Strategy Forum on Research Infrastructures), l'infrastruttura European XFEL (avviata nel 2005 e in esercizio dal luglio 2017) intende porre l'Europa all'avanguardia in campo internazionale aprendo nuove strade per lo sviluppo delle conoscenze scientifiche fondamentali e per le loro applicazioni in campo biologico, medicale e dei nuovi materiali. La partecipazione italiana all'impianto europeo di ricerca XFEL persegue gli sforzi della cooperazione scientifica internazionale ed è volta a consolidare e rafforzare il polo di ricerca e di innovazione del nostro Paese.


L'XFEL europeo si trova principalmente in tunnel sotterranei: l'impianto, lungo 3,4 chilometri, va dal campus  DESY di Amburgo (Deutsches Elektronen-Synchrotron, centro nazionale di ricerca scientifica sulla fisica nucleare in Germania) alla città di Schenefeld nello Schleswig-Holstein. Per costruire e gestire l'XFEL europeo, i partner internazionali hanno concordato la fondazione di un'organizzazione di ricerca indipendente: l' European XFEL GmbH, che impiega più di 300 persone. Come paese ospitante, la Germania (il Governo federale, la Città-Stato di Amburgo e lo Stato dello Schleswig-Holstein) copre il 57% dei costi, la Russia il 26% e gli altri partner internazionali tra l'1% e il 3%.
La costruzione e il funzionamento dell'European XFEL è stato affidato a una società a responsabilità limitata senza scopo di lucro di diritto tedesco, l'European XFEL GmbH, che ha azionisti internazionali designati dai governi dei partner internazionali che si impegnano in una convenzione intergovernativa a sostenere la costruzione e il funzionamento dell'XFEL, la European X-Ray Free-Electron Laser Facility GmbH (European XFEL GmbH), organizzata in gruppi e governata dal  Consiglio europeo XFEL e supportata da comitati consultivi.
Il Consiglio europeo XFEL -organo di direzione dell'azienda, in cui fino a due delegati rappresentano gli azionisti di ciascuna parte contraente, si riunisce almeno due volte l'anno, funge da assemblea degli azionisti e decide su questioni importanti riguardanti la società e la sua struttura. Il  Consiglio di amministrazione dell'XFEL europeo è composto dagli amministratori delegati, ai sensi della legge tedesca sulle società a responsabilità limitata (GmbHG), e da tre direttori scientifici. I comitati consultivi che supportano la XFEL GmbH in varie questioni sono il  Comitato consultivo scientifico e il  Machine Advisory Committee. 

La Gran Bretagna, che pure aveva partecipato alla fase preparatoria dell'European XFEL, al momento della firma decise di non partecipare alla Convenzione; alla fine del 2014, tuttavia, approssimandosi la conclusione della fase di costruzione dell'European XFEL, la Gran Bretagna ha riavviato le procedure negoziali per poter diventare, a tutti gli effetti, socio dell'infrastruttura di ricerca, mettendo a disposizione una cifra pari a circa 30 milioni di sterline, in linea con quella prevista nella fase di preparazione del progetto.

La partecipazione del Regno Unito, potrà arricchire il valore e le potenzialità scientifiche dell'European XFEL, apportando un vantaggio al progetto. La sua adesione, tra l'altro, insieme alla variazione di costo della struttura, produrrà peraltro effetti positivi anche per l'Italia, posto che essa, come evidenziato nella Relazione tecnica allegata al disegno di legge, vedrà ridursi la propria quota di partecipazione (detenuta per un terzo dall'Istituto nazionale di fisica nucleare INFN e per due terzi dal Consiglio nazionale delle ricerche CNR) fino al 2,83 per cento, con conseguente riduzione del numero di azioni da sottoscrivere e della quota di contribuzione ai costi di esercizio dell'infrastruttura.

  • atto camera 3323 S. 1378. - "Ratifica ed esecuzione del Protocollo alla Convenzione relativa alla costruzione e all'esercizio di un impianto laser europeo a elettroni liberi a raggi X riguardante l'adesione del Governo del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, con Allegati, fatto a Berlino il 19 marzo 2018" (3323)
    iter vedi su camera.it
    • 14 10 2021 Da assegnare
    • 20 10 2021 Assegnato
    • 30 11 2021 In corso di esame in Commissione
    • 15 02 2022 Concluso l'esame da parte della Commissione. In stato di relazione
    • 02 05 2022 In discussione
    • 05 05 2022 Approvato definitivamente, non ancora pubblicato
    • 19 05 2022 Approvato definitivamente. Legge
 
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