L'A.C. 2, di iniziativa popolare, in tema di rifiuto dei trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia, riproduce il contenuto di una proposta di legge (A.C. 1582), di iniziativa popolare, il cui esame, insieme a quello di diverse proposte abbinate, era iniziato presso le Commissioni riunite II e XII, nel corso della XVII legislatura, ma non era giunto a conclusione. Tuttavia, con riguardo al tema del rifiuto dei trattamenti sanitari, sempre nella scorsa legislatura la XII Commissione affari sociali della Camera ha avviato l'iter, poi concluso al Senato, delle proposte di legge A.C. 1142 ed abb. recanti norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari, confluite nella legge n. 219/2017. Il contenuto del primo articolo della proposta di legge in esame corrisponde, in larga parte a quanto previsto dalla citata legge 219/2017 (vedi infra). Con riguardo invece al tema dell'eutanasia - in relazione alla fattispecie dell'aiuto al suicidio di cui all'articolo 580 del codice penale - come è noto la Corte costituzionale, con l'ordinanza n. 207 del 23 ottobre 2018 ha disposto il rinvio del giudizio di costituzionalità dell'art. 580 c.p. a data fissa (24 settembre 2019), per dare al legislatore la possibilità di intervenire con una apposita disciplina «che regoli la materia in conformità alle segnalate esigenze di tutela» (vedi infra). La Corte, nella citata ordinanza 207 del 2018 conclude che quando «la soluzione del quesito di legittimità costituzionale coinvolga l'incrocio di valori di primario rilievo, il cui compiuto bilanciamento presuppone, in via diretta ed immediata, scelte che anzitutto il legislatore è abilitato a compiere», la Corte reputa «doveroso» consentire al Parlamento ogni opportuna riflessione e iniziativa, «in uno spirito di leale e dialettica collaborazione istituzionale».