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Fisco

La XVIII legislatura si è caratterizzata per una serie di interventi particolarmente innovativi ed impattanti con riguardo al sistema fiscale.

Con riferimento alla tassazione individuale, ad esempio, si è registrata una riforma delle aliquote dell'IRPEF e delle detrazioni per le varie tipologie di reddito da lavoro e da pensione. Un'altra innovazione è stata l'introduzione di nuove forme agevolative nel settore immobiliare (il cosiddetto superbonus) nonché la possibilità di circolazione dei crediti fiscali (originariamente quelli connessi ai bonus edilizi e ad alcuni crediti d'imposta riconosciuti per il COVID). Nel settore della tassazione locale è stata realizzata una riforma dell'imposta municipale propria, che è stata unificata alla TASI, e quella della riscossione. Diversi interventi hanno riguardato le imprese sia sotto il profilo della riforma della tassazione che degli incentivi alla transizione 4.0.

A seguito dell'emergenza COVID prima e della crisi energetica poi, alcuni strumenti fiscali, assieme ad altri interventi di sostegno diretto, sono stati utilizzati per proteggere e ristorare il settore produttivo e le persone fisiche dalle conseguenze delle crisi sopra indicate.

Infine, proprio al termine della legislatura, è stata realizzata una ampia riforma del processo tributario.

Di seguito si riporta una sintetica panoramica delle principali misure adottate per l'approfondimento delle quali si rinvia alla lettura degli specifici temi e focus ad essi dedicati.

Cominciando l'esame dalla tassazione delle persone fisiche, occorre registrare innanzitutto gli interventi concernenti l'Imposta sul reddito delle persone fisiche Irpef, rispetto alla quale sono state ridotte da 5 a 4 le aliquote, modificati gli scaglioni e riorganizzate le detrazioni per redditi da lavoro dipendente e assimilati, da lavoro autonomo e da pensione.

Nello stesso ambito è stata altresì prevista la misura che istituisce l'assegno unico e universale per i figli a carico, con il conseguente ridimensionamento del vecchio regime di detrazioni con il medesimo oggetto.

Ulteriori interventi nel settore hanno riguardato la disciplina dell'assistenza fiscale prestata dai sostituti d'imposta, anche in considerazione delle restrizioni dovute dalla pandemia, nonché il regime delle agevolazioni fiscali da applicare ai nuovi contribuenti che trasferiscono in Italia la propria residenza.

Sono state previste altresì norme volte a favorire il trasferimento di residenza di soggetti stranieri nel Mezzogiorno d'Italia nonché nei comuni interessati da recenti eventi sismici.

Sul piano delle agevolazioni fiscali per i contribuenti vanno segnalate inoltre le misure introdotte in tema di tassazione immobiliare e cessione dei crediti nel settore edilizioSi tratta in alcuni casi, sostanzialmente, di proroghe di norme vigenti introdotte in precedenti legislature, in altri di nuovi interventi volti a perseguire la riqualificazione e l'efficientamento energetico del patrimonio edilizio in particolare attraverso il riconoscimento di detrazioni fiscali. Alcune disposizioni hanno altresì delineato un nuovo regime di tassazione immobiliare. Tra le nuove misure adottate si segnalano l'introduzione di una detrazione prevista nella misura del 110 per cento delle spese relative a specifici interventi di efficienza energetica e di misure antisismiche sugli edifici (superbonus).

Al fine di facilitare l'utilizzo di questi crediti fiscali è stata inoltre introdotta la possibilità di cessione degli stessi. A seguito dell'emergere di condotte fraudolente (con specifico riferimento ai cosiddetti "bonus facciate" ed "ecobonus", e, in misura minore, con riferimento al cosiddetto superbonus) sono state introdotte alcune misure dirette a contrastare le condotte fraudolente e a limitare la circolazione dei crediti fiscali. Nella fase conclusiva della legislatura, anche in ragione delle difficoltà che sono derivate dalle successive modifiche ai regimi di cessione, sono state introdotte misure volte a consentire la ricollocazione sul mercato di tali crediti e a limitare ai soli casi di dolo o colpa grave la responsabilità dei cessionari terzi rispetto al rapporto originario.

Si ricorda infine che lo strumento della cessione del credito è stato successivamente utilizzato anche per alcuni specifici crediti d'imposta riconosciuti alle imprese (ad esempio per i crediti d'imposta riconosciuti per le imprese del settore agricolo e della pesca con riferimento all'acquisto di carburanti).

Passando all'esame della tassazione del settore produttivo e degli interventi di sostegno alla modernizzazione del sistema industriale, occorre preliminarmente segnalare che, nella seconda parte della XVIII legislatura, la disciplina fiscale dell'impresa ha subito modifiche influenzate da eventi contingenti di portata internazionale. Più in dettaglio: nel biennio 2020-2021 le imprese italiane sono state destinatarie di numerose misure di sostegno, sia fiscali che finanziarie, correlate all'emergenza da COVID-19 e di natura prevalentemente temporanea. Per una panoramica, si rinvia al relativo tema web; nel corso del 2022, numerosi interventi volti a fronteggiare la crisi energetica e l'emergenza conseguente al conflitto in Ucraina hanno coinvolto le imprese italiane, per cui si rinvia altresì al tema relativo alle misure contro i rincari energetici.

Un intervento di riforma a regime ha riguardato il sistema del patent box, oggetto di successivi interventi di modifica nel corso della legislatura, fino ad una completa revisione dello stesso istituto nell'ambito del decreto fiscale 2021 (articolo 6 del decreto-legge n. 146 del 2021) che ha sostituito la previgente disciplina del patent box con un'agevolazione che maggiora del 90 per cento (elevato al 110% dalla legge di bilancio 2022) i costi di ricerca e sviluppo sostenuti in relazione ai beni immateriali giuridicamente tutelabili, consentendone così una più ampia deducibilità ai fini delle imposte sui redditi e dell'Irap.

Per quanto riguarda la modernizzazione del settore industriale ha avuto una specifica rilevanza, di natura tuttavia strutturale, il settore dell'innovazione tecnologica: in tale ambito gli interventi legislativi, aventi carattere ricorrente, si sono svolti in seno al cd. pacchetto Transizione 4.0, per il quale si rinvia al tema a esso dedicato.

Il dibattito sulla tassazione delle imprese ha altresì coinvolto, prima delle predette emergenze, anche la fiscalità della cd. economia digitale. Sono stati inoltre apportati correttivi alla disciplina fiscale degli enti del terzo settore.

Uno dei profili innovativi che hanno connotato la parte conclusiva della legislatura è stato il progressivo ridimensionamento dell'IRAP. La legge di bilancio 2022 (articolo 1, commi 8 e 9 della legge n. 234 del 2021) dal 2022 esenta da Irap i contribuenti persone fisiche che esercitano attività commerciali, nonché arti e professioni.

Sempre alla tassazione delle imprese vanno ricondotte le misure in materia di IVA.

Nel corso della XVIII legislatura, le principali linee di intervento sull'Iva hanno riguardato sia una modifica delle aliquote (in particolare, con l'apposizione dell'aliquota ridotta al 5 per cento a un novero più esteso di beni e servizi), sia interventi sostanziali per la garanzia della tax compliance, con particolare riferimento all'obbligo di fatturazione elettronica.

Proprio sul finire della legislatura l'obbligo di fatturazione elettronica, che ha conosciuto una progressiva estensione lungo tutto il corso della legislatura, è stato imposto, dal 1° luglio 2022 anche ai titolari di partita Iva in regime forfettario, immediatamente per i soggetti che nell'anno precedente abbiano conseguito ricavi superiori a euro 25.000, mentre per tutti gli altri  a far data dal 1° gennaio 2024 (articolo 18 del decreto-legge n. 36 del 2022).

Con riferimento alle accise nella prima parte della legislatura, – così come più indietro nel tempo - la misura delle accise, in particolare sui carburanti è stata elevata con finalità di copertura finanziaria anche legata ad eventi emergenziali. Nell'anno 2022, in controtendenza rispetto al periodo precedente e come conseguenza dei rincari energetici causati anche dalla crisi in Ucraina, il legislatore è intervenuto a più riprese per ridurre le accise gravanti sui prodotti energetici allo scopo di aiutare famiglie e imprese. Per una panoramica generale sugli interventi finanziari volti a fronteggiare i rincari energetici, si rinvia al relativo tema.

Con riferimento agli interventi diretti al recupero di base imponibile durante la XVIII legislatura sono proseguiti gli interventi normativi volti a conseguire tale obiettivo nonché ad aumentare l'adesione spontanea agli obblighi contributivi e, più in generale, a potenziare il contrasto all'evasione fiscale.

In particolare ai fini del contrasto all'evasione è stato previsto che, per le attività di analisi del rischio di evasione, l'Agenzia delle entrate e la Guardia di finanza si possono avvalere delle tecnologie, delle elaborazioni e delle interconnessioni con le altre banche dati di cui dispongono e sono state introdotte delle modifiche alla governance del servizio nazionale della riscossione volte a realizzare una maggiore integrazione tra l'Agenzia delle entrate e l'Agenzia delle entrate-Riscossione.

Si ricorda inoltre che, sempre ai fini di un miglioramento della qualità del recupero della base imponibile, nel corso della XVIII legislatura è stata realizzata una riforma della riscossione locale, con l'obiettivo di migliorane l'efficacia e la qualità.

Per fronteggiare l'emergenza Coronavirus, il Governo ha adottato misure per sospendere gli adempimenti fiscali, i pagamenti e gli accertamenti dell'Amministrazione finanziaria. Tali misure, inizialmente introdotte per la cd. zona rossa, sono state gradualmente estese a tutto il territorio nazionale. Altre norme sono intervenute sui termini dei pagamenti di cartelle e avvisi di accertamento nonché delle rate delle definizioni agevolate.

In particolare sono state introdotte molteplici disposizioni volte a favorire l'adempimento spontaneo degli obblighi fiscali da parte del contribuente, in particolare riconoscendo la possibilità di estinguere i debiti iscritti a ruolo contenuti nelle cartelle di pagamento, versando le somme dovute senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora.

Nella prima parte della legislatura diversi interventi hanno inoltre consentito ai contribuenti la chiusura delle pendenze col fisco attraverso modalità agevolate di adempimento o l'annullamento di debiti fiscali di modesto importo. Tali misure, essenzialmente contenute nella legge di bilancio 2019 (legge n. 145 del 2018) e nel decreto-legge n. 119 del 2018, sono state la definizione agevolata delle cartelle tributarie, degli atti del procedimento di accertamento fiscale e delle liti pendenti (cd. rottamazione ter); l'annullamento automatico ("stralcio") di alcuni debiti di modico valore; la regolarizzazione delle irregolarità formali dei periodi d'imposta precedenti e la definizione agevolata dei debiti delle persone fisiche in difficoltà economica. Successivamente ulteriori norme sono state introdotte per riaprire i termini previsti per avvalersi delle agevolazioni sopra descritte.

Con riferimento alla giustizia tributaria il principale intervento ha riguardato la riforma del processo tributario, il cui iter parlamentare si è concluso proprio negli ultimi giorni della legislatura.

Per quanto riguarda l'imposizione locale, oltre alla già menzionata riforma della riscossione locale, va innanzi tutto ricordata la riforma dell'assetto dell'imposizione immobiliare locale ovvero dell'IMU - imposta municipale unica -. La legge di bilancio per il 2020 (articolo 1, commi da 738 a 783, della legge n. 160 del 2019) ha riformato l'assetto dell'imposizione reale immobiliare, unificando le due previgenti forme di prelievo (Imu e Tasi), e ha fatto confluire la normativa in un unico testo, relativo all'imposta municipale propria-Imu, recependo alcune proposte già avanzate in sede parlamentare e giunte all'esame delle competenti Commissioni permanenti. Con riferimento alla disciplina dell'imposta, l'aliquota di base è pari allo 0,86 per cento, sostanzialmente la somma delle precedenti Imu e Tasi, e può essere manovrata dai comuni a determinate condizioni. Sono state introdotte modalità di pagamento telematiche.

Con riguardo al settore dei giochi gli interventi nel corso della XVIII legislatura si sono caratterizzati inoltre per alcune disposizioni conseguenti all'improvvisa emergenza Covid-19 e volte a fronteggiare gli effetti negativi causati al comparto dalle chiusure delle attività e, più in generale, dalle limitazioni alla mobilità. Anche con riferimento al contrasto al gioco d'azzardo e alla tutela dei minori, specie nella prima parte della XVIII legislatura, si sono registrati diversi interventi.

Va infine ricordato, sotto il profilo dell'attività parlamentare, che nel corso della seconda parte della legislatura l'attività della VI Commissione si è focalizzata, in due fasi distinte, sulla tematica di una riforma strutturale del sistema fiscale italiano. In una prima fase la VI Commissione Finanze della Camera e la 6° Commissione Finanze e tesoro del Senato hanno deliberato (l'11 novembre 2020) una vasta indagine conoscitiva. preordinata alla riforma fiscale, per raccogliere le istanze dei diversi portatori di interessi e approfondire le principali questioni aperte. I contenuti del documento conclusivo di tale indagine conoscitiva sono stati in parte ripresi dal disegno di legge di delega per la riforma del sistema fiscale approvato dal Governo il 5 ottobre 2021 e trasmesso alla Camera dei deputati il 29 ottobre 2021.

L'esame della legge delega è stato concluso dalla Camera dei deputati il 22 giugno 2022. Tuttavia, a seguito della conclusione anticipata della legislatura, il disegno di legge non ha terminato il suo iter. Si segnala tuttavia che alcune delle misure auspicate nelle conclusioni dell'indagine conoscitiva e riportate come principi di delega, sono state attuate in via legislativa (ad esempio la revisione delle aliquote IRPEF ed il parziale superamento dell'IRAP).

Da ultimo, con riferimento alla partecipazione parlamentare alle procedure europee in fase ascendente si segnala, che nel corso della XVIII legislatura, tra il 23 ottobre 2019 e il 22 dicembre 2020, la VI Commissione (Finanze) ha esaminato, nel contesto del dialogo politico con le Istituzioni europee, la comunicazione «Verso un processo decisionale più efficiente e democratico nella politica fiscale dell'UE», presentata dalla Commissione europea il 15 gennaio 2019, che ha proposto di avviare, nel processo decisionale dell'UE in materia fiscale, una transizione dalla procedura legislativa speciale (voto all'unanimità al Consiglio dell'UE, consultazione del Parlamento europeo), prevista dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), alla procedura legislativa ordinaria (voto a maggioranza qualificata al Consiglio e Consiglio e Parlamento che deliberano in qualità di colegislatori).

Al termine dell'esame, la Commissione Finanze, preso atto degli elementi di conoscenza e valutazione acquisiti nel corso delle audizioni svolte, nonché del parere favorevole con osservazioni approvato dalla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea, ha adottato un documento finale, esprimendo una valutazione favorevole, accompagnata da una serie di osservazioni.

 

Tra l'altro, il documento finale ha osservato che la regola dell'unanimità in sede di Consiglio rallenta e ostacola l'efficienza dei processi decisionali e ha proposto di procedere a un progressivo avvicinamento della legislazione sostanziale degli Stati membri in materia fiscale, in particolare per quanto riguarda l'imposizione diretta, essendo il regime IVA sostanzialmente armonizzato. Secondo il documento, la situazione di frammentazione delle regole applicate nei diversi Stati membri mina la prospettiva di una corretta competizione, favorisce comportamenti opportunistici e sottrae all'erario risorse significative per le occasioni di elusione, evasione e frodi che si offrono.

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