Politica economica e finanza pubblica

Le Relazioni sullo scostamento dagli obiettivi programmatici

Nel corso della XVII legislatura il Governo ha più volte fatto ricorso alla richiesta di autorizzazione da parte delle Camere per lo scostamento dagli obiettivi programmatici precedentemente stabiliti, presentando a tal fine la Relazione prevista dall'articolo 6 della legge di attuazione del principio costituzionale del pareggio di bilancio n.243 del 2012, poi approvata con risoluzione parlamentare a maggioranza assolta dei componenti di ciascuna Camera.

Carattere comune delle richieste è stato la conferma dell'obiettivo di medio termine – vale a dire il raggiungimento del pareggio strutturale di bilancio – prevedendosene nel contempo il differimento del conseguimento ad una annualità successiva: ciò sia in ragione del verificarsi di evoluzioni del quadro macroeconomico più negative di quanto previsto, sia, nella seconda parte della legislatura, della necessità di attenuare la correzione fiscale al fine di rafforzare la crescita del Paese.

In particolare nel 2014 in sede di presentazione del DEF, il Governo chiedeva di posporre il raggiungimento del pareggio di bilancio strutturale (obiettivo di medio periodo, OMT) di due anni - dal 2014 al 2016 - rispetto alle Raccomandazione del Consiglio europeo del luglio 2013. Veniva pertanto presentata la Relazione ex art. 6, sulla cui base ciascuna delle due Camere, con propria risoluzione del 17 aprile 2014 (rispettivamente n. 6/00050 al Senato e n. 6/00064 alla Camera), ha autorizzato a maggioranza assoluta lo scostamento in questione, unitamente al piano di rientro.

Sempre nel 2014, a causa di una revisione al ribasso delle stime sull'andamento dell'economia italiana per l'anno in corso e per il 2015 il Governo, in occasione della Nota di aggiornamento al DEF 2017, chiedeva una modifica al piano di rientro, al fine di rinviare il conseguimento dell'obiettivo del pareggio di bilancio dal 2016 al 2017, presentando una Relazione ex art. 6, poi approvata presso ciascuna Camera, rispettivamente con risoluzione 6/00062 al Senato e 6/00082 presso la Camera.

Nel settembre del 2015, il Governo accompagnava alla Nota di aggiornamento del DEF 2015 la presentazione della Relazione ex art. 6 al fine di chiedere un aggiornamento del piano di rientro verso l'OMT e rinviare l'obiettivo di pareggio al 2018, Relazione approvata presso entrambe le Camere, rispettivamente con risoluzione 6/00163 alla Camera e 6/00127 presso il Senato.

Indi l'anno successivo, in sede di presentazione, in aprile, del DEF 2016, il Governo ha domandato di rinviare l'obiettivo programmatico portandolo a un sostanziale pareggio di bilancio al 2019. La Relazione ex articolo 6 della legge n.243 del 2012 è stata approvata da ciascuna Camera in data 27 aprile 2016 con risoluzione n. 6/00236 alla Camera e con risoluzione n. 6/00179 presso il Senato.

Nel settembre 2016, il Governo ha presentato come annesso alla Nota di aggiornamento al DEF la Relazione ex art. 6 con la quale ha chiesto di aggiornare il percorso di avvicinamento all'OMT, prevedendone un profilo di miglioramento dei saldi programmatici più attenuato rispetto al precedente, senza tuttavia modificare l'obiettivo di sostanziale pareggio di bilancio al 2019, che rimane confermato; in data 12 ottobre, ciascuna Camera ha approvato la predetta relazione rispettivamente con risoluzione n. 6/00272 alla Camera e con risoluzione n. 6/00206 presso il Senato.

Da ultimo nel settembre 2017 il Governo ha presentato la Relazione in questione al fine di chiedere un aggiornamento del piano di rientro verso l'obiettivo programmatico e lo spostamento in avanti dell'obiettivo stesso dal 2019 al 2020. A tal fine nel documento il Governo rileva come, rispetto al piano di rientro verso l'Obiettivo di Medio Termine previsto dal DEF 2017 dello scorso mese di aprile, sussistesse la necessità di tener conto, nel perseguimento della sostenibilità delle finanze pubbliche, anche della finalità di assicurare il sostegno alla ripresa economica. Viene pertanto previsto di ridurre l'aggiustamento strutturale del bilancio del 2018 di 0,3 punti percentuali, in luogo dei previsti 0,8 punti, fermo restando - come precisato nel piano di rientro contenuto nella Relazione - il sostanziale conseguimento del già previsto pareggio strutturale di bilancio nel 2020, con un saldo che si posizionerebbe a -0,2 punti percentuali di Pil (tale cifra negativa del saldo costituisce un livello di indebitamento che in base alle regole europee – che consentono un margine di tolleranza fino a 0,25 punti percentuali – assicura il conseguimento del pareggio di bilancio in termini strutturali). Tale nuovo percorso si riflette ovviamente nei nuovi obiettivi nominali dell'indebitamento, che è rivisto dall'1,2 all'1,6 per cento nel 2018, dallo 0,2 allo 0,9 per cento per il 2019 ed dallo 0,0 allo 0,2 per cento nel 2020. Nel precisare le ragioni che presiedono alla richiesta contenuta nell Relazione, il Governo  ricorda come la Commissione europea abbia recentemente sostenuto l'importanza di assicurare orientamento di politica economica nell'Area dell'Euro appropriata al contesto economico, per bilanciare meglio l'obiettivo della sostenibilità delle finanze pubbliche e quello del sostegno alla ripresa; a tal fine la Commissione utilizzerà più ampi margini di discrezionalità nel valutare il rispetto delle regole europee, consentendo agli Stati Membri che presentano obiettivi di consolidamento sfidanti e al contempo un'economia meno dinamica, di discostarsi dalla correzione strutturale richiesta, che, nel caso dell'Italia, richiederebbe una correzione del deficit strutturale superiore a 0,5 p.p. di PIL , anche a causa dell'elevato debito pubblico. In proposito va ramentato cone nelle sue raccomandazioni del luglio 2017   sul programma di stabilità del Paese, la Commissione abbia raccomandato che lo sforzo di bilancio per il 2018 dovesse tener conto non solo di assicurare la sosteniblità delle finanze pubbliche, ma anche della "necessità di rafforzare la ripresa in corso" .La Relazione è stata approvata nella giornata del 4 ottobre 2017 con risoluzione 6-00349 dalla Camera, e con risoluzione 6-00255 al Senato.