tema 14 giugno 2022
Studi - Difesa L'impiego delle forze armate nella fase 1 dell'emergenza COVID-19

I dati resi noti dal Dicastero della Difesa il 6 aprile 2020 (risposta all'interrogazione n. 5-03804 in Commissione difesa) hanno quantificato il contributo del Ministero a supporto della prima fase dell'emergenza Covid in termini di personale, mezzi e strumentazione: allestimento di ospedali da campo, servizi ospedalieri, sanificazione di luoghi e strutture tramite gli specialisti del CBRN, trasporto  trasporto in biocontenimento di malati, produzione e distribuzione di dispositivi sanitari, controllo del territorio.

A loro volta i diversi decreti legge varati dal Governo a seguito dell'insorgere dell'emergenza COVID-19 nel nostro Paese hanno  assegnato alle Forze armate specifici compiti nella gestione dell'emergenza, con particolare riferimento al rispetto delle misure di contenimento del virus.

Sulle misure adottate a livello nazionale in materia di contenimento del Coronavirus si rinvia al quadro generale contenuto nel seguente tema dell'attività parlamentare.

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Il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19», all'articolo 4, comma 9, prevede che il Prefetto, informando preventivamente il Ministro dell'interno, assicuri l'esecuzione delle misure previste dallo stesso provvedimento avvalendosi delle Forze di Polizia e, ove occorra, delle Forze Armate, sentiti i competenti comandi territoriali.
Anche il comma 5 dell'articolo 3 del decreto-legge n. 6 del 2020, recante disposizioni  urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da corona virus, oggetto di abrogazione da parte dell'articolo 5 del decreto-legge 19 del 2020, aveva previsto la possibilità che il prefetto si avvalesse  delle Forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali, per assicurare l'esecuzione delle misure di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica di cui al medesimo decreto.
Tali disposizioni non specificano le unità di personale militare poste a disposizione dei prefetti.

In relazione all'entità del personale militare effettivamente coinvolto nelle richiamate operazioni di contenimento e controllo, nel corso dell'esame in sede consultiva, presso la Commissione difesa della Camera, del decreto legge (n. 19 del 2020), il Governo ha fatto presente che, allo stato, del contingente di 7.050 unità di personale impiegato nel dispositivo Strade sicure, "incrementato delle 253 unità inserite nell'ambito del decreto legge n. 18 del 2020", poco più di 6.000 militari sono impegnati per fronteggiare l'emergenza "Covid-19", "ulteriormente incrementabili qualora dovesse essere necessario" (cfr. resoconto della seduta della Commissione Difesa della Camera del 7 aprile 2020).

Per approfondimenti sull'integrazione al personale di Strade sicure per fronteggiare l'emergenza Covid si rinvia al Tema "Impiego delle Forze armate nella tutela dell'ordine pubblico".

Il comma 9 dell'articolo 4 attribuisce, inoltre,  la qualifica di agente di pubblica sicurezza al personale militare impiegato nelle misure di contenimento previste dagli articoli 1 e 2 del medesimo decreto legge. Il richiamato personale, potrà, quindi, procedere al fermo e all'identificazione delle persone sottoposto a controllo, analogamente a quanto già contemplato per il personale militare  impiegato nelle operazioni di controllo del territorio di cui all'operazione " Strade sicure".

Per approfondimenti sull'operazione "Strade Sicure" nell'ambito dell'emergenza Covid-19, si veda il paragrafo seguente, oltre al tema relativo all' Impiego delle Forze armate nella tutela dell'ordine pubblico.
ultimo aggiornamento: 14 giugno 2022
Il D.L. n. 18/2020, all'articolo 74 comma 01, contiene alcune disposizioni che riproducono il contenuto dell'art. 22, comma 1, primo periodo, del DL 9/2020, oggetto di abrogazione da parte del richiamato decreto legge n. 18 del 2020 : al primo periodo si autorizza la spesa di 4.111.000 euro per l'anno 2020 per il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario, per un periodo di 30 giorni a decorrere dalla data di effettivo impiego, del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate. La spesa è finalizzata allo svolgimento, da parte delle Forze di polizia e delle Forze armate dei maggiori compiti connessi al contenimento della diffusione del COVID-19; al secondo periodo si prevede l'integrazione di 253 unità del contingente delle Forze armate che, congiuntamente alle Forze di polizia, opera nell'ambito del dispositivo "Strade sicure". Tale integrazione è richiamata anche dal nuovo articolo 74- ter del medesimo D.L. n. 18/2020, inserito nel corso dell'esame del provvedimento al Senato, per una durata di 90 giorni, a partire dal 17 marzo 2020 (in ordine al coordinamento tra le due disposizioni, si veda il chiarimento dato dal Governo nel corso dell'esame in consultiva, presso la Commissione Difesa della Camera, della seduta del 15 aprile 2020). Inoltre, il nuovo articolo 74- ter   puntualizza che l'intero contingente di 7.050 unità di personale militare posto a disposizione dell'operazione " Strade sicure" può essere impegnato nei richiamati compiti di contenimento.

Il comma 3 dell'articolo 74-ter autorizza, per l'anno 2020, l'"ulteriore" spesa di 10.163.058 per soddisfare le esigenze dell'intero contingente posto a disposizione dell'operazione "Strade sicure". Al riguardo, si precisa che l'importo di 8.032.564 euro è destinato al pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario, mentre la somma di 2.130.494 per gli altri oneri connessi al personale.

 

Dalla formulazione della norma in esame si evince che lo stanziamento in esame è ulteriore rispetto a quello già previsto dal comma 01 dell'articolo 74 che autorizza la spesa di 4.111.000 euro per l'anno 2020 per il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario, per un periodo di 30 giorni a decorrere dalla data di effettivo impiego, del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate. La spesa è finalizzata allo svolgimento, da parte delle Forze di polizia e delle Forze armate dei maggiori compiti connessi al contenimento della diffusione del COVID-19.

Per approfondimenti sull'integrazione al personale di Strade sicure per fronteggiare l'emergenza Covid si rinvia al Tema "Impiego delle Forze armate nella tutela dell'ordine pubblico".

ultimo aggiornamento: 14 giugno 2022

Secondo i dati resi noti dal Ministero della Difesa (risposta all'interrogazione n. 5-03804 Ferrari sulla distribuzione territoriale del personale militare nella crisi COVID-19), il Ministero durante la prima fase dell'emergenza Covid ha ricevuto e gestito continue richieste di supporto in termini di personale, mezzi e strumentazione. Le richieste da parte delle Prefetture e della Protezione Civile sono state continue e spesso avanzate con brevissimo preavviso.

I concorsi operativi forniti dalle Forze Armate dall'inizio dell'emergenza fino al 7 aprile 2020, in termini di personale impiegato, ammontano a circa n. 24.500 unità ed hanno interessato 17 regioni e 53 province. Il totale del personale militare operante sul territorio nazionale in attività concorsuali ammonta a 1.631 unità.

In termini di mezzi, il concorso operativo si è concretizzato nel mettere a disposizione n. 2.378 mezzi (comprensivi di mezzi generici, ambulanze, bus) a cui aggiungere n. 313 assetti (elicotteri, velivoli, autocarri) per trasporti in biocontenimento ed interregionali di materiale sanitario.

Sono state rese disponibili 111 infrastrutture delle Forze armate che offrono la possibilità di utilizzare circa n. 6.000 posti letto e circa n. 3.000 camere.

Sono state effettuate più di 50 missioni di volo, finalizzate al trasporto di materiale sanitario, in biocontenimento, di pazienti COVID e team sanitari. In totale, al momento della risposta all'interrogazione, le squadre di personale sanitario in supporto a strutture militari e civili ammonta a n. 126 medici e n. 167 infermieri, con team sanitari militari operanti in 3 ospedali da campo a Piacenza, Crema (Cremona) e Jesi (Ancona), che si affiancano al Policlinico militare del Celio e ai Centri ospedalieri militari di Milano e Taranto.

Per l'emergenza coronavirus, il Ministero della Difesa ha messo a disposizione delle Istituzioni degli elicotteri HH-101A, operati da equipaggi del 9° Stormo di Grazzanise e del 15° Stormo di Cervia. Si tratta di aeromobili di ultima generazione utilizzati per molte tipologie di missioni, dalla ricerca e soccorso fino al supporto alle operazioni speciali. Questi elicotteri sono inoltre in grado di caricare e trasportare delle speciali barelle isolate, A.T.I. (Aircraft Transit Isolator), progettate specificamente per il trasporto aereo in biocontenimento di pazienti altamente infettivi. 

A seguito del bando concorsuale di cui al decreto-legge n. 18 del 2020, è stata indetta procedura di assunzione straordinaria per chiamata diretta per arruolare 120 ufficiali medici e 200 sottufficiali infermieri. Infine, nelle zone particolarmente impegnate sul fronte emergenziale, il personale militare sanitario di supporto a strutture sanitarie civili è stato il seguente: Lodi n. 35 unità. Macerata n. 6 unità, Brescia n. 12 unità, Bergamo n. 51 unità, Padova n. 5 unità, Enna n. 18 unità, Piacenza n. 29 unità, Milano n. 7 unità, Roma n. 21 unità, Novara n. 8 unità. Cuneo n. 25 unità, Sassari n. 14 unità, Jesi n. 22 unità e ASL Piemonte n. 21.

Il Ministero della Difesa ha inoltre comunicato di aver effettuato circa 8.000 tamponi nei confronti del personale militare. In merito agli aspetti di indennizzo (copertura assicurativa) tutto il personale militare gode delle tutele previste dall'istituto della causa di servizio. Al riguardo, l'Ispettorato Generale della Sanità Militare (IGESAN) ha recentemente emanato una direttiva finalizzata al riconoscimento da infortunio dell'infezione da COVID-19. Nell'attuale stato emergenziale, IGESAN è stato individuato quale organo di programmazione e gestione finanziaria delle risorse rese disponibili ed ha provveduto in accordo con le decisioni dell'Autorità politica all'emissione di un bando straordinario per la formazione specialistica di personale sanitario. Inoltre, è stato richiamato in servizio personale medico qualificato dall'ausiliaria, al fine di contribuire all'emergenza in atto.

Le strutture sanitarie ospedaliere della Difesa sono rappresentate:

  • dal Policlinico Militare Celio, all'interno del quale è prevista la realizzazione di unità COVID di 150 posti letto di cui 50 in terapia intensiva,
  • dal Centro Ospedaliero Militare (COM) di Milano,
  • dal Centro Ospedaliero Militare (COM) di Taranto,
  • da sei Dipartimenti di Medicina Militare Legale (DMML),

oltre agli ospedali da campo delle Forze Armate, di cui si è anticipato poc'anzi.

Per un approfondimento si vedano anche I seguenti temi:

Le misure in materia di Difesa previste dal DL 18 del 2020 ("Cura Italia") 

Le misure concernenti la sanità militare adottate durante l'emergenza COVID-19, in cui si dà conto anche delle misure in materia di sanità militare adottate successivamente alla Fase 1 dell'emergenza Covid.

ultimo aggiornamento: 14 giugno 2022

Il disegno di legge di Rendiconto 2020 presenta la seguente tabella che espone gli effetti dei decreti-legge correlati all'emergenza Covid (come convertiti in legge) sulle risorse stanziate in bilancio per ministero (in milioni di euro) nel 2020.

Il DL n. 18/2020 (cd. decreto Cura Italia) ha aumentato le risorse della Difesa per 89 milioni di euro, il DL n. 34/2020 (cd. decreto Rilancio) di 188 milioni di euro, il DL 104/2020 (cd. decreto Agosto) per 31 milioni di euro, il DL 125/2020 (decreto "proroghe" di ottobre 2020) per 6 milioni di euro e il DL n. 137/2020 (cd. decreto Ristori) per 75 milioni di euro.

ultimo aggiornamento: 14 luglio 2021
 
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